corrado guzzanti in it for the money
era dal 2001 che guzzanti non faceva uno show dal vivo.
a quanto pare, l'uomo ha un carattere particolare, pauroso, ansioso, poco incline al confronto col pubblico. nonostante la sua grande intelligenza, sensibilità e capacità di cogliere l'assurdo, il paradossale, il cinico dei personaggi che imita.
lo spettacolo inizia con un esilarante monologo di guzzanti-tremonti. poi prosegue con una rassegna di tutti i personaggi da lui interpretati.
detto che cg è un attore strepitoso, intelligente, divertente, tra quelli in assoluto che fanno più ridere in italia, secondo me migliore della sorella sabina, lo spettacolo nel suo complesso non è nulla più di un riproporre in maniera televisiva le gag su bertinotti, prodi, la porta, funari, scafroglia, il mafioso...(purtroppo, niente venditti e niente veltroni...).
le gag sono naturalmente esilaranti e lui di una bravura disarmante; ma sembra manchi un pensiero complessivo dietro allo spettacolo. manca un disegno, una ricerca, un filo conduttore.
il peggio si raggiunge nella riproposizione di vulvia e di quelo con le stesse esatte battute che tutti conosciamo a memoria prese dal pippo chennedy show di una quindicina di anni fa. "la seconda che hai detto", "spingitori di cavalieri", ecc. e tutto il gran teatro si ritrova a fare i cori come a un concerto di vasco quando si canta albachiara. nazionalpopolare di basso livello, come zelig. ma cg con zelig non dovrebbe averci nulla a che fare.
a quanto pare, l'uomo ha un carattere particolare, pauroso, ansioso, poco incline al confronto col pubblico. nonostante la sua grande intelligenza, sensibilità e capacità di cogliere l'assurdo, il paradossale, il cinico dei personaggi che imita.
lo spettacolo inizia con un esilarante monologo di guzzanti-tremonti. poi prosegue con una rassegna di tutti i personaggi da lui interpretati.
detto che cg è un attore strepitoso, intelligente, divertente, tra quelli in assoluto che fanno più ridere in italia, secondo me migliore della sorella sabina, lo spettacolo nel suo complesso non è nulla più di un riproporre in maniera televisiva le gag su bertinotti, prodi, la porta, funari, scafroglia, il mafioso...(purtroppo, niente venditti e niente veltroni...).
le gag sono naturalmente esilaranti e lui di una bravura disarmante; ma sembra manchi un pensiero complessivo dietro allo spettacolo. manca un disegno, una ricerca, un filo conduttore.
il peggio si raggiunge nella riproposizione di vulvia e di quelo con le stesse esatte battute che tutti conosciamo a memoria prese dal pippo chennedy show di una quindicina di anni fa. "la seconda che hai detto", "spingitori di cavalieri", ecc. e tutto il gran teatro si ritrova a fare i cori come a un concerto di vasco quando si canta albachiara. nazionalpopolare di basso livello, come zelig. ma cg con zelig non dovrebbe averci nulla a che fare.
caterina guzzanti e marco marzocca gli stanno intorno, sono bravi. ma tutto è spezzettato.
cg non dico che dovrebbe fare un one man show all'americana, però costruire qualcosa di più, quello magari si.
si ride molto, su questo non c'è dubbio. e il vertice si raggiunge, guarda caso, su una novità assoluta: l'imitazione di di pietro, che vorrei proporvi, ma purtroppo non si trova....le novità sono le cose più gustose: gli aggiornamenti su bertinotti, su funari, su tremonti, sul cardinale cinico...
però mi viene un dubbio mio caro corrado: non è che anche tu "c'hai grossa crisi" (economica, oltre che artistica)?
si ride molto, su questo non c'è dubbio. e il vertice si raggiunge, guarda caso, su una novità assoluta: l'imitazione di di pietro, che vorrei proporvi, ma purtroppo non si trova....le novità sono le cose più gustose: gli aggiornamenti su bertinotti, su funari, su tremonti, sul cardinale cinico...
però mi viene un dubbio mio caro corrado: non è che anche tu "c'hai grossa crisi" (economica, oltre che artistica)?