28.3.08

meno male che silvio c'è


per par condicio.

certo, silvio dà un tocco di genio trash che l'altro non ha. il gelataio che apre il video è fenomenale. così come il set di centraliniste da call center...

e poi questo è esilarante e ridicolo.

l'altro è ridicolo e triste, perchè dovrebbe rappresentare...ma che cosa?

ah, devo specificare che non si tratta di video taroccati da gente fanatica di youtube...SI TRATTA DI VIDEO UFFICIALI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. sia questo che quello del pd.

vaffanculo.

i'm pd

qualcuno mi può spiegare come si possa votare questa gente?

qualcuno mi può spiegare la differenza sostanziale tra l'approccio alla politica di silvio e uolter? forse la forma è diversa, ma la sostanza?

è possibile immaginare qualcosa di peggio di quello che sta accadendo in questo paese?

forza tibet.

27.3.08

il mio amico edino

a volte capita di avere degli amici a cui vuoi molto bene ma che sono malati di mente.

uno di questi casi è edino. ed è anche psicologo. dovrebbe avere un certo equilibrio. invece, è quello che dorme sui materassi tipo rom, quello che usa i calzini come carta igienica, quello che lascia le tazzine di caffè ad appiccicarsi al parquet di casa sua, quello che fuma, unico al mondo, le philip morris gialle, quello che ha tatuata addosso la maglia della juve.

edino è un mio amico. lo voglio bene.

l'ultima sua follia è la seguente: comunico a un gruppo di amici torinesi che sarà a torino per qualche giorno e spero di incontrarli. siccome quasi nessuno vive più lì, per la SECONDA volta nella mia vita, andrò a torino e dormirò in albergo.

edino mi manda il seguente delirio; quelli che non lo conoscono non capiranno tutti i colti riferimenti, vi rimando alla fine del suo delirio per un paio di spiegazioni:

"carisimo frateli i soreli... vostro amico scrive di bruto ritardo e chiede molto che scusa. leggendo il tutto, qualche breve considerazione:
a) ormai siamo dei poveri vecchi che pianificano tutto con in mano l'agenda uaifaizzata col blechberri, mentre ci uappiamo sulla meil dell'ufficio.
b) ci vediamo al villaggio come i senegalesi che tornano a casa.
c) mettiamo tutto in nota spese.

ciò detto, è d'uopo organizzare una manifestazione contro la fascistizzazione plutocrate della cultura espropriata al popolo. caporale, santomauro, lepore e azzolin sono già stati precettati dal mio ufficio per organizzare un sit in di protesta cui seguirà un burn event. gli slogan in via di approvazione:
IL ROMANO PRIMO NEMICO
MACS PUTTANA L'HAI FATTO PER LA GRANA
LA KULTURA NON SI TOKKA
ATM GRATIS

in contempoeranea, le brigate anarco combattenti insurrezionaliste FERROSGAMO e EMPORIO ARMATI assaliranno le istituzioni monagasche di via ansperto in milano, teatro (...), la viancina in toscana, inneggiando alla rivoluzione d'ottobre.

il borghese clericale che dorme in albergo sarà tradotto in una casa del popolo turineis, cso vittorio 78 si offre al pari delle altre.

indulgenza plenaria se il rosso di pelo, di tessera, ma azzurro di occhi e portafoglio porterà lo scalpo di toni, cravero o del mancio;

per dado: hai messo la paglia in garage? stiamo facendo strada eh?

capitolo elezioni: il voto è un dovere civico, lo eserciteremo compatti:
ho solo necessità di confrontarmi con voi sulla bontà della mia scelta, che ricadrà su questa selezione, evinta da attento studio dei Contrassegni Ammessi e presenti in scheda: (per ulteriori dettagli vi invio il link del ministero:

qui

SACRO ROMANO IMPERO LIBERALE CATTOLICO
IO NON VOTO
NUCLEO TREMMISTA NAZIONALE
PANE PACE LAVORO
PARTITO DEL SUD-ALLEANZA MERIDIONALE
NO AI PACS
SOCIALISMO UMANITARIO UNIVERSALE
MOVIMENTO POLITICO MONDO ANZIANI
MOVIMENTO GIOVANI POETI D'AZIONE
PARTITO INTERNETTIANO
NEL NOME DELLA DONNA LISTA STEFANIA ARIOSTO PARTITO DEMOCRATICO DONNE
PARTITO DIPENDENTI PUBBLICI
LISTA NO MONNEZZA IN CAMPANIA
PARTITO IMPOTENTI ESISTENZIALI DR. CIRILLO
ZARLENGA OMNIA
CASINO' CENTRO ITALIA
PARTITO COASIT EU
FORZA DEMOCRATICA "PALADINI D'ITALIA"

è tutto vero ragazzi, questi stanno lavorando per noi....

adsentuma"

caporale, azzolin, lepore e santomauro sono gente del liceo alfieri di torino, gente che occupava la scuola, chi ci credeva, chi lo faceva solo per scopare, più un leggendario bidello. toni è un nostro carissimo amico, ora straordinario medico; cravero è un tizio che frequentavamo al liceo, soprattutto polusse, sparito; mancio era un compagno di classe, sparito.

edino ti voglio strabene.

burocrazia alla romana



per la prima volta voterò (non voterò) a roma.

sono residente a roma da ormai 2 anni e naturalmente la tessera elettorale non mi è mai arrivata.

mi armo di forza e decido che, prima che si avvicini troppo il 13 aprile, devo andarla a ritirare io, al municipio xvi, dove sono residente. la tessera elettorale mi serve per prendere la scheda elettorale e infilarci una bella fetta daa mortadella.

la burocrazia di roma...che meraviglia...siete mai stati all'inps o all'enpals a roma? o negli uffici del comune? o all'inail? kafka e orwell in confronto sono dei bambini di due anni. ingenui. sprovveduti.

cuniculi. neon. scatoloni di cartoni strabordanti carte e cartacce. muffa. storpi al posto dei portieri. scarafaggi e formiche. attese interminabili. rimbalzi da un ufficio all'altro. persone maleducate che con quel fastidioso accento romano, ti danno del tu. code infinite...insomma, l'inferno.

arrivo al municipio xvi. cazzo, è pulito. non c'è tanta gente. però: "eh, no, signore, la tessera elettorale le arriva a casa, oppure la deve ritirare all'EUR". ottimo, dall'altra parte di roma. però almeno la signora delle informazioni è educata, anche se stupida.

comincio a innervosirmi, ma mi muovo verso il viaggio per l'EUR.

piazza marconi è il centro di quella terribile zona fascista con l'architettura razionale e squadrata, bianca, gelida. mi innervosisco. sarà devastante.

parcheggio il motorino. l'"ufficio servizi elettorali" è ben indicato e mi porta dritto al palazzo giusto. ommioddio che succede? entro. l'atrio è ampio, luminoso, verniciato di fresco, c'è un cartello grande che indica gli uffici.

un signore ben vestito mi chiama: "digaaa?" eccoci qua. mi indica il primo ufficio. l'ufficio è ordinato, non c'è fila, è pulito. un signore non mi parla, gli do i miei dati e mi manda al "settore 4". una vecchina, gentilissima, sveglia, alle informazioni, mi spiega dove sia.

mentre salgo le scale, incrocio una che fa le pulizie. una bella donna. mi fa un sorriso e mi dice "buongiorno". ricambio, sbalordito. le scale sono nuove, ben tenute, e sbucano in un terrazzo enorme, con una delicata fontanella in mezzo, una vista sull'EUR che la fa sembrare bella. un cartello grande e visibile indica i settori. entro, non c'è fila. i settori sono molti, quindi la gente si distribuisce. arrivo al mio settore, mi si avvicina un signore brizzolato, ben vestito, affascinante.

"buongiorno, vorrei ritirare la mia tessera elettorale", dico.

"che taa sei perza?", dice. vabbè...

"no, non l'ho mai ricevuta", dico.

"ah, vabbè...me dai un documento?" dice.

glielo do. i settori sono tutti divisi. non ci sono scatole di cartone, ma pratici ed eleganti contenitori di plastica con coperchi gialli. all'interno, chiuse, ci sono in ordine di numero, le tessere elettorali. in un minuto, il signore brizzolato trova la mia, mi fa firmare una carta e mi saluta.

"ciao", dice.

"ciao", rassegnato, dico. rassegnato, ma contento!

oh, ma che cazzo è successo?? sono a roma o a zurigo? beh, zurigo magari no, però mai vista un'efficienza simile, per di più sotto elezioni, con tutti che hanno perso la tessera elettorale...

minchia, non sarà mica merito di veltroni?

(non lo voto lo stesso...)

20.3.08

V2 - DAY

La marcia del V2-Day

inutile commentare. inutile dire nulla sulle elezioni.

potrei già ora dirvi cosa succederà a partire dal 15 aprile. non perchè io sia un veggente o un genio, solo perchè è così evidente che anche un bambino di 2 anni lo capirebbe.

pacatamente.


veltrusconi governerà l'italia, in un marmellatone di merda che come al solito non cambierà nulla. e ancora una volta ci avvicineremo alla crisi argentina.

rutelli vincerà a roma. lombardo in sicilia. cuffaro in senato.

ma questa volta io non sarò complice di questa roba.

the niro - an ordinary man


Davide Combusti è di Roma, ma non sembra. Sembra cresciuto in qualche landa degli Stati Uniti in cui si respira musica folk, country e blues. Chissà se Jeff Buckley sarebbe contento di sentire un giovane cantautore italiano (anche se canta in inglese) che si rifà alla tradizione che parte da un passato remoto che ritorna forte prima con Nick Drake e poi proprio con lui. Secondo me si: se non fosse morto prematuramente, Buckley sarebbe stato orgoglioso di questo ragazzo italiano che, dopo avere assorbito quelle sonorità, le ripropone in una veste da nuovo millennio, forse meno rivoluzionaria di quegli anni ’90 immersi nell’esperienza grunge, ma più contemporanea e pop. Sotto lo pseudonimo di The Niro, Davide Combusti prende una chitarra acustica, la suona con passione, ci mette sopra una voce che, oltre ai già citati Buckley e Drake, non può non evocare alcune atmosfere malinconiche alla Radiohead. Il punto di forza dei pezzi di An Ordinary Man, primo EP del cantautore romano, è quello di essere emotivi e di impatto immediato. Ha guadagnato una certa popolarità fuori dal nostro paese: alcuni concerti a New York, l’apertura di eventi importanti come quello dei Deep Purple. The Niro si posiziona in una neo-wave di pop cantautoriale italiano sviluppata negli ultimi anni che viene da “sottoterra” o da myspace, di cui fa parte anche Moltheni, da non trascurare, anzi da seguire con attenzione. Interessante.

17.3.08

stats

l'ultima volta che ho parlato di contatti del blog e di un minimo di statistiche era l'8 ottobre 2007.

dal 1 ottobre 2007 al 29 febbraio 2008 il blog ha avuto 3.785 visite, 5.937 pagine visualizzate 1.895 visitatori unici assoluti da 37 paesi del mondo diversi.

d'ora in avanti lo dico una volta al mese, così mi regolo...

12.3.08

anna karenina - nekrosius


il secondo post su nekrosius.

uno spettacolo di nekrosius non è MAI brutto.

persino ivanov, fatto qualche anno fa e secondo "esperimento" del regista lituano con attori italiani, non era in fondo male, anche se la compagnia, estranea e nuova alla poetica di una messa in scena così particolare, non entrava a fondo nei meccanismi.
risultato era che lo spettacolo era celibe e non si sapeva bene dove portasse. noioso.


anna karenina ha in buona parte lo stesso cast di ivanov, ed è ora il terzo esperimento con attori italiani.


qualche tempo fa avevo parlato bene del giardino dei ciliegi, messo su con la compagnia lituana: grandi passioni, grandi tragedie, "carne e sangue", come si dice.
ecco, anna karenina assomiglia al giardino dei ciliegi. bello spettacolo.

perchè nekrosius abbia sentito la necessità di "ridurre" (5 ore di spettacolo) il romanzo di tolstoj, non mi è chiaro.

aggiungo che gli attori sono molto meglio integrati nel "sistema" lituano rispetto ad ivanov, mascia musy sembra russa....ma a noi....che ce frega...bello, eh, poetico, belle luci belle immagini. emozioni...


ma chi conosce nekrosius, e ha visto hamletas, oppure otello, oppure macbetas, o anche il giardino dei ciliegi, tutti in lituano, di questo anna karenina può farne tranquillamente a meno.

chi non ha mai visto nulla di nekrosius, invece, voli a vederselo.

10.3.08

dark lady di erba


la strage di erba è ormai spiegata.

i coniugi, fuori come delle biglie, sono innocenti. la confessione, precisa nei dettagli, era stata estorta dagli inquirenti.

la verità è che loro non c'entrano nulla.

la verità è che azouz, idolo delle teenager e marito e padre di due vittime, adepto di lele mora e del falsario corona, ha cercato di violentare rosa bazzi.

preso da un istinto irrefrenabile, non ha resistito e si è buttato addosso alla donna. non era però solo sesso quello che cercava il giovane tunisino. era amore, una storia. insoddisfatto della sua vita, aveva deciso di cambiarla, proprio con rosa bazzi.
e così, geloso di olindo, ha architettato tutto per incastrare i due poveretti.

tutto nasce dunque dall'amore di azouz, che, prima di essere reincarcerato per spaccio, gonfio di coca, il giorno dopo la morte della moglie era in tv e a scopare con qualche velina. proprio lui, non aveva resistito al fascino di rosa bazzi, dark lady di erba, che fa una pippa alla dietrich.

come dargli torto d'altronde? anche io una passatina alla bazzi gliela darei...

9.3.08

non è un paese per vecchi


film complesso, questo.

la cosa più immediata che mi viene da dire è che si tratta di un western, ambientato negli anni 80, in un texas che sembra uscito da un film di guerra tra indiani e cowboys. il deserto degli usa. reale e simbolico.

banditi, sceriffi, killer spietati, inseguimenti, messicani. l'estetica è quella, e i fratelli coen prendono a piene mani, con un'ironia meno splatter di tarantino.

non credo che i coen si siano riferiti tarantino. anzi, probabilmente è esattamente il contrario. i coen sono più sottili, più taglienti e meno diretti.

i simbolismi si sprecano, e non stiamo qui ad analizzarli tutti. è certo che la visione cupa dei registi mostra un pessimismo della ragione senza via d'uscita, in cui destino, morale, buoni vs. cattivi, si confondono senza che si possa distinguere chi sta dalla parte di chi, dove stia il giusto e lo sbagliato, come molta della letteratura romanzesca, saggistica, cinematografica e televisiva americana del post 9/11, a cominciare da spike lee.

lo sceriffo disincantato e vecchio interpretato da un ottimo tommy lee jones mostra la mancanza di speranza nel futuro, senza però mai dimenticare l'ironia grottesca tipica dei coen.

se proprio devo fare un riferimento, lo faccio con fargo, anche se questo è più crudo e cruento.

quindi, western, noir, humor nero, pessimismo, disincanto. cerco di rimettere a posto i pezzi e tutta questa roba è cucinata fondamentalmente da una regia stroardinaria, in cui la tensione è sempre palpabile. i due fratelli riescono a tenere lo spettatore in un continuo stato di nervosismo. aggiungiamoci il thriller.

da ultimo, i generi, la regia sono sostenuti da degli attori incredibili: tlj lo abbiamo già detto, josh brolin, strepitoso. scontato, lo hanno già detto tutti, lo ridico pure io: javier bardem interpreta un ruolo indimenticabile, un killer psicopatico che ossessivamente insegue e uccide non si capisce mai fino in fondo perchè: un'etica completamente ribaltata? follia totale? solitudine? tutto questo insieme. uccide a seconda del caso. fa fuori chiunque lo veda come bestiame. non muore mai. vince sempre. ma davvero vince?

insomma, un film stracolmo di cose.

un po' stordito da tutta sta roba, penso di aver assistito a un film eccezionale. mano a mano si aggiungeranno altre considerazioni...

sweeney todd



tim burton si è dato allo splatter.


niente favole, niente mostrini adorabili, niente di leggero nella storia.


si potrebbe anche dire che lo splatter è ironico. grottesco più che ironico.


ma quel genio di tb che fa? prende una storia senza pietà e ne fa un musical.

un musical splatter e cattivo.
giugulari che si aprono, ossa che si rompono, corpi umani buttati in mucchi come carne da macello, carne umana triturata e mangiata e soprattutto litri e litri di sangue: tutto ciò condito da una musica strepitosa, canzoni bellissime, momenti tristi ed altri allegri...

la cattiveria di johnny depp è estrema, così come la follia di elena bonham carter, unica nota veramente ironica di tutto il film (vedi il suo sogno ad occhi aperti di una vita serena...).

londra diventa la rappresentazione, come spesso accade nella letteratura romantica (e gotica), del male del mondo. a londra si può vivere solo se, senza pietà, ci si mangia l'uno con l'altro, se si vive per la vendetta o per i soldi.

un musical che poteva tranquillamente essere trattato come opera rock/heavy metal, ma che la creatività di tb dimensiona a uno stile di musica popolare ma raffinatissima.

lo stomaco si rivolta in alcuni momenti, le genive si ritirano, gli occhi non vogliono guardare. e il regista ha raggiunto la sua meta.

persepolis



sono un maschilista. l'ho scoperto vedendo persepolis. e detto il giorno dopo la festa della donna...

sono un maschilista perchè ho sempre pensato che i fumetti di marjane satrapi fossero "da donna". a me piacciono i fumetti violenti, con il sangue, un po' da nerd. quindi, pregiudizialmente, non li ho mai letti.

sono andato a vedere il film, e il fronte si è capovolto.


non sono un nerd maschilista, sono un coglione; non che le due cose non coincidano...


il film è animato benissimo, i disegni sono ben fatti, espressivi, interessanti. ma quello che conta è la storia. una storia lieve, triste ma ironica, divertente, dissacrante, che rappresenta, a chi non ne sa quasi nulla, un mondo islamico diverso da quello che noi ci immaginiamo, per lo meno visto con gli occhi di una under 30.

la vita in iran prima e dopo lo scià, la repressione religiosa, la fuga e il ritorno e poi di nuovo la fuga. non stupisce che il regime abbia censurato alcune parti, perchè, con leggerezza, mp colpisce al cuore alcune delle assurdità del'iran contemporaneo, e anche del resto del mondo arabo-islamico.

per non parlare del momento in cui mp (la storia è la sua storia personale, vera), a vienna, scopre le realtà alternative europee: forse il momento più divertente.

perchè oltre a prendere in giro il suo paese, mp colpisce anche alcuni luoghi comuni europei...ma non racconto altro.

un concentrato di acuta analisi storica, ironia, dissacrazione religiosa e di usi e costumi, europei e arabi...non perdetelo.

7.3.08

motogp 2008



domenica in qatar. in notturna. fa freddo. le gomme come reagiranno non si sa.
si ricomincia.

stoner è il favorito e rossi l'inseguitore. mai successo da 10 anni a questa parte che valentino fosse il rivale e non l'uomo da battere. con in più una serie di incognite, tipo cosa farà melandri in ducati, come reagirà la honda con pedrosa, come si comporterà jorge lorenzo, novellino della massima classe.

non ho mai nascosto il mio amore per valentino. e lo confermo, nonostante ste puttanate di evasione fiscale che ha dovuto affrontare, che poi non sono puttanate perchè sto stronzo ha evaso sul serio. non nego che il mio entusiasmo per lui si sia affievolito, ma, sinceramente, non vedo l'ora che sia domenica per vederlo correre.

carmelo bene non capiva come mai si ritrovava a urlare davanti a una partita di rugby, o a incitare i giocatori durante una partita di calcio, e quando andava a teatro no. la penso esattamente come lui. mi permetto di aggiungere che provo un leggero brivido freddo lungo la schiena quando vedo i sorpassi in un gran premio di motogp. e questi sono i brividi che voglio provare anche quando vado a teatro.

scusate la parentesi dovuta alla deformazione professionale, non volevo, era una riflessione buttata lì, sospesa.

in trincea tutti quanti domenica!

scatenate l'inferno!

5.3.08

elio e le storie tese - studentessi


Elio e Le Storie Tese hanno vinto il Festival di Sanremo, per due volte. La prima quando parteciparono con La terra dei cachi; la seconda quest’anno, al Dopofestival, senza aver presentato una canzone in gara, ma grazie alla rivisitazione geniale, acuta, divertente, dei pezzi in gara. Indimenticabile quella della canzone di Minghi. Esilarante il remake del pezzo di Anna Tatangelo, scritto da Gigi D’Alessio con alcune “licenze poetiche” degne di un saltimbanco della grammatica italiana. In questo quadro, il nuovo album, Studentessi, non fa altro che confermare, oltre che la qualità dei musicisti, la creatività di un gruppo che innova continuamente, senza mai tradire se stesso. Ospiti d’eccezione, come Giorgia, Irene Grandi, Baglioni, stanno al gioco provocatorio e demenziale degli EeLST: il riferimento al rock progressivo da una parte e a Frank Zappa dall’altra è sempre evidente. I testi fanno riferimento continuo ai luoghi comuni contemporanei,al mondo dello spettacolo,alla musica italiana dissacrando molti tabù. Alcuni dei temi toccati: le discussioni familiari sulle vacanze estive, una gara tra black metal e death metal, un pezzo anti-bonghista e ambientalista su Milano. Aleggia in tutto il disco la presenza dell’ Architetto Mangoni, uomo assurto a mito. Rocco Tanica ci regala un momento legato ai giovani di Maria De Filippi destinato a rimanere negli annali della comicità. Sono dei geni.