31.1.08

legrottaglie appartiene a dio




kakà pure.


possiamo fare una squadra allenata dal papa...magari con la partecipazione di claudia koll, che ormai va in tv per dire che non fa sesso e che vede gesù negli occhi dei poveri e dei malati; lei che faceva vedere il culo a destra e manca. ma d'altronde gesù sta con i poveri e i malati, e non con i culi dell attrici.


la cei sta facendo un buon lavoro, perchè effettivamente legrottaglie ha ricominciato a giocare. il suo dovere in campo lo fa, è sicuro, determinato, non è un campione, però leggete cosa dice in questa intervista. si è bevuto il cervello? temo di si.

quello che è certo, caro legrottaglie, è che ieri la juve ha giocato una buona partita, ma abbiamo dimostrato che l'inter è più forte. più di così non si poteva fare.

forse, sempre caro legrottaglie, il tuo gesù lo potevi invocare un po' più forte, farti aiutare da kakà e dalla koll. sennò tanto vale farsi una scopata, che magari giochi un filino peggio, ma neanche tanto, però stai più sereno.

in ogni caso quello che più mi ha perturbato ieri sera, a parte l'invadenza insostenibile della chiesa, ormai pure in un terreno altrettanto religioso come il calcio, è stato sto ragazzino dell'inter, balottelli. che poi, è italiano?

oh, fortissimo.

29.1.08

ragionamenti sul mondo del lavoro ovvero come cambia il pensiero a causa della tv


il problema lo sai qual è?

che fanno tutti cagare.


voglio dire, non è che il mondo fa cagare, non voglio essere nichilista. alla fine qualcosa di buono lo trovi sempre. sempre meno, sempre meno, per carità, ma poi lo trovi.

è la classe dirigente che fa sboccare. e non solo i politici, che ormai sono allo sbando. ma tutti. imprenditori, sindacalisti, categorie, giornalisti...avvocati...tutti quelli che hanno un qualche potere sulle scelte individuali.

meno male che a darci l'esempio ci sono i reality.
i reality danno una speranza. il gf ha pure il trans, così ci fa capire quanto è importante la tolleranza del diverso. ad amici si fanno i musical, e una carriera nel mondo costanziano non te la toglie nessuno. qualche comparsata a buona domenica. un paio di musical prodotti dalla de filippi. un po' di serate in disco. se ti va bene becchi anche una fiction.

insomma, non male. quindi in mezzo alle rovine di un paese allo sfascio totale, luccica una speranza ancora. sembrava che li avessero ormai tutti eliminati. ma hanno capito che ormai le agenzie di collocamento non servono più a un cazzo, servono i reality. quattro posti di lavoro, per quanto precari, li mettono insieme. meglio che un calcio in culo.

e poi ho sempre sognato di fare il ballerino. o le televendite. le signore ti salutano per strada. bello. vivere ci vivo. finchè dura. che me ne frega.

meglio che macdonald's. meglio che un call center. vuoi mettere con un operaio, che poi rischi pure di morire bruciato? o sfracellato da un'impalcatura? che me ne frega...vado lì, ci provo.

alla fine, grazie maria e grazie maurizio. ci date una grande possibilità.

27.1.08

into the wild

aspettative.

gli amici economisti ci possono spiegare quale importanza fondamentale rivestano le aspettative nelle previsioni economiche.

le aspettative possono cambiare un mercato. e possono rovinare qualunque situazione. o migliorarla.

carico di aspettative sono entrato nel cinema per godermi into the wild, di sean penn, che adoro, come attore e come regista. la promessa mi era piaciuto tantissimo, sebbene ultra-nichilista.

sono uscito dal cinema con un lieve velo di delusione, e, posso dirlo?, un po' di incazzatura.

vediamo un po'. il giovane christopher abbandona la famiglia borghese, dopo un'infanzia dura, di dolore in parte nascosto e in parte evidente. il contrasto col padre severo, l'ignavia di una madre depressa, una sorella come complice.

christopher cambia identità e cerca se stesso nel viaggio. il film si sviluppa in capitoli, che iniziano con "la nascita" quando lui scappa, per seguire tutte le tappe della sua nuova esistenza.

il personaggio evolve. all'inizio si tratta di un ragazzino viziatello, insopportabile, saccente, presuntuoso. lentamente cambia, prende coscienza della vita, dell'importanza dei rapporti. ma mai perde la sua caratteristica: essere il depositario della verità. lui sa quello che è giusto e la sua ricerca è quella giusta. la verità sta nei rapporti semplici, con gli hippie, con i vecchi buoni, con le ragazze vergini, con un popolo derelitto che viene rappresentato molto bene.

lentamente, il personaggio cambia. e diventa una sorta di cristo moderno. il rapporto con la natura lo purifica, l'ascesi lo migliora, la sua parola cambia la vita delle persone che incontra.

dunque, la ricerca solitaria si rivela lentamente inutile a favore della necessità dei rapporti umani e, nel capitolo denominato "l'età della saggezza", succede il casino. non c'è via d'uscita. il nichilismo, che si trasforma poi in una consapevolezza forte dell'importanza dei rapporti, ribalza fuori, in più con una connotazione religiosa piuttosto insopportabile. dopo averci fatto capire che alla fine non tutto è merda, sp scaraventa tutto all'aria e ci segnala che l'unica via d'uscita è dio. non posso dire di più per non raccontare il film.

mi sta bene tutto, davvero. il ribellismo gratuito antipaticamente adolescenziale; il buonismo della maturità con gli hippie e i vecchi; la ricerca della felicità attraverso la distruzione dei ponti con la società borghese; l'ascetismo depressivo che ti fa riscoprire l'importanza degli affetti. tutto bene. alla fine l'immagine che viene fuori è quella di un ragazzo che è un poverino, depresso, forse un po' frocio, che cerca una sua identità. lo siamo stati un po' tutti, così. io volevo fare il barbone, scappare, come lui. ero depresso. frocio no. ma cercavo una mia identità, che ancora non ho trovato fino in fondo.

ma la morale religiosa, per cui solo tu hai la verità e me la devi spiegare e convincere che hai ragione, mi sta veramente sul cazzo. per di più con una venatura, evidente, di scoutismo.

badiamo bene: io sono molto severo per via delle aspettative di cui parlavo sopra, che portano a distruggere anche ciò che è bello. e questo è un buon film, ben recitato, ben raccontato, ben diretto, in certi momenti emozionante, con una bellissima fotografia, immagini degli usa meravigliose, uno strepitoso eddie vedder che ci regala canzoni alla neil young molto belle. insomma, mi è piaciuto. ma le aspettative non si sono realizzate.


ma com'è che sp è diventato catto-comunista?!?!

25.1.08

non si esce vivi dagli anni 80


come si fa?

io non parlo di mastella. non parlo di nessuno. non so dire la mia. elezioni subito, governo istituzionale, legge elettorale...siamo l'unico paese al mondo dove si parla di politica come si parla di calcio. ma in fondo cosa è più importante dei due? ognuno ha la competenza di dire la sua.

io so solo che lo so perchè siamo in questa situazione e, porca miseria, a differenza degli anni di pasolini, ci sono anche le prove. una di queste ve la butto qui, presa da youtube e messa anche sul blog di grillo. penso sia importante farla girare per capire perchè e come siamo arrivati al livello dove siamo ora.

lo sai che non si esce vivi dagli anni 80....cantava qualcuno. non si esce vivi infatti, si esce morti zombi e mafiosi. come cuffaro che attacca falcone. e condannato festeggia con i cannoli.

siamo i figli degli anni 80. siamo la generazione nata e cresciuta negli 80, peggiorata negli anni 90, devastata e degenerata in questo primo decennio del nuovo millennio. uno tsunami ci sta investendo. altri 15 anni di distruzione di centrodestra. con l'obiettivo di silvio presidente della repubblica. con bolle di grande fratello in giro per il paese. con vespa sindaco di roma (è una delle voci che girano...). con veltroni fatto a fette (e questo meno male...).

e ora come si fa?

non lo so. ma io ho la cittadinanza svizzera.

22.1.08

panda bear - person pitch

NON VOGLIO PARLARE DI MASTELLAAAAAAAAA!!!!


La musica folk americana sembrava prendere una strada molto particolare di ritorno alle radici. Sembrava che la ricerca si stesse indirizzando verso il purismo musicale: le chitarre rigorosamente acustiche di Devendra Banhart, i suoni ruvidi e delicati allo stesso tempo di Coco Rosie, le voci hippie e nasali di entrambi, il suono cristallino e dolente di Vic Chesnutt. Ma ci eravamo scordati degli Animal Collective. E insieme a loro, della loro fondamentale costola, Panda Bear. Ed ecco la lezione su come fare evolvere una musica splendida che pareva però destinata al manierismo e alla ripetitività, dopo un bell’inizio new-folk. Person Pitch è l’ultimo lavoro di Panda Bear, da molti considerato uno dei dischi più belli del 2007. Gli elementi che ne fanno un disco originale e “avanti” sono in parte legati al suo tradizionalismo: coretti hippie, inni al sole, cerimonie pagane di amore libero, e quindi vocine che ricordano felicemente Brian Wilson dei Beach Boys. L’altra parte è invece legata a un filone apparentemente retro, ma in realtà straordinariamente innovativo nel modo in cui è qui trattato: la psichedelia. Ed eccoci all’aspetto più interessante: la psichedelia che si fonde con l’elettronica. Ne viene fuori un cocktail difficile, per fortuna, da categorizzare, ma bilanciato, compatto, pop, perfetto. Troppo perfetto? Forse.
Un disco caldo, solare, luminoso, hippie, strambo. Ascoltatelo con gli occhi chiusi, rivolti verso il sole.

NON VOGLIO PARLARE DI MASTELLAAAAAAAAAAAAA!!!!!

19.1.08

checco zalone


odio zelig.

non lo vedo mai. lo trovo becero e rappresentativo della decadenza del paese. nonostante pensi che bisio sia bravo, venduto, ma bravo e la encontrada carina.

comunque, ieri sera la stanchezza e la malattia ci hanno trattenuti in casa e, non c'è stato verso, mi è toccato tenere la tv accesa e, non c'è stato verso, sono capitato su un puntatone di arcizelig.

sarò stato fortunato, ma ho beccato questo tizio che si chiama checco zalone che mi ha fatto ridere da morire. ho scoperto che è quello che per i mondiali di germania aveva scritto quella canzone divertente, siamo una squadra fortissimi.

il personaggio è quello di un cantante neomelodico napoletano, molto scazzato, molto pieno di sè, che scrive pezzi per certi cantanti pop italiani strafamosi, vasco, carmen consoli, tiziano ferro, jovanotti. e le canzoni che canta sono parodie piuttosto geniali degli originali.

vi propongo il mio preferito che ho beccato su youtube, la parodia di cristicchi. ma li trovate tutti. ogni volta che arriva si tocca il pacco, parla sgrammaticato, è presuntuoso. geniale.

è intelligente e acuto nel prendere per il culo, mi diverte molto. o forse ancora una volta è solo il mio gusto per il trash?

ps. non resisto, qui sotto vi metto pure quella di carmen consoli...geniale!

18.1.08

casta diva – lady mastella e l’elettorato passivo


ricevo un post scritto da lorenz, che dato però il tono preciso serio e puntuale della sua disamina del caso mastella, devo questa volta chiamare Avvocato.

però, lorenz, nella mail precedente mi hai regalato una chicca, invece, super-ironica che è la copertina di quel giornale incredibile che si chiama LIBERO. E sempre tu, lorenz, hai aggiunto: "ma i titoli di - libbero, er giornale der mio amigo vittorio (come diceva funari)- chi li pensa? a un passo dal vernacoliere..."

ecco l'intervento, che condivido pienamente, dell'Avvocato Lorenz:

"Con tutta la pietà umana che si può provare per una persona soggetta ad una misura restrittiva della libertà personale ed in attesa di giudizio (quindi innocente fino a prova contraria), devo ammettere che le recenti vicende della saga di Ceppaloni mi hanno abbastanza intrigato. Non per uno sterile desiderio di rivalsa verso l’emblema della politica all’italiana, quanto perché forse davvero si riuscirà a togliere il coperchio (almeno un pezzettino) sul vero problema di questo paese: non gli eletti ma gli elettori.

Sicuramente la stragrande maggioranza degli italiani non vorrebbe come ministro della giustizia Clemente Mastella, alcuni perché vorrebbero magari l’ing. Castelli, altri perché preferirebbero un giurista in quell’incarico. Ma l’ormai ex ministro è in quella posizione, anche in quella di parlamentare, a pieno diritto, perché è espressione di una fetta di elettorato fedelissimo. E sarà eletto per sempre, fino alla fine dei suoi giorni nel collegio blindato che rappresenta.

E come si ottiene un collegio elettorale a prova di bomba? Esattamente facendo quello che ha fatto il nostro: creando una rete di clientele, favori, strette di mano, nomine in enti pubblici, clientelismi, baci, regali, matrimoni, battesimi e sagre della porchetta.

La rilevanza penale di questi comportamenti sarà stabilita dalla magistratura. Ma la rilevanza morale e soprattutto politica ed etica è chiarissima. E’ un sistema che funziona solo per chi è parte dell’ingranaggio e a totale e gravissimo danno del sistema Stato. Mercato, concorrenza, meritocrazia, circoli virtuosi, obiettività, correttezza, rigore, ecc… Tutti questi sono termini incompatibili con il sistema creato e purtroppo sono anche i soli principi che ci potrebbero tirare fuori dalla palude in cui ci siamo arenati. Fino a quando non si riuscirà a creare una coscienza comune convinta di questo, disposta a rinunciare in prima persona al pezzettino della torta che, a chi più e a chi meno, a tutti noi spetta o potrebbe spettare in futuro, non si vedono grandi soluzioni.

Le lottizzazioni nella sanità sono una realtà italiana, di tutta l’Italia, dal Veneto alla Sicilia. Avere un medico scarso ma con la tessera di partito giusta nella tasca del camice non credo che farebbe piacere a nessuno di noi. E ovviamente la sanità non esaurisce purtroppo gli ambiti di applicazione del principio espresso.

Ma non è solo Lady Mastella il male di questo Paese, che non rassegna le dimissioni da presidente del consiglio regionale della Campania, probabilmente dirigendo le sedute dal tinello, ma un elettorato troppo incline al compromesso, alla scelta di comodo ed a trovare legittimazione delle proprie scelte sbagliate (in cui effettivamente non crede) in ideologie ormai morte e sepolte.

La paura che sale come un brivido lungo la schiena è che davvero, alla domanda su quale sia per l’elettore il vero Italian Dream, più della metà risponda “l’assistenzialismo!” Lorenz."


Mi scrivi anche piuttosto bene...

15.1.08

can you feel my heart go boom



sono indeciso se parlare in questi giorni e cercare di trovare un senso a quello che mi succede ogni giorno. ci sono tanti motivi per cui il cuore mi sale in gola e non ci capisco più un cazzo. sarkozy come silvio è il primo. io, che pensavo a un uomo sincero onesto con le palle, anche se non lo avrei mai votato, mi devo rimangiare tutto. poi, fabiano, ex star del grande fratello, ciociaro, lo incriminano per incitazione alla prostituzione. e il cuore mi sale in gola. poi giuliano ferrara fa 2.500 persone al dal verme di milano per parlare di moratoria sulla legge sull'aborto. e il cuore comincia a scoppiare. poi veltroni non dice nulla, mai nulla, mai una posizione sull'ingerenza ormai devastante della chiesa. poi la juve pareggia con il catania. e lì proprio comincio a non capirci più un cazzo.

ma che sensazione è, questa che provo?

come se mi trovassi a un rave e mi fossi impasticcato con decine di pillole di ecstasy. l'emozione è negativa, ansiogena. come quando stai per entrare a fare un esame.
purtroppo non riesco a levare il cd di burial dal lettore in questi giorni, quindi ho dovuto prendere spunto da una frase di uno dei suoi pezzi per spiegare il senso di ansia e disgusto che sto provando in sti giorni, che poi sono anche quelli più tosti dell'anno, per me.
e la soluzione è sempre la stessa: un po' di buona musica.

10.1.08

burial - untrue


Nessuno sa chi sia Burial. Un suono cupo che echeggia nei meandri di Londra. Un battito cardiaco sincopato che segnala delle tracce di vita nel mezzo di un cumulo di macerie. Un angelo oscuro che si aggira nel buio della nightlife inglese. Quello che è certo è che, oltre alla misteriosità del soggetto, Burial è musica che nasce dopo la distruzione di tutto quello che è stato il sound londinese degli ultimi 15 anni. Dub, jungle, ragga, hyper-dub, tutto viene raso al suolo per essere ricostruito come un segnale alieno e minimale in questo Untrue, secondo spettacolare lavoro di Burial. Dopo l’uscita di Dead Cities dei Future Sound of London nell’ormai lontano 1996, Untrue resetta lo stato dell’arte della musica elettronica europea, riconfigurando il mondo rave e superando ogni lavoro precedente. Immagini spettrali, strade buie e suoni potenti che fuoriescono trasformati dai locali più underground di Londra. Echi. Musica che rimane in testa come un rimbombo ovattato, un magma gelido di hyper-dub e jungle, con un cuore caldo come quello che pulsa, come coperto, per tutto il disco. Al rallentatore, ma contemporaneamente alla velocità della luce, la musica ci trasporta in una dimensione parallela, in un tunnel alla fine del quale si intravede una luce. Un disco fondamentale, importantissimo per il futuro dell’elettronica, sicuramente uno dei migliori in assoluto dell’appena terminato 2007.

8.1.08

che ne sarà di virginia? - 8a puntata

è come se le ore di scuola fossero ferme, come se le lancette dell’orologio in classe si muovessero al rallentatore, come se ogni secondo fosse un’ora, come se...il ticchettio dell’orologio trapana la testa di virginia come una goccia che cade torturandola sulla sua tempia. e non smette mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai....

non esiste nessuno intorno a lei. l’immagine è fissa sul volto di elio.

all’improvviso la campanella suona violentemente e la risveglia da quel coma cosciente in cui era finita. deve trovare elio.

intanto trova cristiana.

-cri ti prego....elio...

-vi, ti giuro, ti giuro non so chi sia elio

non ha la forza di contrastare lo scherzo del cazzo, per cui, in silenzio, si allontana. cristiana rimane attonita mentre virginia diventa sempre più piccola.

mangiare non se ne parla, chiamare qualcuno neanche; a casa, in camera, sul letto. voglio morire. svenire sul divano è la cosa più simile alla morte che le può accadere.

dormire? morire? facciamo dormire.

la sabbia di sonno le si polverizza sugli occhi. e di nuovo vede il deserto. ed elio. improvvisamente il buio e un uomo le appaiono davanti. cazzo, ma è pedro il cantante dei finley....virginia ha un attimo di terrore, poi però l’idea che pedro le stia per parlare la fa quasi svenire (ma non sta dormendo?) dall’emozione.

oddio, pedroooooo....

pedro apre la bocca e non canta, parla.

- sento una dipendenza da una strana sostanza...io....non...posso star senza....io non riesco a....capire...quello che mi....succede....sento il cuore che batte....SENTO IL CUORE CHE BATTE...

oddio, ma che ha? cosa mi vuole dire...improvvisamente fiamme alla sue spalle, il suo volto si trasforma lentamente in quello dell’uomo che le parlava dallo specchio....pizzetto....occhi di fiamma...sorriso beffardo....MEFISTOFELE....

- non so come ma da un po’ sento la necessità di sfogare la mia rabbia...indovina come mai....ce l’ho proprio su con te....

ommioddio....mi devo svegliare....mi devo svegliare...ah...

fiatone e di nuovo sveglia. guarda lo specchio. quell’uomo è lì. ride senza far rumore. devo capire qualcosa ci devo capire qualcosa! cosa ho fatto a elio???

(continua)

ps. le parole di pedro sono tratte dai testi di adrenalina e niente da perdere dei finley...

6.1.08

top 10 del 2007




lo fanno tutti. lo fa pitchfork. lo fa blow up. lo fa rumore. io non sono nessuno, ma anche io voglio fare la mia classifica dei dischi dell'anno.


10. m.i.a. - kala

9. mira calix - eyes set against the sun

8. the national - boxer

7. el-p - i'll sleep when you're dead


6. il teatro degli orrori - dell'impero delle tenebre

5. pissed jeans - hope for men

4. grinderman


3. burial - untrue

2. murcof - cosmos


1. vic chesnutt - north star deserter

avrei voluto inserire anche justin timberlake per futuresexlovesound ma è del 2006, e poi i battles per mirrored che va a parimerito con m.i.a.

fiocchi di neve




succede una cosa strana. che scopro in questi giorni. che i fiocchi di neve sono fatti da una marea di piccole o piccolissime strutture cristallizzate identiche a quelle che si vedono disegnate nei libri, o ricostruite in immagini tipo questa.

il freddo e il buio sono la cosa più bella della montagna. la faccia infiammata dal freddo e il caldo delle baite. il male alle gambe. l'idea di dormire alle 5 del pomeriggio, poi bere delle grappe, poi mangiare, poi bere delle altre grappe. ridormire alle 10 di sera. la giacca a vento ricoperta non di fiocchi di neve ma di migliaia di piccoli cristalli strutturalmente perfetti: mai vista una cosa simile. integri e intatti, scendono e si poggiano ovunque.

mentre li guardo cadere e alzo la faccia verso il cielo perchè mi si posino sulla barba, sugli occhiali, sul naso, sulla bocca, penso che quelle piccole particelle d'acqua congelata in ricami meravigliosi assomigliano a quelle immagini colorate che si vedono quando si chiudono forte gli occhi e ti passano davanti, nel nero delle palpebre; un nero che fa paura, ma che quelle forme fanno diventare più sicuro.

mentre gli alberi diventano d'argento, metto i pixies nelle orecchie e mi faccio un'altra discesa.

5.1.08

odio i cani




odio i cani.

odio la pizza.

odio i cavalli.

odio il lirico pop.

odio i mimi.

odio il circo con gli animali.

odio l'epic metal.

odio smallworld.

odio capodanno.