31.7.08

io sono un barbaro

mi spiace, anzi non mi spiace per baricco, ma io sono un barbaro.


mi piacciono le sequenze di esperienze, i sistemi passanti, i non-luoghi. mi piace fare molte esperienze veloci, faccio surf nella rete, con un ciambellone di gomma intorno ai miei immensi fianchi per cercare di non annegare quando finisco in mare.


ogni tanto però, non surfo ma mi immergo. sto un po' in superficie, ma poi vado giù. che tipo di barbaro sono?

entro nei villaggi periferici dell'impero vestito come attila il flagello di dio, ma non distruggo. trasformo.

A come atrocità, doppia T come terremoto e tragedia, I come ira di dio, L come lago di sangue, A come adesso vengo e ti spezzo le corna.


respiro con le branchie di google, ma neanche tanto bene. ogni tanto esco dall'acqua per prendere aria. ma boccheggio e mi rituffo. non so manco nuotare benissimo, e non ho ancora capito se sono mammifero o pesce. forse sono anfibio.

in una cosa ha ragione baricco. tutti siamo soggetti ad una mutazione culturale.

però la mutazione può prendere una strada negativa o una positiva. come nei film "barbari" americani o nei fumetti. ci sono i mutanti buoni e i mutanti cattivi. ci sono gli xmen buoni e quelli cattivi. quali sono quelli buoni e quelli cattivi? come si distinguono? ci sarebbero da scrivere libri, ma tranquilli, tutto è molto più complicato di quello che sembra. megatron dei transformers è cattivo, bumblebee è buono. woverine è buono o cattivo? più buono che cattivo. e magneto è cattivissimo. è cattivissimo perchè schiavo del suo potere.

così, genericamente si potrebbe dire che i mutanti cattivi sono quelli che non dominano con la propria formazione "civilizzata" (in antitesi alla "barbarie", che brutte parole...) la mutazione. ma barbari cattivi sono anche quelli che non accettano la mutazione, per rimanere "civilizzati puri". insomma, è tutto un gran pasticcio.

non leggete il libro di baricco. è snob, arroccato in una posizione anziana. osserva i barbari con superbia, da intellettuale di sinistra che ha distrutto la sinistra, lui sì, come un barbaro. la sinistra si deve "imbarbarire" per sopravvivere. quanto mi fa schifo questa definizione, "barbarie". non è giusta, è arrogante.

civiltà vs. barbarie era quella dei conquistadores spagnoli che convertivano i "barbari" indios sudamericani nel xvi secolo? o i colonizzatori inglesi, "civilizzati", che inserivano il concetto di proprietà privata in africa, tra i "barbari" masai?

è vero ci stiamo trasformando. surfiamo e non approfondiamo. preferiamo l'esperienza multiforme e superficiale alla fatica calvinista della ricerca. ma è anche vero che le due cose si possono combinare. e se si combinano, il risultato non è quello che ci si "imbarbarisce",. ma si muta, e si diventa più "civilizzati". ricercare surfando.
la sinistra deve mutare e mutarsi, sennò che sinistra è? una sinistra mutante, ci vuole. che domini il cambiamento con le armi della cultura. ma che lo usi. una sinistra che respiri con le branchie di google, per dirla alla baricco.

vabbè, ne ridiscuteremo.

intanto, fatevi un'esperienza barbara. il caldo squaglia. uscite. prendete la macchina e ficcatevi in un megacentro commerciale. un sistema passante, con 220 negozi e possibilmente un cinema. girate, freschi di aria condizionata. fate shopping. mangiate da macdonald's, oppure da anema e cozze, e poi infilatevi nel cinema e vedetevi il cavaliere oscuro, il nuovo batman. ottimo film. altro che i fumettoni di tim burton dei primi due batman (non considero gli altri, perchè polpettoni "barbari" senza storia). qui siamo nell'iperrealismo, con innesti di fumetto. bene e male si confondono, gotham city è un incrocio di metropoli all'americana, buia e violenta, joker non è lo scanzonato nicholson del primo batman, ma un pazzo psicopatico vero, interpretato da un ottimo heath ledger, morto suicida durante le riprese. sarà lo spirito del joker?

crudo, violento, ambiguo, il film di christopher nolan è riuscito a riportare batman al contemporaneo. niente lazzi, solo cinema vero e un antieroe.

non leggete il libro di baricco.

21.7.08

un anno di misurazioni

il 20 luglio 2007 ho iscritto il blog a google analytics. così, per giocare.

è passato un anno, ed è tempo di bilanci.

in un anno:

- 15.260 pagine visualizzate

- 5.229 visitatori unici assoluti da 55 paesi

- in italia la gara dei contatti la vince roma, al secondo posto milano, al terzo torino (molto distaccata dalle prime due), poi a seguire bresso, firenze, napoli e bologna.

- all'estero vincono gli stati uniti, poi la jamaica, la svizzera, il regno unito e la francia.

- dopo la homepage, le pagine più visualizzate sono: le tette di hermione e l'ordine della fenice, una lingua underground, simpsonizzatevi, turisti a caso - isole greche;

non come siano come risultati, ma per spiegarvi quest'ultimo punto, vi elenco alcune delle parole o delle combinazioni di parole attraverso le quali, usando i motori di ricerca, qualcuno ha aperto una pagina del blog, trascurando quelle classiche tipo 2morrowland oppure i nomi precisi dei titoli dei post:

- tette di adolescenti
- tette di quattordicenni
- tette nei film
- gergo romano
- espressioni milanesi
- hermione tette
- tette di bambine
- atene agosto
- carfagna gnocca
- carfagna pompino
- simpson tette
- luca gandin (mado', ma che fine ha fatto..?)
- hermione che tette
- sandro leccacorvi (sandro dove sei???)
- invertire le parole (m'hanno fatto ttobru...)
- pompinone (ma bello gigante!)
- saviano fidanzata
- anche gli alieni sbagliano
- cobra sputatore
- manta velenosa
- obama pantaloni
- porno di hermione (minchia la perversione...)
- i pompini della carfagna
- bambini puoveri (grande...)
- fantozzi tette (??)
- obama pianezza
- pilipella
- se famo du spaghi
- tette di una negra (inizia la sezione tette)
- tette di una quattordicenne
- tette femminili
- tette fuggenti (come l'attimo...)
- tette porno
- tette sophie marceau
- tettone di bambine
- ttobru (bella zio)
- virginia casta
- zibri
- del piero incularella (no, il capitano no)
- il divo "significato caselli lacca" (interessante...)
- macello carne umana (minchia ma chi sei?)
- mele sode donna
- paolo piccardo (re delle notti torinesi)
- stavo a cacà
- ano
- antonella clerici con cazzo in mano (questa non è male....)
- asciugare di brutto
- azouz figo
- baccanali streghe torino
- berlusconi scroto carfagna
- bona melandri
- bounty killart
- bummata cilum
- c'è gnocca e gnocca (eh, certo...)
- calcolatrice che fa i rutti (cioè?)
- carfagna foto ano
- caricature di suore
- cazzi nella fregna
- cazzo elio
- chacarron maccaron testo (sei un pazzo)
- chiavare sul cofano
- cocaina in islanda
- come resistere a un pompino (disperato...)
- come sarebbe scoparsi laura pausini ( me lo chiedo anche io...)
- d'alema merda (politico)
- data di nascita mago silvan (non ci dormo la notte per saperlo)
- film con tette nei tempi (un film storico sulle tette)
- film sulla pubertà femminile (medico)
- forza gnocca (incitazione o partito?)
- foto della fregna della carfagna
- frac in pelle (lo voglio anche io)
- giocare a biliardo dentro una figa (interessante operazione)
- insensatezza del male (filosofo)
- le tette di una casalinga in calore (porno)
- le tette più grandi della svizzera
- merde radical chic (fascio)
- messaggio sociopolitico parco sempione (intellettuale)
- orge perugia (peso)
- pompini a londra (inizio sezione pompini)
- pompini a silvio
- pompini a torino
- pompino ad atene
- pompino di cristina aguilera
- scavallare paiura
- scopato la cubista
- scopato segretaria
- simpson cazzi di fuori (e questo?)
- simpson chiavata
- teoria dei club (economista)
- tiziano ferro raffaella pompini (geniale)

insomma, chi va sui motori di ricerca è pazzo. o è molto solo. o forse le due cose vanno insieme.

17.7.08

sigur ros live@cavea dell'auditorium, roma

qualche anno fa i sigur ros suonarono alla cavea dell'auditorium e il biglietto costava 16 euro. questa volta ne costa 60.

questo dà la misura di quanto sia cresciuta la popolarità di questo gruppo di alieni islandesi, che dopo il tour mondiale fatto per lo scorso album, fecero un tour in islanda nelle casette, all'aperto, nelle sale di incontro dei villaggi islandesi di non più di 1000 abitanti, quando si parla di metropoli. ne uscì un dvd, ma ne ho già parlato.

se i radiohead sono i migliori in circolazione, i sigur ros, secondo me, sono al secondo posto.

si presentano al pubblico romano vestiti come dei matti, e già questo mi ha un po' stupito. ma come, loro, così sobri, così semplici, così naturali, si conciano uno con una corona in testa, l'altro con un vestito degno di michael jackson quando ancora i pezzi di corpo gli stavano tutti attaccati?

invece poi ho capito. il concerto è diventato anche uno show. di luci, di colori, di costumi. i ragazzi sprovveduti e alieni che avevo visto sono maturati, e portano un concerto complesso, molto arrangiato, pieno di effetti straordinari.

i 4 si presentano subito con agaetis birnun, tanto così per farci piangere 6 minuti. poi arrivano le mitiche amina, che però non sono vestite da quartetto d'archi alternativo come l'altra volta, ma sono vestite come 4 bambine, con vestiti colorati e sbarazzini. il concerto prosegue, pezzi coinvolgenti come glosoli fanno accapponare la pelle, e poi spunta la banda! una banda di fiati, anche questi conciati come i drughi di arancia meccanica.

c'è molto kubrik nell'impianto scenico dello show. c'è molta emozione nei pezzi dei sigur ros, che tra chitarre suonate con l'arco, percusioni, suoni, archi, trombe e tromboni, sono diventati veri e propri compositori. dai momenti più toccanti, fino alla evoluzione che li porta, con questo ultimo disco, che presentano nel concerto, a distaccarsi sempre più dai loro suoni classici e alieni, per inserirsi nella linea indie rock in maniera molto personale e originale. momenti alla animal collective, per terminare con il crescendo alla mogwai in cui i nostri, peraltro polistrumentisti, tutti suonano tutto, compreso lo xilophono, si lasciano andare quasi al noise...

un'esperienza. anche l'altra volta lo fu, ma solo musicale. questa volta, la musica è accompagnata da un insieme colorato che tocca i sensi e fa avvicinare di più, se è possibile, alla sensibilità artistica di questi 4 folletti del nord, che ci raccontano storie, come i bambini, in una lingua sconosciuta, che sa di acqua, aria, terra e fuoco.


16.7.08

cronache avignonesi

il festival di avignone è, forse, il più famoso e interessante festival di teatro d'europa.


è la mia seconda volta qui, ed è molto diversa dalla prima.

la prima volta ero più piccolo, più sprovveduto, più spaesato. stavolta no.

avignone è una città che ricorda i borghi medievali toscani o umbri. un mese all'anno si trasforma in un giga "mercato" del teatro europeo: una cinquantina solo gli spettacoli del festival ufficiale; incalcolabili (forse 1000) quelli del festival off. ma il centro di tutto è il festival ufficiale.

i due giovani direttori che gestiscono il festival, oltre a immaginare la programmazione del festival, investono ogni anno su un artista (o due) come "artiste associè": dopo ostermeier, jan fabhre e molti altri, questa è la volta dell'italiano romeo castellucci, fondatore e inventore della societas raffaello sanzio di cesena, pressochè sconosciuto in italia, se non dagli addetti ai lavori e un gruppo di fans alternativi, una specie di star hollywoodiana ad avignone e in europa, nonché nel mondo. e ho detto tutto sull'arretratezza del teatro in italia.

quello che è formidabile del festival di avignone è, oltre alla programmazione, l'atmosfera da gran bazar culturale che nell'intera città si respira: un forum continuo, incontri di operatori e artisti, pubblico di ogni genere, dai vip, agli alto borghesi, ai giovani, ai punk del teatro, fino agli artisti di strada, numerosissimi, che contribuiscono in maniera importante all'atmosfera di cui parlavo. e tutti pagano il biglietto. non c'é la caccia all'omaggio, tutti parlano ovunque di teatro e trovare i posti per un qualunque spettacolo è impresa difficilissima. tantissimi gli stakanovisti che si piazzano in coda ore e ore prima degli spettacoli. neanche a broadway o nel west end londinese ho visto una cosa del genere.

donne e uomini, insegnanti, dentisti, giornalisti, avvocati, impiegati di banca; per un mese si concentrano solo sulla cultura e sul teatro. un mondo dei sogni; per un italiano abituato a vedere le file a teatro per christian de sica o io ballo con garrison. qui, le code interminabili sono per il nuovo lavoro di thomas ostermeier, di heiner goebbels, di daniel jeanneteau, di ricardo bartis, johann le guillerm, jan fabhre e romeo castellucci o joel pommerat, registi, attori e creatori che in italia sono sconosciuti e, se vengono in visita, sono seguiti da un gruppetto di personaggi imbarazzanti della cultura italiana, finti alternativi, finti guru. ad avignone (ma in tutta europa) sono un fenomeno di massa, cosi come molto spettacolo dal vivo, in italia relegato a cenerentola della cultura (quale?).

spettacoli visti fino ad ora, in sintesi estrema:

cirque ici - secret: johann le guillerm è il nuovo fenomeno del circo internazionale (come moira orfei...). demiurgo e creatore di oggetti, è un funambolo, giocoliere, clown. con il suo aspetto inquitante, gira nel chapiteau inventando immagini deliranti con una frusta, quattro secchi; una katana, e altri oggetti sorprendenti, creati da lui, sculture utilizzate per giochi di impatto fortissimo, in un'atmosfera che lo fa assomigliare a uno stregone, al gobbo di notre dame, uno sciamano che, a un certo punto "evoca" una (vera) tromba d'aria al centro dell'azione scenica, per poi riprodurla con una scultura in legno che li per li costruisce con assi di legno. un geniale manipolatore di spazio, materia, oggetti e corpo...strepitoso.

societas raffaello sanzio - divina commedia: non ho visto l'inferno, purtroppo. la rs é il fenomeno più sconvolgente degli ultimi 15 anni di teatro italiano. nel senso che il mondo teatrale italiano li ignora come se non esistessero, il mondo li adula. possono piacere o no, non possono essere trascurati. l'operazione dc è, a detta di castellucci, una missione impossibile. in effetti...il purgatorio prende spunto dal fatto che è la cantica più vicina al mondo terrestre (c'è unità di tempo), è un momento di passaggio tra l'esistere e il non-esistere, tra la presenza e la dissoluzione in puro spirito. da qui, un'ora di iperrealismo banale, quasi noioso, con una scenografia minuziosamente rappresentante una casa altoborghese (da opera lirica, con una pedana che alza completamente la prima scena). in questa banalità, con personaggi vuoti e soli, si consuma a un certo punto una violenza inaccettabile, terribile, inascoltabile (un gruppo di spettatori se ne sono andati urlando) e da quel momento parte un delirio onirico in cui si mescolano david lynch (come sempre) e van gogh, la follia, il sogno, la confusione, la trasfigurazione dei corpi. io non sono un fan sfegatato della rs, ma lo spettacolo è sconvolgente, ed è innnegabile che abbiamo a che fare con un genio (malato di mente? forse, ma chi se ne fotte). tutto questo confermato da il paradiso, installazione nell' église des celestins: si entra 3 per volta e da un piccolo buco si osserva la "gloria di dio", acqua, colori bianchi e azzurri, gloria e catastrofe, dice castellucci, con un pianoforte rovinato in mezzo all'acqua, e una bandiera nera che sventola. dio e il male. dio è il male?

heiner goebbels - stifter dinge: composotore e regista, inventa un concerto per cinque pianoforti senza pianisti. una macchina elettronica costruita come una foresta, con tubi tastiere, piatti, alberi, che suona in autonomia. la macchina si muove sull'acqua, cambia colore, unisce suoni e parole. visionario, geniale, ma per me freddo e poco coinvolgente.

daniel jeanneteau - testi di august stramm: ottima recitazione, belle luci, bella scena, spettacolo noiosissimo.

jan fabre - another sleepy dusty delta day: culto della danza mondiale, immagina un solo per la sua musa. straordinario.

vi risparmio le altre piccole cose.

stasera vedro' hamlet con la regia di ostermeier, ma non posso non citare un gruppetto di ragazzini della banlieu parigina, di origine africana, armena, tunisina, che all'angolo di place de l'horloge ballano hip hop con una dinamicità fisica da atleti, una ironia da clown esperti, un ritmo super coinvolgenti come non avevo mai visto: sono questi quelli che mettono a ferro e fuoco parigi durante le rivolte delle banlieux? (e i ballerini hip hop di maura di amici?).
avignone è una piazza culturale, di scambio, dialogo dibattito...e da noi?

8.7.08

silvio e i pompini


a silvio piacciono le tette e i pompini, d’altronde come dargli torto. chi può resistere a un pompino della carfagna o alle tette di una letterina o velina o chi sia...

povero silvio, tutti gli gettano fango addosso, dimenticando tutto quello che ha fatto in questi primi due mesi per il paese, e focalizzando l’attenzione sui gossip a suo carico.

come si può pensare che ci sia della malafede nelle sue telefonate con saccà?

e poi, le sue cose personali sono personali. come mosley è uscito dall’orgia nazifascista che neanche in un fumetto alla preacher si poteva immaginare (ma gli pisciavano anche addosso?), così silvio può farsi spompinare da qualsiasi ministra gli piaccia...anche da rosy bindi, anche se è solo una ex-ministra...ma a lui piace la gnocca, non gli frega di molto altro.

siamo un paese schiavo della figa (in tutta la sua accezione più volgare arrogante, maschilista, violentatrice), dell’impunità e della libertà, quella di fare quello che cazzo ci pare. neanche nel sudamerica dei bei tempi era così.

c’è stata una modificazione del dna degli italiani, dice moretti. secondo me non è esattamente così. gli italiani sono sempre stati più o meno fascisti, populisti, democristiani finti, finti moralisti, azzeccagarbugli reali.

siamo un paese che, per cambiare, deve ricostruire il proprio patrimonio prima di tutto umano. intendo trasformare il proprio pensiero. gli uomini e le donne devono cambiare, dal profondo. sennò, moriremo tutti soffocati da un pompino della carfagna...però, alla fine, mica male come morte...