5.9.07

una lingua underground

innanzitutto, questo post non avrei potuto scriverlo senza la fondamentale collaborazione di markino, mio fratello, che ringrazio.

il gergo mi piace da morire, soprattutto quello dei ggiovani. non sono purtroppo più espertissimo, dato che i ggiovani hanno dai 14 ai 25 anni, e io ne ho 32.
il post sul modo di dire palermitano/siciliano ha riscosso un certo successo e dunque mi viene voglia di indagare su alcuni modi geniali di dire di 3 città italiane. le espressioni gergali sono infinite e variano anche da gruppo a gruppo di persone nella stessa area geografica. in alcuni casi generano una vera e propria lingua underground e parallela.

proviamo.

MILANO

milano è molto fornita di espressioni gergali. interessanti sono soprattutto quelle che vengono dal mondo della “plaza”, la piazza, dove i ggiovani si riuniscono per passare la maggior parte del loro tempo e si fanno le canne. il gergo plazaro si impone spesso nel gergo collettivo del ggiovane milanese e spesso supera i confini cittadini e addirittura del nord italia. alcune espressioni sono infatti simili anche a roma.

vediamo un po’.

innanzitutto la “oh” all’inizio o alla fine di quasi tutte le frasi affermative. Volendo sia all’inizio che alla fine. Serve a dare importanza a ciò che si dice. Fondamentale.

bella zio oppure bella zibri (versione evoluta; l’etimologia di “zibri” non mi è chiara): è il saluto dei “plazari” maschi, assurto a saluto generazionale tra uomini (zio è un ragazzo). è talmente diffuso che, come modo di dire, si è trasferito pari pari a roma. differenze: a milano la e di “bèlla” è molto aperta e la cadenza è molto accentuata su “zio”; a roma può diventare “bella zi’” oppure “bella rega’”, quest’ultima quando ci si riferisce a un gruppo di persone.

zero/zebra/zebrella: indica una disapprovazione. esempio “oh andiamo al parco?” “Noo, zero, non ci sto un cazzo dentro zio”

allondon? tuttoabboston?: traduzione “allora? tutto a posto?”: ricordo che l’espressione “tutto a posto?” viene molto spesso usata invece di “come va?”

stabaccare: fumare sigarette.

una mèzza: fumare una sigaretta a metà con un’altra persona, abitudine stranissima.

quindi: stabaccarsi una mezza.

la fazza o la uazza: la faccia.

regalare: fare un piacere o fare piacere a qualcuno o piacere a qualcuno.

esempio: “di uazza non regala” significa “ non è bella in faccia “ cioè “non mi piace”.

fare brutto: è un’espressione molto complessa, con diverse sfaccettature. usata in modo attivo, come “gli faccio brutto”, significa “lo meno”, in modo passivo “mi hanno fatto brutto”, “mi hanno menato”; in realtà non significa solo picchiare o essere picchiati, ha un significato più sottile. “fare brutto” può anche voler dire mi sono incazzato con uno/a e viceversa. ultima evoluzione: per dire “fa brutto” si può anche dire “fa brizio”.
Ma non finisce qui: fa brutto può anche indicare qualcosa che ha colpito molto per la sua bellezza. Esempio “oh zibri l’altra sera ho visto un film che fa bruttissimo..”

è abitudine del “plazaro”, quello che vive in piazza, parlare al contrario, cioè invertire le sillabe di alcune parole. esempio: “minchia zio mi hanno fatto TTOBRU”, per dire “mi hanno fatto brutto”. Più spesso si usano quelle più comuni tipo “andiamo a saca” “andiamo al copar” ecc.
come in tutte le lingue, esistono anche alcune irregolarità: ATTENTO CI SONO I ROSBI (attento ci sono gli sbirri), OH MI FAI FARE UN ROTI DELLA TUA STASI? (oh mi fai fare un tiro della tua sizza?). per chi non lo sapesse, la sizza (o stizza o più banalmente siga) è la sigaretta.

come stai?/come sei mèsso?/stai male!: tutte e tre le espressioni si riferiscono a uno che ha detto una cosa assurda o che colpisce molto l’interlocutore che la esclama. L’ultima evoluzione di “stai male!” è “stai mauro!”. Si può inoltre dire “nooo, sto male!” per dire “nooo, non ci credo!”

l’attività principale di chi utilizza questo tipo di linguaggio è farsi le canne, quindi il gergo specialistico è molto approfondito. fumare le canne è un rito e, come ogni rito, ha le sue abitudini e tradizioni. cominciamo.

la grema, la pasta, gremare, schiumare: tutte espressioni che si riferiscono a fumare le canne.

il cilotto: il cilum. Meglio lotto oppure, meglio ancora, lombaz.

fattanza: stato di rincoglionimento dovuto all’uso di droghe leggere

piacerone: stato di rilassamento dovuto all’uso di droghe leggere

scarrubare/carrubare/fare la carruba/carburare: fare la conta per chi accende il cilum e di conseguenza per determinare l’ordine delle persone che dovranno fumare. l’aspetto rituale è qui al massimo livello. infatti, da qui parte tutta una serie di espressioni che indicano le “posizioni” dei fumatori all’interno del cerchio: appizzo (accensione) cunda (seconda posizione) terza ecc. fino a quando si raggiunge il numero di persone che hanno pagato per comprare il fumo. L’ultima è “la free” che viene concessa a quello che è lì e non ha pagato, che irrimediabilmente fuma la “pietra” (detta anche “pedra” o “uedra”)

boccia/bozza: 0,5 grammi di fumo. bozza è usato anche per indicare “bottiglia”.

tazzare: bere alcolici

collare: fare la colletta

smazzare: spacciare. a volte può indicare anche “prestare” o più semplicemente “vendere”.

sdruso: tiro di canna/cilum. sdrusare: tirare dalla canna/cilum. Nell’evoluzione del gergo viene anche usato per indicare “sorso”. uguale anche a torino.

babbo di minchia: sfigato

la tipa: una ragazza. la mia tipa: la mia ragazza. uguale a torino

starci dentro: essere d’accordo, approvare. inoltre, se una persona “ci sta dentro” vuol dire che è simpatica.

alla fine: intercalare usato molto spesso alla fine o all’inizio di una frase.

una minima: un minimo.

puntello: appuntamento. darsi un puntello.

andare in ...: il moto a luogo, tra i plazari, è rappresentato come uno stato in luogo. esempio: vado in duomo, vado in cadorna, vado in cordusio. i luoghi sono spesso individuati con le fermate della metropolitana di milano. lo stesso naturalmente per lo stato in luogo: sono in cadorna, sono in cordusio, sono in loreto...
Non dimentichiamo l’espressione “andare in sbattimento” che significa “preoccuparsi”.

sbattimento/sbatti/sbatta: fatica

tranzollo: tranquillo.

menarsela: tirarsela, darsi le arie oppure ad esempio “me la meno” può voler dire “non mi va”; una “menata” può essere una rottura di palle.

paura!: espressione che indica approvazione. esempio: “stasera c’è una bella serata ai magazzi” (leggi: magazzini generali, nota discoteca milanese)risposta: “paura!” nel senso di “bello!”

asciugare/asciugo: rompere i coglioni/rottura di coglioni (oh quel tipo ieri mi ha asciugato di brutto oh/ oh quel tipo è un asciugo oh). Riferito all’hashish significa “fumare con grande avidità”. esempio “oh zio ti sei asciugato il lombaz oh”

scavallare: rubare.

beccarsi: incontrarsi, vedersi. esempio: ci becchiamo domani.

TORINO

a torino il gergo è molto vario, non sono però troppo addentro, quindi prego i lettori torinesi del blog di dare una mano; io mi riferisco ad un passato ormai non più troppo recente.

com’è?: come stai?

i cabinari/i cabinotti: fighetti che si incontrano alla cabina di viale thovez, in crimea.

baccagliare: fare la corte a un ragazzo/a una ragazza.

ci sta: difficilissimo da spiegare...può essere usato come “si può fare”. esempio:
- andiamo giù ai muri? – ci sta!

vado giù ai muri: vado ai murazzi, luogo di vita notturna torinese.

beccarsi: pomiciare. esempio: mi sono beccato ale. cioè: ho pomiciato con ale.

buttare giù: bere alcolici

zio fa’: equivalente di “porco zio”. l'etimologia è di una bestemmia, "fa'", sta per "faus" che significa "falso" in dialetto.

sono calda come il fuoco/calda come un boiler: nessun bisogno di traduzione.

cisti: tipo “stai cisti”: stai tranquillo ma più spesso stai attento/fai attenzione

la punza: una ragazza molto puttana.

scassarsi: trombarsi, scoparsi. esempio: mi sono scassato una punza.

avere caga: avere paura.

scialarsi: rilassarsi

la madama: la polizia

brincare: beccare, cogliere in fallo. esempio: mi ha brincato la madama...

gaggio: scemo. esempio: sei un gaggio.

piciu: scemo.

asciugare: rubare

incistarsi: eccitarsi per qualcosa

serio: bello/figo. può anche essere riferito ad una persona mettendo davanti l’articolo indeterminativo. “quel tipo è un serio” significa “quella ragazzo è un grande”

nota: tiro di sigaretta. esempio: mi fai fare due note?

molte delle vecchie espressioni milanesi sono state acquisite a posteriori anche a torino. ad esempio: sclerare, di brutto, prendersi male, babbo. tutte espressioni ormai entrate nel parlato comune, senza bisogno di traduzione.

ROMA

a roma il gergo non è enorme. cioè, le espressioni che segnano una vera e propria lingua parallela/undergound sono poche. a roma vige la tradizione, quindi quello che funziona di più è l’utilizzo delle similitudini e delle metafore, abitudine che nasce dagli antichi stornelli romani. non citerò nessuna similitudine o metafora, concentrandomi solo su espressioni tipiche.

bella zi’/bella regà: vedi il saluto milanese.

che tajo/me fa’ tajà/è un tajo: che ridere/mi fa morire dal ridere/è troppo simpatico.

m’ha pisciato: mi ha dato buca

ce so’ andato in fissa: mi sono fissato su una cosa, sono ossessionato.

spignere: pompare col volume in senso letterale, ma può anche voler riferirsi a una cosa figa; ad esempio: al branca (luogo di vita notturna romana) la musica spigne una cifra

scudi: euro. che ce l’hai ‘no scudo?

andare in bisca: andare a giocare a biliardo in uno di quei posti bui detti bische. è una delle attività principali del gruppo sociale di riferimento di questo tipo di lingua.

il pischello/la pischella: ragazzo/ragazza.

fregna: organo sessuale femminile ma anche bella ragazza.

punta: appuntamento. darsi una punta.

ammazza: accidenti! espressione di grande stupore.

sticazzi: in italia questa espressione è molto utilizzata in maniera sbagliata. a roma “e sticazzi!” significa “e chi se ne frega!” e non equivale ad “ammazza!”.

mecojoni: equivale circa ad “ammazza”.

...me fa ‘na pippa: espressione utilizzata per significare sufficienza e superiorità. esempio: “il mio capo me fa ‘na pippa!” significa “non mi frega nulla di cosa mi fa il mio capo”.

andare a...: come a milano, a roma il moto a luogo è uguale allo stato in luogo, quindi si userà sempre la stessa espressione, però, diversamente da milano, la preposizione non è “in” ma “a”. esempi: sto a studio, vado a studio, sto a piazza venezia, vado a piazza venezia.

rosicare: essere incazzato, essere invidioso. esempio: quello stronzo me fa’ rosica’! può voler dire sia che mi fa incazzare che sono invidioso di lui.

cazzaro: individuo che dice cazzate. esempio: a cazzaro ma che stai a di’?!?

paiura/da paiura: equivale all’espressione milanese “paura”.

imbastire: raccontare cazzate per rabbonire. esempio: ma che me stai a imbasti’?

ciancicare: masticare.

stare a rota: essere preso da mille faccende e attività, oppure essere preso bene da qualcosa. esempio: sto a rota con il nuovo disco dei velvet (mammamia...).

come te butta: vecchia espressione ancora utilizzata per chiedere “come stai”.

non sono in grado di esplorare altri gerghi, se qualcuno di voi lo è, lo faccia! potremme fare un wikipedia dello slang italiano!!!

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma ti sei autolicenziato oppure non ti sei ancora autosgamato a perdere tempo in ufficio???
Comunque massimo rispetto, un'opera linguistica monumentale ed un punto fermo per i posteri.
Lorenz

max ha detto...

semplicemente io e markino abbiamo lavorato ieri notte!
nessun cmmento/aggiunta da torinardo?

Anonimo ha detto...

Maz, aggiungerei al gergo romano anche il "beccarsi"...a roma vuol dire baciarsi, altrove inontrarsi...possono sorgere spiacevolissimi equivoci..

Cià

Anonimo ha detto...

sorry, ho detto una cazzata....dopo accurato riesame ho visto che c'era già...

cià

Anonimo ha detto...

....voi Torinesi parlate come i Calabresi ("com'è" è una tipica espressione calabrese)...
e correggo il mio fidanzato: Beccarsi a Roma significa incontrarsi....mentre paccare a Roma significa baciarsi con "passione"

max ha detto...

azzarola, ho dimenticato "paccare" a roma....

"paccare" a milano vuol dire "tirare il pacco", dare buca.

a roma vuol dire non solo "baciarsi con passione", ma addirittura "fare dell'heavy petting".

Anonimo ha detto...

romanissimo è "pizza",inteso come schiaffo.se dici "mo te do na pizza"e non sei a roma nessuno si spaventa!
vi

Anonimo ha detto...

si vede che frequenti pochi romani, molti terroni immigrati con o senza velleità di pors e molti crucchi con la "puzza sotto ar naso". allora ti segnalo due espressioni assolutamente imprescindibili della ggioventù romana:

"imbruttire" che sta per attaccare briga, cercare la rissa, guardare male, rivolgersi a qualcuno in tono minaccioso. da qui la famosa espressione "che me stai a imbruttì?". oppure "gli ho imbruttito"

"scialla" e qui sfido chiunque non abbia una sorella adolescente a tradurre. vi aiuto ma è impresa ardua perchè significa un sacco di cose: alla domanda come stai si risponde "scialla" per dire "abbastanza bene" "bene" "tranquillo" "così così" ( sta alal sensibilità dell'interlocutore capire il reale stato d'animo dello sciallato); in mezzo a una frase qualsiasi si può mettere a sorpresa uno "scialla": sono andato al cine e scialla c'era pillo e poi, scialla, siamo andati a fumare una siga. che scialla.

sbiancare: avere paura, impressionarsi, imbarazzarsi

infine "fregna", ahimè, si usa nella variante maschile. per indicare un bel tipo, un bel pischello, si dice " è popo un fregno da paura"

regards,

r.

max ha detto...

aggiungo una dimenticanza nel romano:

sbroccare: impazzire, perdere la testa. ao' me fai sbrocca'!

Anonimo ha detto...

Per lo slang milanese consiglio vivamente di ascoltare la Pina su RadioDeejay.... da squartarsi!!
a proposito, manca! squartarsi indica "sbellicarsi dalle risate".
Polpy

Anonimo ha detto...

per lo slang milanese, propongo "andare di conda" significa essere il secondo che fuma un cilotto... o meglio lotto, come giustamente riportato da max! ;-) ciars

max ha detto...

ambro, se osservi bene, sotto la spiegazione di "scarrubare", c'è anche la "cunda"...

Anonimo ha detto...

certo che tra te e markino, ne inventate..

c.s.

Anonimo ha detto...

azz, max hai ragione!
allora ci riprovo rilanciando "ciars" = ciao
saluto gergale ma di nicchia diffusosi nella zona adiancente alla cattolica intorno al 2000

max ha detto...

a torino si dice:

spacciarsi: tirarsela, darsi le arie

es.: il tipo si spacciava a manetta...

Andrea Scwhendimann ha detto...

milano:

si usa moltissimo invertire le parole come "saca" per "casa" (come giustamente riportato). Ma la piu geniale di tutte è:

"grone"!
Oh ieri in colonne lo zio è stato fezzato da sto grone enorme...

a voi capire per cosa sta (non che ci voglia molto)...

bella

max ha detto...

andrea, ma che vuol dire "fezzato", mi manca sta espressione!

max ha detto...

e anche "in colonne" non è male: amplifica tutta la situazione dello stato in luogo alla milanese...geniale...

Andrea Scwhendimann ha detto...

cuggio:

"fezzato" = colpito con la lama
"lama" = coltello da strada

azzo sei proprio vecchio hahaha

Andrea Scwhendimann ha detto...

comunque dovresti mettere quel dizionarietto della piazza tipo allegato da qualche parte...è stupendo!

max ha detto...

tipo allegato dove?

Andrea Scwhendimann ha detto...

tipo link diretto al post sulla pagina principale, barra di destra.

max ha detto...

fatto!

Anonimo ha detto...

verissimo l'invertire le parole, tipo: "ho fatto un ape in un bar di chiovi" (vec-chi)

grande max, questo blog sta diventando tappa fissa x me!

max ha detto...

bèlla ambro

Anonimo ha detto...

non ce la faccio proprio a postare sul v day, sarà perchè sono daccordo con scalfari. mi rifugio in questo angolo per rimediare a un'imperdonabile dimenticanza sul gergo romano:
"m'a rimbarza".
scusate, non so bene come si scrive, però so cosa significa: non me ne fotte una minchia, non mi interessa, me ne frego, sti cazzi eccetera eccetera. sentito anche nella versione- sbagliata- di una signora molto chic milanese: "m'a rizompetta",
r.

Anonimo ha detto...

te l'avevo promesso e lo faccio:
"di cristo" inserito in una frase con sfumatura esclamativa.m'è uscito personalmente nella frase"ha una voce di cristo".
poi "battere"inteso come rubare volontariamente qualcosa,impossessarsi di.
e poi,visto che giadina non l'ha ancora fatto inserirei anche "che grezza" inteso come "che figura di merda"
bacio.
vi

Anonimo ha detto...

Sdruso è il secondo tiro della canna dopo la bummata che è l'accensione :)
bergamo

Anonimo ha detto...

Poluccio ha detto...
Maz, aggiungerei al gergo romano anche il "beccarsi"...a roma vuol dire baciarsi, altrove inontrarsi...possono sorgere spiacevolissimi equivoci..


ah poluccio ma do sei stato a Roma?...se beccamo vordì..."se vedemo"....."vabè se beccamo dopo!"= vabè ci vediamo dopo..

oeT ha detto...

Ciao. Complimenti per la tua raccolta. Da ventenne milanese posso suggerirti altri vocaboli:

Fazza: è la narice, termine utilizzato da chi sniffa cocaina. Es: "mi sono fatto un colpo in fazza" = ho tirato cocaina dalla narice

Sboccare: vomitare dopo aver tazzato

Sbroccare: andare "fuori" perchè qualcuno ti ha fatto incazzare. Es: "quel tipo ieri sera mi ha fatto sbroccare" = quel tipo ieri sera mi ha fatto incazzare

Scudo, deca, mezza gamba, gamba: 5, 10, 50, 100€

Bomba: la canna

Uanza: il fumo

Se me ne vengono in mente altri te li posto :)

Ciao e complimenti!

eric ha detto...

TRIESTE:

Bon dei cio' : suvvia
viva là e po bon : è la vita
ahilò\ahilà : ciao\eccolo qui!
ciucia : succhia
va in mona : fuck you!
scolta bimbin : senti scemo!
ara : guarda
ocio : attenzione
muloni\mulone : ragazzi\ragazze
mola dei! xe' carneval : lascia correre dai! è carnevale.
chi pol dir/ no xè dito : può essere/ non è detto.
xè più zorni che luganighe : siamo in tempi di crisi.
femo stala : facciamo casino
tu mare grega : tu mamma greca (imprecazione)
testa de balin : stupido
va bater : vai a prostituirti
femo na vasca : andare su e giù per il viale
te son ciolto : sei messo male
te mina : ti sta puntando
.....

Giada ha detto...

Ciao Max,molto divertente il tuo "dizionario"!da torinese però ho l'impressione che i termini citati x la mia città non siano più molto attuali, perché me li ricordo dall'adolescenza...purtroppo non so darti esempi più "freschi" perché io di anni ne ho 39 (ahimè)! aspetto che crescano un po' i miei figli per aggiornarti! ;)
Giada

Tixio® ha detto...

A Roma lo scudo sono 5 euro, viene (con tasso di cambio tutto popolare) dalle vecchie 5000 lire. Poi c'è la piotta (generalmente le centinaia), la fella (50 euro ma anche 50000 euro), la mezza fella (25/25000). "Devo fa' du' scudi de broda, sinnò 'n c'arivo a scola" (devo fare 10 euro di carburante, altrimenti rischio di non arrivare a scuola)

Tixio® ha detto...

Aggiungo che il singolo euro, o una certa quantità multipla non classificabile come sopra è data dal "sacco": 2 sacchi sono due (o dueeduecento, secondo contesto) euro, 5 sacchi è 1 scudo, 25 sacchi mezza fella