28.5.08

vampire weekend live@circolodegliartisti

è periodo di concerti, e io ci vado. poi fa caldo, si sta fuori, e roma diventa ancora più bella.

così, mi sono sparato il concerto di questi ragazzini, i vampire weekend, saliti alla ribalta della scena indie negli ultimi mesi. avranno massimo 20 anni, ma suonano con l'esperienza e la padronanza del palco di veterani.

sono di new york, ma sembrano californiani o giù di lì. la loro musica è un divertentissimo mix di punk, indie rock, musica afro-caraibica e beach boys.

il disco è straordinariamente creativo, con quei suoni che denotano un amore per l'africa e il punk innato, con in più i tempi, l'originalità e la freschezza di una band supergiovane.

sembrano dei fighetti newyorchesi, forse lo sono, ma la loro musica, vicina anche al power pop, è qualcosa di mai sentito e assolutamente non scontato.

virginia, stella del blog, sto partorendo la tua nuova puntata, intanto ascoltati sti ragazzini, ti piaceranno.

una nota in più sul concerto.

il cda pieno. di lunedì sera. la metà ragazzetti americani e svedesi in erasmus. tutti esaltatissimi dai bravissimi vw, così come noi, che, alla fine del concerto, ce ne siamo corsi a casa a studiare: oh, fra due giorni c'ho l'esame.

25.5.08

italia come cina

ci scandalizziamo e vogliamo boicottare le olimpiadi di pechino.


così, anche questo governo berlusconi, così come fece nel 2001 con il g8 della sospensione della democrazia, ridiventa governo da colpo di stato sudamericano e manganella i manifestanti anti-discarica di chiaiano.


guarda caso, contemporaneamente a roma un raid nazista al pigneto, terrorizza i cittadini del quartiere, per lo più indiani, arabi e del bangladesh. tutti cittadinini che lavorano. guarda caso c'è anche un reato, quello della clandestinità.

guarda caso, un esponente della comunità omosessuale viene malmenato da un'altra orda di personaggi.

questo è il biglietto da visita di questo nuovo tempo, in cui i fascisti sono completamente istituzionalizzati.

gli italiani sono fascisti. anzi, peggio che fascisti. in apparenza democratici, cattolici, in realtà intolleranti, prepotenti, arroganti. questo è il nostro paese.

e come al solito gli artisti ci arrivano subito, e girano un film come gomorra. un film da dopoguerra italiano. un nuovo roma città aperta. un nuovo pasolini. un nuovo visconti. il lato oscuro dell'europa democratica. il marcio di questo paese che non uscirà dallo schifo in cui si ritrova. il film vince il gran premio della giuria a cannes. e rilancia il cinema italiano nel mondo. proprio come nel dopoguerra, i grandi registi emergono dalla merda, nella rappresentazione di un iperrealismo che è la contemporaneità italiana. gomorra è un film che rimarrà nella storia. così come rimarrà nella storia questo periodo in cui si raschia il fondo incrostato e putrido della democrazia italiana. democrazia apparente.

come i tibetani pestati a sangue dai cinesi, come i ragazzi che manifestavano al g8 di genova, le donne e gli uomini di chiaiano sono stati l'obiettivo della nuova strategia del terrore.

non perdetevi gomorra (leggete anche il libro), per capire qualcosa di questo paese.

20.5.08

fuck buttons live@circolodegliartisti

porca troia questi qua che cosa cazzo non sono...

scusate il linguaggio, ma la situazione è stata troppo sconvolgente. l'effetto è lo stesso di un concerto dei neurosis.

con ordine, anche se la mente è confusa dai suoni e dai rumori.

i due fuck buttons sono inglesi, e hanno fatto uscire un disco, street horrsing, che è subito diventato fenomeno cult.

il disco è strepitoso: una via di mezzo tra wolf eyes, liars, lightning bolt e elettronoise di vario genere. svalvolamenti, rumore, tamburi, voci disorte accompagnano un suono drone, apparentemente senza ritmo, ma in realtà con una carica esplosiva montata dentro come per buttare giù un grattacielo.

ecco, dal vivo tutta quella roba viene amplificata del 1000%. sembra di partecipare a un sabba di streghe, a un rito voodoo, a una cerimonia di invocazione degli dei primordiali, alla danza della pioggia indiana, a un cerimoniale sciamanico. nel disco il rumore è un rumore sordo, quasi bianco, quasi da annullamento del mondo esterno. dal vivo il rumore di fondo è lancinante, fortissimo, carico di tensione, che come una serpe striscia sotto alle "melodie" (per modo di dire) e alle urla distorte alla mike patton o brian gippendale.

attaccano e, dopo un'ora abbondante, smettono, senza fiato. la sensazione è quella di non capirci più un cazzo, completamente ipnotizzati dal casino che questi hanno fatto. nel video, concerto di brixton, la reazione del pubblico è divertente, un po' in trance, un po' molleggiata...a roma è stata di semi-fissità paralizzata...tipo "ma che stanno a fa' questi?!??!?". occhi sbarrati, qualche movimento, totale ammirazione. come al concerto dei neurosis, o dei lightining bolt.

se volete ascoltarvi il disco, fatelo a un volume tipo micheal j.fox all'inizio di ritorno al futuro. i fuck buttons vi scaraventeranno fuori dalla finestra.

e la notte canta - di jon fosse - regia di valerio binasco

ci sono delle volte che a teatro ancora ci si emoziona. ecco, l'altra sera all'india mi è capitato.

jon fosse è considerato l'ibsen contemporaneo. norvegese, vive su un fiordo vicino a bergen, solo, schivo, timido.

e la notte canta è uno dei suoi testi migliori, forse perchè ha una valenza autobiografica?

comunque, binasco, regista e interprete principale, ne fa uno spettacolo pieno di suspance, tristezza, riso amaro, dramma da tragedia greca. l'interpretazione di frederic lolièe è strepitosa, così come di tutta la compagnia. binasco ammicca, muove un sopracciglio, le dita dei piedi quando ha i calzini, tutto immerso in un naturalismo che diventa soprannaturale e teso.

il testo viene fuori come una bomba, picchiando duro su tasti borghesi difficili da digerire.

una delle serate di teatro più belle dell'ultimo periodo.

ps. sono breve, e troppo incasinato...che periodo di merda...

15.5.08

xiu xiu live@circolo degli artisti

apre la serata chris garneau, un ragazzino alternativino che suona la fisarmonica e l'harmonium in maniere lieve e poetica. i pezzi sono tutti uguali e vagamente noiosi, ma forse su disco sono meglio.

i gatto ciliegia contro il grande freddo seguono cg e precedono xiu xiu. torinesi che io pensavo bolognesi fino a ieri sera, i gccigf furono, una decina di anni fa, tra gli esponenti più interessanti della scena post-rock all'italiana. li ricordo a un concerto al leonkavallo, in due, seduti su due sedie, ad arpeggiare su chitarre elettriche. ora, sono dei cinquantenni che cercano di fare i ragazzini. alcuni pezzi funzionano, ma il giochino del climax sonoro non funziona fino in fondo, annoiano un po'. un momento di imbarazzo si crea quando sul palcoscenico sale a cantare il cantante dei velvet, che sinceramente non si capisce consa c'entri. un pezzo da classifica? forse. a me è parso solo un movimento triste. loro sono musicisti comunque onesti. non mi sono piaciuti.

finalmente, xiu xiu (che ho avuto conferma si dice "sciù sciù").
serio. triste. mille strumenti in scena. attacca con una violenza inaudita sulle percussioni, poi la chitarra, la voce eighties, gli echi new wave anni 80, l'attitudine hardcore, i suoni senza tempi o meglio con tempi assurdi.
tutti sono musicisti strepitosi. la musica è complessissima, difficile, ma coinvolgente, diretta allo stesso tempo. stewart perde forse 10kg, suda come un maiale già dopo il secondo pezzo, beve integratori di sali per tirarsi su. è forte, passionale, ma triste, apparentemente gelido. non sorride, non guarda il pubblico. una specie di nuovo ian curtis, con quella voce bassa e quella musica incredibile?
il concerto scorre, i pezzi sono bellissimi, forti e teneri, duri e diretti. indefinibili. finisce, e neanche un bis. peccato.

ps. i luv the valley live in austin, TX

14.5.08

la giusta distanza - di carlo mazzacurati

mi ero perso questo film al cinema; l'ho visto l'altra notte in dvd. e sono rimasto male. perchè non capisco come possa la ragazza del lago aver preso tutti quei david e questo film nulla.

forse perchè il giovane regista di lrdl è l'assistente di nanni moretti, e quindi membro ad honorem della lobby veltroniana (ora non conta più un cazzo, ma al tempo si)? forse per il cast bomba che ha, sempre grazie alla sua appartenenza?

sta di fatto che se lrdl era un film un po' manierista, non male, ma poco convincente alla fine, questo è molto convincente.

un cast di attori semisconosciuti, ma bravi. una storia bella di depressione, di pregiudizi, di maldicenze, di razzismo leghista, di desiderio che scombussola le menti, di temi che nascono nella provincia italiana del nordest ricco, ma che diventano immediatamente universali. una tensione fortissima attravers come una scarica elettrica continua tutto il film.

la lodovini è bellissima, e brava. battiston strepitoso.

occorre mantenere la giusta distanza dalle cose per comprenderle a fondo. non tutto è come sembra a una visione supeficiale. occorre andare a fondo, ricercare. per capirci qualcosa. del mondo. di noi.

secondo me, il miglior film italiano della stagione.

13.5.08

forza inter

un rigore sbagliato, 4 gol fatti che segnavo pure io, un pareggio col siena che ha del prodigioso. ragazzi ce la potete fare.


l'inter è la squadra più forte, avete lo scudetto in mano, so che vincerete col parma.


tanti auguri, cari nerazzurri, per l'ultima di campionato. sono certo che vincerete anche quest'anno, e comunque è quello che io vi auguro.

lo scudetto è vostro.


forza inter.

10.5.08

dissonanze08

è la seconda volta che vado a dissonanze, festival ormai diventato mito europeo in primis per la musica elettronica, ma non solo.

il palazzo dei congressi all'eur diventa un immenso spazio dedicato ai suoni, ai colori e alle immagini, e l'impatto visivo dall'esterno è impressionante.

da buoni svizzeri, arriviamo alle 23 puntuali, e naturalmente non c'è un cazzo di nessuno. ma tant'è, alla fine è bello perlustrare gli spazi e farsi un'idea dell'allestimento. roma, in questi due giorni, diventa fino in fondo una capitale europea. si potrebbe essere a berlino, o a londra.

il palazzo dei congressi è suddiviso in tre aree: la sala cultura, che è la più grande; l'aula magna, con posti a sedere; e la terrazza, sul tetto, all'aperto, con una vista spettacolare sull'eur.

la sala cultura è frequentata dallo zarro. la terrazza dal trendy radical chic. l'aula magna dall'indie-snob.

la serata si apre sulla terrazza con prefuse73, americani, bravi ma non strepitosi. ci portiamo quindi in sala cultura, dove suona pinch, giovane dj londinese. la sala è ancora semivuota, ma i ritmi caldi, rotondi, lenti, profondi smuovono qualcosa nelle viscere che movimenta il corpo in autonomia. man mano che la sala si riempie, pinch aumenta i battiti raggadub, aggiunge suoni con una maestria impressionante, amalgamando momenti anche molto diversi, ma sempre con un mood basso e profondo. la sala si riempie, e ci ritroviamo a ballare.

lo zarro, frequentatore principale della sala cultura, si muove ma non è soddisfatto. gli indie-snob invece si. lo zarro si muove, cannottierato, nel branco costituito da uomini e un paio di donne, portando con se bottiglie di plastica piene di...che? boh. mentre pinch suona, lo zarro balla, ma col passare del tempo vuole di più, più vibrazioni. i ragazzi si fanno le foto e i video coi telefonini. " ao', stasera c'avemo tutto...cocaina...chetamina...pasticche...", urlano ridendo.

ci spostiamo in aula magna, regno dell'indie-snob, dove suona un trio incredibile composto dal cantante dei with love, dal chitarrista dei sunn o))), e da un tizio che svalvola sul mixer. ci accoglie un muro si suono drone. il pubblico è completamente alienato. io stesso dopo un quarto d'ora, comincio a non fare più caso al volume allucinante, all'unica nota drone che continua sempre più distorta, e quasi mi addormento, mentre un tipo con una tunica nera, urla con voce distrorta. mi portano via a braccia.

di nuovo in sala cultura e ancora pinch. la sala è quasi piena, lo zarro si surriscalda e comincia a urlare. pinch si fa dare il cambio dai cobblestone jazz, strepitoso duo canadese che ricorda da vicino i chemical brothers, ma più evoluti.

lo zarro comincia a sentirsi più a suo agio.

i ritmi diventano più veloci, gli stop-and-go sono esaltanti; come ai tempi in cui frequentavo (a volte) l'ultimo impero, comincio a cercare di copiare lo zarro che balla. la musica è ottima, i cj sono proprio bravi.

lo zarro comincia a mettersi a torso nudo. le urla da stadio si fanno più alte. gli indie-snob cominciano ad allontanarsi dalla sala cultura (compresi noi), perchè il dj del ministry of sound che attacca dopo i cj è, veramente, troppo coatto.

ci riportiamo in aula magna dove suonano i caribou. gli indie-snob sono in esaltazione, e a noi piacciono pure. certo, dopo un po', il gioco di percussioni alla animal collective diventa du'palle, però sono bravi.

si sono fatte le 3. abbiamo ballato con gli zarri. abbiamo fatto gli indie-snob. ci manca di ascoltate i no age, duo pazzesco, sfortunati per via dell'audio pessimo. si sono fatte le 4.

ci riportiamo in zona sala cultura. lo zarro ormai imperversa e si è lasciato andare a ogni tipo di attività: rovesciamento della spazzatura, sbocco, ecc. il dj che suona è sempre più coatto, ma lo zarro è felice, sa che andrà avanti fino alle 6.

forse in noi prevale la percentuale indie-snob su quella coatta, quindi, ci avviamo verso casa.

però, la serata è stata bella. l'allestimento degli spazi e la qualità dei dj che hanno suonato fino alle 2, rendono il festival, se così può chiamarsi, un evento di livello europeo, se non modiale, con nulla da invidiare al sonar di barcellona. dopo le 2 la situazione ibiza, per i miei gusti, prende troppo il sopravvento, ma comunque è divertente.

chi può, stasera ci faccia un salto. anche solo per sentire murcof in aula magna, un nuovo compositore di musica che fra qualche decennio si chiamerà "classica".

sono proprio un indie-snob.


9.5.08

quanto è gnocca la carfagna...

scusate ma mi scappa e non la posso trattenere:

quanto è gnocca la carfagna?? lo dice anche la bild, austero giornale tedesco: abbiamo la ministra più figa del mondo!

dopo anni di gavetta a la domenica del villaggio con il mitico davide mengacci e una meravigliosa campagna elettorale soprattutto in campania, mara carfagna assurge al quirinale e illumina il nuovo consiglio dei ministri del berlusconi quater.

bella come il sole, incarna perfettamente quello che un ministero delle pari oppurtunità deve rappresentare: la gnocca. la gnocca può giustamente arrivare dappertutto e fare carriera. da uomini e donne alla presidenza del consiglio.

perfetta nella retorica neo-fascista che si respira in questo momento in italia: via gli immigrati, deregulation (cioè, voglio fare un po' come cazzo mi pare) e GNOCCA AL POTERE, ma solo per fare quello che dice silvio.

la melandri era carina e andava a fare le feste a casa di briatore a malindi. la carfagna, finalmente una stragnocca in cdm, che perle ci regalerà? non vedo l'ora...

silvio la vuole sposare, veronica si infuria, silvio secondo me una botta gliela ha data....

due video, potete guardarne anche solo pochi secondi, sul prima e dopo la cura di campagna elettorale del ministro carfagna. sopra, su rete4, sotto, ad arezzo in campagna elettorale. non inserisco le foto di lei nuda che si trovano comodamente su google. non svenite.

7.5.08

nazirock

per rispondere anche a tutti i commenti del post scritto dopo l'elezione di alemanno a sindaco di roma, consiglio vivamente di vedere il documentario di claudio lazzaro nazirock.

si tratta di una esposizione di immagini, poco commentata dall'autore, di un raduno di forza nuova intorno a ragazzi che suonano musica politica di estrema destra.

qualcuno dirà: bè, la banda bassotti o i fratelli di soledad nei csa degli anni 90 (ora di csa non ne esistono quasi più) erano più o meno la stessa cosa. no. cioè, sì, si pogava, ma i testi non inneggiavano alla violenza, all'offesa, allo scontro allo stadio. qui stiamo parlando di revisionisti, di gente che non riconosce l'olocausto, di ragazzi che inneggiano al duce e alla violenza contro i comunisti, che pensano che hitler abbia fatto degli errori ma era un grande statista.

come sempre, non sono nè psichiatra nè sociologo, quindi non faccio commenti, se non quello che secondo me questi qui hanno dei problemi. si pesca nell'antipolitica, ma le soluzioni sono violente, razziste, fasciste.

aggiungo qui sotto un altro video sempre tratto da nazirock.

questo è un messaggio più sottile da percepire. ed è la risposta che darei proprio a quel post sul fascismo "strisciante". quanti sono i fascisti che votano pdl? i fanatici sono relativamente pochi, ma quanti sono quelli nascosti dietro una parvenza ipocrita di democraticità, che poi ce l'hanno con gli ebrei, con i negri, ecc. che rivogliono un duce, che inneggiano alla violenza per risolvere i problemi. il capolavoro politico del pdl è di aver imbarcato e sdoganato questa gente. alemanno sindaco di roma, con le celtiche in piazza del campidoglio e piazza venezia, rappresenta e viene da questa gente qui e rappresenta anche quei meravigliosi fanatici fascisti.

secondo me sono tanti. e, mi ripeto, io ho paura.

ora capisco la necessità della destra di autoimporsi come modello culturale dopo anni, secondo loro, di giusta, secondo me, marginalizzazione. ora il fenomeno, che è culturale, strisciante, incontrollabile, si espande. a nessuno gliene fotte nulla del passato, è vecchio. il nuovo è questo. il nuovo fascismo di cui parliamo e non riusciamo a combattere dal 1994. eccolo qui.

a differenza delle altre volte, questa volta sente una legittimazione culturale da parte del Paese. quelli che vanno al concerto del primo maggio sono in larga parte gli stessi che vedono amici. sono saltate definitivamente le categorie, e il nuovo fascismo, incontrastato, anzi favorito da una sinistra inesistente e un centro che gioca sullo stesso piano, dilaga.

ripeto ancora una volta, ho paura.

1.5.08

bugo - contatti

La discografia italiana dovrebbe credere molto di più in un artista come Bugo. Il suo talento, la sua ispirazione, i suoi testi stralunati, lo fanno essere l’erede più convincente di artisti come Rino Gaetano e, attenzione attenzione, Lucio Battisti. Considerato da molti il Beck italiano, il suo Contatti è un gioiello di ritmo, sperimentazione, groove psichedelico, con innesti elettronici che lo portano al limite della dance, fino a un rap all’italiana che non ha nulla da invidiare ad altri artisti che dovrebbero essere “specializzati”. Il disco è divertente, orecchiabile e vaga, ubriaco, tra i generi. Indefinibile ma riconoscibilissimo, dotato di un umorismo nonsense che lo rende unico nel panorama nazionale, Bugo incarna l’immagine dell’alieno, dello straniero nella sua nazione, uno che apparentemente non sa dove si trova, ma che in realtà lo sa benissimo. Al di fuori dei “salotti buoni” della musica italiana, dove meriterebbe di stare, come un freak si aggira portando la sua musica, che non ha etichette underground, ma è, semplicemente, pop. Mai chiamato alle feste del primo maggio dei “salotti buoni”, mai stato a Sanremo (qualcuno dice che meriterebbe di vincere), questo folletto ci diverte e ci racconta di noi in modo trasognato, sfottendo il luogo comune, giocando con i suoni, come un bambino indisciplinato e geniale, che, con i capelli disordinati, ci fa il verso e i dispetti.

ps. il video è del pezzo c'è crisi