dissonanze08
è la seconda volta che vado a dissonanze, festival ormai diventato mito europeo in primis per la musica elettronica, ma non solo.
il palazzo dei congressi all'eur diventa un immenso spazio dedicato ai suoni, ai colori e alle immagini, e l'impatto visivo dall'esterno è impressionante.
da buoni svizzeri, arriviamo alle 23 puntuali, e naturalmente non c'è un cazzo di nessuno. ma tant'è, alla fine è bello perlustrare gli spazi e farsi un'idea dell'allestimento. roma, in questi due giorni, diventa fino in fondo una capitale europea. si potrebbe essere a berlino, o a londra.
il palazzo dei congressi è suddiviso in tre aree: la sala cultura, che è la più grande; l'aula magna, con posti a sedere; e la terrazza, sul tetto, all'aperto, con una vista spettacolare sull'eur.
la sala cultura è frequentata dallo zarro. la terrazza dal trendy radical chic. l'aula magna dall'indie-snob.
la serata si apre sulla terrazza con prefuse73, americani, bravi ma non strepitosi. ci portiamo quindi in sala cultura, dove suona pinch, giovane dj londinese. la sala è ancora semivuota, ma i ritmi caldi, rotondi, lenti, profondi smuovono qualcosa nelle viscere che movimenta il corpo in autonomia. man mano che la sala si riempie, pinch aumenta i battiti raggadub, aggiunge suoni con una maestria impressionante, amalgamando momenti anche molto diversi, ma sempre con un mood basso e profondo. la sala si riempie, e ci ritroviamo a ballare.
lo zarro, frequentatore principale della sala cultura, si muove ma non è soddisfatto. gli indie-snob invece si. lo zarro si muove, cannottierato, nel branco costituito da uomini e un paio di donne, portando con se bottiglie di plastica piene di...che? boh. mentre pinch suona, lo zarro balla, ma col passare del tempo vuole di più, più vibrazioni. i ragazzi si fanno le foto e i video coi telefonini. " ao', stasera c'avemo tutto...cocaina...chetamina...pasticche...", urlano ridendo.
ci spostiamo in aula magna, regno dell'indie-snob, dove suona un trio incredibile composto dal cantante dei with love, dal chitarrista dei sunn o))), e da un tizio che svalvola sul mixer. ci accoglie un muro si suono drone. il pubblico è completamente alienato. io stesso dopo un quarto d'ora, comincio a non fare più caso al volume allucinante, all'unica nota drone che continua sempre più distorta, e quasi mi addormento, mentre un tipo con una tunica nera, urla con voce distrorta. mi portano via a braccia.
di nuovo in sala cultura e ancora pinch. la sala è quasi piena, lo zarro si surriscalda e comincia a urlare. pinch si fa dare il cambio dai cobblestone jazz, strepitoso duo canadese che ricorda da vicino i chemical brothers, ma più evoluti.
lo zarro comincia a sentirsi più a suo agio.
i ritmi diventano più veloci, gli stop-and-go sono esaltanti; come ai tempi in cui frequentavo (a volte) l'ultimo impero, comincio a cercare di copiare lo zarro che balla. la musica è ottima, i cj sono proprio bravi.
lo zarro comincia a mettersi a torso nudo. le urla da stadio si fanno più alte. gli indie-snob cominciano ad allontanarsi dalla sala cultura (compresi noi), perchè il dj del ministry of sound che attacca dopo i cj è, veramente, troppo coatto.
ci riportiamo in aula magna dove suonano i caribou. gli indie-snob sono in esaltazione, e a noi piacciono pure. certo, dopo un po', il gioco di percussioni alla animal collective diventa du'palle, però sono bravi.
si sono fatte le 3. abbiamo ballato con gli zarri. abbiamo fatto gli indie-snob. ci manca di ascoltate i no age, duo pazzesco, sfortunati per via dell'audio pessimo. si sono fatte le 4.
ci riportiamo in zona sala cultura. lo zarro ormai imperversa e si è lasciato andare a ogni tipo di attività: rovesciamento della spazzatura, sbocco, ecc. il dj che suona è sempre più coatto, ma lo zarro è felice, sa che andrà avanti fino alle 6.
forse in noi prevale la percentuale indie-snob su quella coatta, quindi, ci avviamo verso casa.
però, la serata è stata bella. l'allestimento degli spazi e la qualità dei dj che hanno suonato fino alle 2, rendono il festival, se così può chiamarsi, un evento di livello europeo, se non modiale, con nulla da invidiare al sonar di barcellona. dopo le 2 la situazione ibiza, per i miei gusti, prende troppo il sopravvento, ma comunque è divertente.
chi può, stasera ci faccia un salto. anche solo per sentire murcof in aula magna, un nuovo compositore di musica che fra qualche decennio si chiamerà "classica".
sono proprio un indie-snob.
il palazzo dei congressi all'eur diventa un immenso spazio dedicato ai suoni, ai colori e alle immagini, e l'impatto visivo dall'esterno è impressionante.
da buoni svizzeri, arriviamo alle 23 puntuali, e naturalmente non c'è un cazzo di nessuno. ma tant'è, alla fine è bello perlustrare gli spazi e farsi un'idea dell'allestimento. roma, in questi due giorni, diventa fino in fondo una capitale europea. si potrebbe essere a berlino, o a londra.
il palazzo dei congressi è suddiviso in tre aree: la sala cultura, che è la più grande; l'aula magna, con posti a sedere; e la terrazza, sul tetto, all'aperto, con una vista spettacolare sull'eur.
la sala cultura è frequentata dallo zarro. la terrazza dal trendy radical chic. l'aula magna dall'indie-snob.
la serata si apre sulla terrazza con prefuse73, americani, bravi ma non strepitosi. ci portiamo quindi in sala cultura, dove suona pinch, giovane dj londinese. la sala è ancora semivuota, ma i ritmi caldi, rotondi, lenti, profondi smuovono qualcosa nelle viscere che movimenta il corpo in autonomia. man mano che la sala si riempie, pinch aumenta i battiti raggadub, aggiunge suoni con una maestria impressionante, amalgamando momenti anche molto diversi, ma sempre con un mood basso e profondo. la sala si riempie, e ci ritroviamo a ballare.
lo zarro, frequentatore principale della sala cultura, si muove ma non è soddisfatto. gli indie-snob invece si. lo zarro si muove, cannottierato, nel branco costituito da uomini e un paio di donne, portando con se bottiglie di plastica piene di...che? boh. mentre pinch suona, lo zarro balla, ma col passare del tempo vuole di più, più vibrazioni. i ragazzi si fanno le foto e i video coi telefonini. " ao', stasera c'avemo tutto...cocaina...chetamina...pasticche...", urlano ridendo.
ci spostiamo in aula magna, regno dell'indie-snob, dove suona un trio incredibile composto dal cantante dei with love, dal chitarrista dei sunn o))), e da un tizio che svalvola sul mixer. ci accoglie un muro si suono drone. il pubblico è completamente alienato. io stesso dopo un quarto d'ora, comincio a non fare più caso al volume allucinante, all'unica nota drone che continua sempre più distorta, e quasi mi addormento, mentre un tipo con una tunica nera, urla con voce distrorta. mi portano via a braccia.
di nuovo in sala cultura e ancora pinch. la sala è quasi piena, lo zarro si surriscalda e comincia a urlare. pinch si fa dare il cambio dai cobblestone jazz, strepitoso duo canadese che ricorda da vicino i chemical brothers, ma più evoluti.
lo zarro comincia a sentirsi più a suo agio.
i ritmi diventano più veloci, gli stop-and-go sono esaltanti; come ai tempi in cui frequentavo (a volte) l'ultimo impero, comincio a cercare di copiare lo zarro che balla. la musica è ottima, i cj sono proprio bravi.
lo zarro comincia a mettersi a torso nudo. le urla da stadio si fanno più alte. gli indie-snob cominciano ad allontanarsi dalla sala cultura (compresi noi), perchè il dj del ministry of sound che attacca dopo i cj è, veramente, troppo coatto.
ci riportiamo in aula magna dove suonano i caribou. gli indie-snob sono in esaltazione, e a noi piacciono pure. certo, dopo un po', il gioco di percussioni alla animal collective diventa du'palle, però sono bravi.
si sono fatte le 3. abbiamo ballato con gli zarri. abbiamo fatto gli indie-snob. ci manca di ascoltate i no age, duo pazzesco, sfortunati per via dell'audio pessimo. si sono fatte le 4.
ci riportiamo in zona sala cultura. lo zarro ormai imperversa e si è lasciato andare a ogni tipo di attività: rovesciamento della spazzatura, sbocco, ecc. il dj che suona è sempre più coatto, ma lo zarro è felice, sa che andrà avanti fino alle 6.
forse in noi prevale la percentuale indie-snob su quella coatta, quindi, ci avviamo verso casa.
però, la serata è stata bella. l'allestimento degli spazi e la qualità dei dj che hanno suonato fino alle 2, rendono il festival, se così può chiamarsi, un evento di livello europeo, se non modiale, con nulla da invidiare al sonar di barcellona. dopo le 2 la situazione ibiza, per i miei gusti, prende troppo il sopravvento, ma comunque è divertente.
chi può, stasera ci faccia un salto. anche solo per sentire murcof in aula magna, un nuovo compositore di musica che fra qualche decennio si chiamerà "classica".
sono proprio un indie-snob.
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