29.11.07

taxi revolutions


i taxisti a roma sono una lobby potentissima, e se anche loro cominciano a rivoltarsi contro veltroni, significa che l'uomo ha dei problemi.

trovare un taxi a roma è già normalmente difficile, diventa impossibile quando piove. i prezzi dei taxi sono il doppio che nel resto d'europa e il numero di macchine bianche è un terzo.

qualche taxista mi dovrebbe spiegare qual è il punto della protesta? chi conta, la lobby o i cittadini?

con l'aggiunta del fatto che mediamente l'educazione del taxista romano è quanto meno vicina allo 0. siete una casta, come i politici.

allora mi rivolgo ai taxisti.

taxista, ti odio.

28.11.07

che ne sarà di virginia? - 7a puntata

buio.

battito cardiaco.

respiro affannato.

urlo.

dove sono?

virginia ha gli occhi sbarrati, ma non vede. cieca. il respiro è leggero e veloce. nel buio vede elio.

urlo.

luce improvvisa. si guarda intorno, stordita. è in camera sua, la luce sul comodino accesa, ma è notte. la sveglia di hello kitty segna le 3.40 del mattino. ma piazza del popolo, elio? ELIOOOOOOO...

in un attimo è presa dal panico, si alza dal letto, si imbatte nello specchio, ci si riflette e tutto sembra normale. ma che è successo? il dito si avvicina allo specchio ma non c’è altro che la sua immagine riflessa.

bisogna rimettere a posto i pezzi, devo ricostruire tempi e luoghi, devo capire che cazzo è successo.

appoggiare la testa sul cuscino significa viaggiare con il re dei sogni. ed è proprio quello che accade. nel sonno, immagini strane si affacciano: riky, un cavallo in un deserto, cristiana e riky che si baciano su un tram, elio che le sorride e poi elio che nuota in un lago, poi nebbia. tutto è così reale, e tutto è cosi strano.

gli occhi si riaprono di colpo, sua madre la sveglia. ora di scuola. ma il buco temporale che passa tra ieri pomeriggio a piazza del popolo e stamattina proprio non torna.

il percorso per la scuola lo fa meccanicamente, senza pensare, immersa nel tentativo di ricostruire quelle ore di buco. il primo pensiero è quello di chiamare elio. il cellulare. il numero di elio non c’è. era sicura di non averlo fatto, ma probabilmente in un momento di rabbia e odio nei suoi confronti ha cancellato dalla sim tutto quello che lo riguardava. il secondo tentativo è la telefonata a cristiana, che era con lei, ieri.

il cellulare di cristiana pompa una suoneria con eros ramazzotti.

- oiii...

- ehi...

- oh cri, scusa se ti faccio sta domanda, ma elio come sta?

quella sensazione di malessere legata ad elio non le passa.

- elio? e chi è elio

- cri, non fare la cretina, elio g.

- vi, io non conosco nessun elio

- ok, ok, cri...ciao

che scherzo del cazzo. porca miseria non mi ricordo il numero di elio a memoria. chiamo nicolas. nicolas è il migliore amico di elio. è carino, pure lui fanatico di quella musica rock anni 80, non heavy metal, non solo almeno. abbiamo fatto un sacco di uscite insieme io elio, lui e claudia, la sua ragazza.

suoneria con i finley a palla. eh, si, a differenza di elio, a lui piace pure sta roba qui.

- ehi, vi, è un po’ che non ti sento...

- ciao ni...come stai?

- bene bene, molto incasinato...

- senti vengo subito al dunque, scusami ma sono agitata per una cosa...elio, come sta?

- elio? vi, ma chi è elio?

lo scherzo è bello quando dura poco.

- ascolta nicolas, non ho tempo di stare dietro a sto scherzo del cazzo, elio, come sta?

- vi, stai calma, io elio non lo conosco.

- E ALLORA CON CHI CAZZO SONO USCITA IO PER UN ANNO, CON TE CON LUI, MI AVETE ROTTO IL CAZZO!

- vi, io e te non siamo mai usciti insieme e elio non so chi sia.

insomma perchè tutti la prendono per il culo? virginia vuole solo sapere come sta elio, e forse chiedergli di accompagnarla al concerto dei finley, riallacciare un rapporto che sembrava ormai perso, ma che stanotte, proprio ora, ha deciso che invece forse possono essere almeno amici...e riky? ah, riky. beh, forse con elio lo può riallacciare un’altra volta il rapporto, ma intanto capire perchè tutti la prendono per il culo. e elio, dov’è???

le lacrime solcano come un aratro le guance di virginia. il portone della scuola è aperto come la bocca di un grande drago. è ora.

(continua...)

27.11.07

southparkizzati!


ci mancava solo questa....

non credo di dover commentare....

chi vuole southparkizzarsi può andare su www.sp-studio.de


25.11.07

fragments - peter brook

uno spettacolo diretto da peter brook è sempre un'esperienza. anche se, sinceramente, le ultime volte, da sizwe banzi est mort, aveva cominciato ad annoiarmi questo ripetersi sempre degli stessi canoni stilistici (niente scenografia, semplicità delle luci, pochi o nessun costume...). quello che più di tutto caratterizza l'arte di peter brook, secondo me, è il vedere l'anima degli attori che nelle sue mani superano la categoria di "attore" in senso stretto e diventano a tutti gli effetti, anche in palcoscenico, esseri umani.

non so se sono chiaro. forse no.

peter brook vede oltre l'attore, vede l'anima dell'uomo che gli sta davanti a recitare, e gliela tira fuori, con delicatezza, e dolcezza.

ecco. questi 5 frammenti che omaggiano beckett esprimono esattamente questo.

2 uomini e una donna. loro stessi, nelle scene mute e in quelle, difficilissime, parlate, non sono altro che loro stessi a dibattersi nel surrealismo ermetico di beckett. e ne escono con una carica emotiva fortissima.

devo però fare una menzione speciale per lei, kathryn hunter, una donnina piccola, storpia, bruttina...ma come una supereroina, lancia verso il pubblico una energia commovente che raramente mi è capitato di vedere.

quindi, dopo la mezza delusione di sizwe, mi sono riconciliato con peter brook. sarà perchè lo spettacolo durava solo un'ora?

23.11.07

a proposito di giovani su cui scatarrare su




sono in crisi di rigidità, e quando sono in crisi di rigidità mi riesce difficile sprigionare la fantasia ( non so manco se ce l'ho).


mi ha molto colpito la frase di andrea nel suo commento al post 2moro moro land, che mostra come il rapporto con le persone e con i mezzi di comunicazione producano un cambiamento nella percezione della realtà.
alla fine, dice andrea, quando con i miei amici ci beviamo una birra e chiaccheriamo, del delitto perugia commentiamo al massimo che amanda è una stragnocca.

ci penso su e dico: minchia, è vero...anche a me che di anni ne ho 32 questo è quello che mi rimane in testa di tutta la vicenda.

massimo coppola mi è sempre stato sul cazzo con quella sua arietta supponente e radical chic, ma bisogna dargli atto che ISBN Edizioni è una ottima casa editrice e pubblica quasi sempre cose interessanti; ho ormai letto diverse robe, da contro ratzinger 1 e 2, a metapop, da interviste extraterrestri ad accusare, quello tutto di foto.

ho recentemente letto italian fiction di tale michele vaccari, ragazzotto dell' '80 che racconta la storia omicida tra un hardcore warrior e una cosplay. sapete di che sto parlando? di sottocultura pop giovanile. è scritto in maniera ipnotica, drogata e piuttosto autocompiaciuta, però alcune parti non sono male, il libro scorre e un pochino spiega perchè mi è rimasto in mente che amanda, alla fine, è proprio una bella gnocca. ha ucciso qualcuno? ah già...

18.11.07

poche parole scritte di corsa ma tirate fuori dal profondo del cuore

a volte basta poco per scassarsi la minchia.

io ci metto pochissimo.

ecco. mi sono scassato la minchia.

16.11.07

2 moro moro land (sui giovani d'oggi ci scatarro su)


ero indeciso su come intitolare questo post, se prendere spunto dallo splendido pezzo degli afterhours oppure...alla fine ho deciso per tutti e due.

oppure...

in questo post vi rivelerò perchè ho pensato di chiamare "2morrowland" questo blog e perchè il sottotitolo sia "tifiamo rivolta!"

l'idea di fare un blog mi è venuta dopo gli scontri delle banlieu parigine di qualche anno fa, tan'tè vero che il primo post in assoluto si intitola per gioco e prende spunto dalle lotte di parigi, e in realtà non è un post, ma una "prova di post".

sentivo l'esigenza di esprimere pubblicamente (non preoccupandomi di interessare agli altri) un qualche disagio mio, e mi sembrava che le rivolte delle banlieu rappresentassero esteriormente quello che io provavo in quel momento della mia vita.

contemporaneamente, ero uscito dall'esperienza devastante di un concerto dei lightning bolt, un gruppo cult americano che segna un solco indelebile in chi lo ascolta: o rigetto o innamoramento. e anche quello mi sembrava che rappresentasse bene il mio stato d'animo.

uno dei pezzi del loro straordinario lavoro hypermagic mountain si intitola 2 moro moro land (vedi il video di questo post). ed ecco che compare il nome del blog: 2morrowland.

questo lungo preambolo per dire che.

perugia inferno di dante, garlasco, la battaglia di roma ultrà, amici di maria de filippi (è la prima volta che cito). sono questi i ggiovani d'oggi? l'informazione disegna così e inventa categorie romane, i ggiovani, la ggente. e omologa e omogenizza. perversamente attrae, e vomita. e io non sono più ggiovane, oramai.

le banlieu sono diverse dalla battaglia di roma.

e allora, come sarà la terra di domani?

13.11.07

rino gaetano

ebbene sì, è successo. ieri sera sono arrivato a casa a un'ora decente e ho visto, non proprio dall'inizio, ma quasi, la seconda parte del film per la tivù rino gaetano, sulla vita del celebre cantautore italiano. e ho capito perchè non avevo mai visto per intero una fiction rai o mediaset.

mettiamo le cose in ordine.

santamaria, che interpreta rino gaetano, è bravino. ha una bella faccia, simpatica e triste. ma tutto il resto del cast è imbarazzante.
la sceneggiatura è ridicola: frasi fatte, luoghi comuni, sentimentalismi da soap. peccato, perchè il soggetto invece è interessante.

non la conoscevo, ma la vita di rino gaetano è segnata da un fulmineo successo che lo porta, lui ragazzo di borgata figlio di immigrati del sud, alla ribalta del mondo discografico italiano, giocandosela con venditti, de gregori, renato zero. la sua musica tendenzialmente non mi piace, ma non si può non riconoscergli, per quei tempi, gli anni 70, uno spirito anarchico e divertito, che lo porta a stare fuori dallo schema "ribelle di sinistra" e quindi "potenziale terrorista" e contemporaneamente del "borghese", schema che che piace tanto agli autori di fiction italiana.

la definizione che dà santamaria di gaetano, "jim morrison italiano", mi pare eccessiva, dato che, per lo meno, gli manca il lato hippie, quello ammaliatore di folle, quello sensuale. rino gaetano è invece un giullare, che con un'ironia sferzante, attacca il potere, le caste, gli schieramenti utilizzando melodie pop e orecchiabili. insomma un personaggio irriverente e simpatico, che, dopo un'inizio strabiliante, si perde nei meandri delle case discografiche e del successo. debolezza? solitudine? depressione? dalla fiction viene fuori che il suo animo gentile e bambino gli fa percorrere strade che poi diventano sbagliate.

insomma un personaggio bello, interessante, raccontato male dal film per la tv, ma che, nonostante tutto, mantiene la sua immagine.

11.11.07

che ne sarà di virginia? - 6a puntata

mi chiamo elio. ho 18 anni. mi piacciono i serial americani e sono innamorato di virginia, ma lei mi ha lasciato quando ha deciso che ero troppo buono per lei. elio io ti voglio bene, mi ha detto, ma io ho bisogno di provare emozioni forti e tu non me le fai provare. sei un bravo ragazzo, mi ha detto, sei carino, mi tratti bene, sei intelligente e simpatico, ma io voglio...non lo so che voglio, mi ha detto. ci sono rimasto male. la penso ancora. spesso con il motorino mi aggiro nei posti dove andavamo sempre. siamo stati insieme un anno. la mia storia più importante. la cerco fuori da scuola, tutti i giorni, ma non la vedo mai. si nasconde da me.

l’altra sera stavo guardando heroes, la nuova serie sui supereroi, e ho pensato che anch’io vorrei dei superpoteri. vorrei il potere di teletrasportarmi da lei e convincerla che... le messaggerie musicali. ci venivamo sempre a comprare qualche disco. fuori c’è un gran casino di gente. mi hanno detto che virginia adesso si vede con un tizio che si chiama silvio, ma a me sembra uno sfigato. questa folla mi rompe veramente le palle. voglio andare nel negozio metal che sta in quella traversa di via del corso. ci sono gli anfibi e le giacche di pelle molto heavy stile anni 80. virginia mi odiava quando le facevo sentire quella roba tipo gli iron maiden. ma mi piacciono, anche se sono vecchi. ecco. troppo belli i collari con le borchie. certo se me li metto io faccio ride., però son fighi. la maglietta can i play with madness? vabbè, facciamo i seri, che ho i problemi io. spendere quei 4 soldi che mi dà la mamma ogni settimana mi fa stare meglio e non penso a virginia.però sto bordello in via del corso...oh, c’è cristiana, che guarda la vetrina...non è che c’è anche vi...vero? no, scappo. no, vado. no. non ce la faccio. vado...oh...ma quello è quel riki, e che ci fa con cristiana.aspe’...si guardano, non è che...aspe’, aspe’, mi fermo e qui e guardo un attimo...cazzo ma c’è anche vi....con silvio, stanno parlando. mo’ vado e li ammazzo tutti. no ma che dici, elio. sta calmo. riki se ne va, silvio piange, cristiana immobile, ma che succede....oh....oooooooooooo.....ma vi, ma quel fascio di luce che le esce dalle mani, ma ch...

elio si avvicina, lentamente, cristiana si è allontanata e silvio ha lasciato virginia da sola. in un attimo elio è da lei.

quanto sei bella vi...ciao......

virginia si gira. ciao e’...

gli occhi di virginia hanno una luce strana, blu, che trafigge come una freccia tirata da un arco teso. lentamente il suo corpo si alza e lo sguardo lo penetra. sembra che tutto il resto del mondo che gira loro intorno non veda nulla di quello che sta succedendo. ma la luce blu sparata dagli occhi di virginia in quelli di elio c’è, eccome.

virginia cosa mi stai facendo?

virginia non risponde.

intorno a elio non c’è più niente e piazza del popolo non esiste. c’è un deserto enorme e grigio. lontano un cavallo bianco e sopra virginia. elio rincorre il cavallo perchè sente che quella è la direzione giusta. virginia gli fa cenno di andargli dietro.

il deserto diventa colline, e poi praterie verdi. elio corre e non sente la stanchezza. in fondo alla valle c’è un lago. elio si tuffa e anche virginia. l’acqua è tiepida. giocano. e si baciano. elio la ama. forte.

il colore del lago, prima verde, si imbrunisce. di colpo cala una nebbia, densa.

virginia. dove sei.

un tentacolo alla caviglia, tira come una furia, lo tira giù in acqua. aria. ho bisogno di aria.

i polmoni si riempiono di acqua e un calore, subdolo, gli penetra nelle ossa.

elio, nebbia e acqua diventano la stessa cosa. un vortice.

10.11.07

pj harvey - white chalk

Come si può non parlare del ritorno di Pj Harvey? Dopo alcune prove non proprio esaltanti, Polly Jean scopre una vena che sembra aprire nuove strade. Abbandonate le conturbanti atmosfere dei leggendari Rid of Me, Dry, Is this desire?, superate le difficoltà del successo interplanetario con Stories from the cities e Uh Huh Her, con White Chalk, la più autorevole rappresentante del rock d’autore mondiale si racchiude in se stessa e per la prima volta affronta melodie intime, trascurando il suo strumento, la chitarra, e utilizzando sussurri di pianoforti e archi. La voce non è violenta, sembra arrivare dall’aldilà, così come lei stessa, che sulla copertina è rappresentata come il fantasma di se stessa: uscita da uno spettacolo di Emma Dante? Un omaggio a Emilie Bronte? Quello che è certo è che la musica è bella e malinconica, va a pescare in una tradizione di blues ruvido e risulta spesso claustrofobica, certe volte troppo. A pensarci bene, il passaggio ricorda molto il lavoro che Nick Cave fece quando dopo Murder Ballads pubblicò The boatman’s call: quasi a dover pagare un pegno doloroso al grande successo ottenuto, Pj diventa austera e triste, si trasforma in una entità a-corporea, e la sua voce in un lamento. I ritmi sensuali e le evocazioni di sesso e desiderio disperato espressi con chitarra elettrica, basso e batteria sono lontani. Buona musica, come sempre, ma quanta ansia! anche noia?

8.11.07

spremuta di cervello (ippopp)


sono giorni infernali di continuo movimento fisico in su e giù per l'italia. e ho la sensazione di essere sull'orlo di bermi una spremuta di cervello. il mio.

l'ondata di pazzia adolescenziale o post-adolescenziale collettiva che i giornali ci propinano ogni giorno non fa che peggiorare le cose: un finlandese fascista che emula gli sciroccati di columbine, un gruppetto di pazzi internazionali che a perugia fanno festini e orge, cazzo ma chi lo sapeva che il capoluogo umbro era una specie di ibiza invernale in cui da tutto il mondo vengono studenti a farsi le canne, alcolizzarsi e fare casino. faccio fatica ad immaginare perugia come un girone dantesco di punkabbestia e studenti schiffarati, come dicono a palermo, che si strafanno dalla mattina alla sera. tra l'altro, come se lo facessero solo lì. ma non entriamo nell'indagine sociologica che il mio cervello spappolato non riuscirebbe a reggere.

però, guai a confondere pazzia con follia creativa. e la follia creativa di questo gruppo di pazzerelli torinesi che si chiamano bounty killART di cui potete ammirare il video sublimemente demenziale qui sopra, ricorda i primi beatie boys in acido, oppure un film demenziale anni 90. uno di loro è il geniale inventore del soprannome "cavour negro" per il nostro amico EDO.

la mia spremuta di cervello me la bevo insieme ai bounty killart, che si bevono il loro, di cervello con il ritmo dell'ippopp.

5.11.07

madrid

la lonely planet con atteggiamento imperialista e capitalista americano (ma sono australiani? boh..) impone dei diktat ai quali difficilmente ci si può negare.

da non perdere a madrid:

- le tapas nei bar. fatto. effettivamente ottimi, il mio preferito rimane sempre il pulpo a la gallega, per cucinare il quale ho imparato alcuni segreti: bollire il pulpo in acqua salata con foglie di alloro; una volta bollito e intererito, cuocerlo per ulteriori 15' in un brodo fatto con il dado. il condimento, oltre che olio e paprika dolce (pimentòn) prevede il sale, ma quello marino grosso, non quello fino!

- leggere il giornale e bere il caffè a plaza major. ecco lo stupido americano radical chic. in plaza mayor ci siamo stati, ma invece di bere il caffè abbiamo ammirato il miglior artista di strada mai visto: un ciccione enorme (gordo) travestito da spiderman che plasticamente prendeva le posizioni tipiche dell'eroe marvel. presto le foto. e poi non bevo caffè stronzo.

- visitare prado, thyssen e reìna sofia. abbiamo fatto solo il reìna sofia. di più non ce la posso fare. effettivamente l'impatto con guernica è piuttosto impressionante. ma tra tutti sti picasso, mirò, calder....non si sa a chi dare i resti.

- cioccolato e churros al san gimènes. noto bar madrileno in cui si mangiano churros e porras, pastella fritta dolce in bastoncini, intinte in una cioccolata calda fondente. direi ottimo.

- passeggiata a el rastro. megamercatone alla porta portese ma più simile alla fiera di senigallia, grande il triplo. oggettistica hippy, puttanate, cibo, niente mobili o antiquariato. comprato maglietta tipica con toro come ragazzino di elephant di gus van sant.

- passeggiata al parco del buen retiro. zompato.

- mangiare il pollo asado alla casa mino. niet.

però abbiamo: visto uno straordinario spettacolo di flamenco in un locale fumoso vicino al palacio real; passeggiato e bevuto al quartiere la latina, un incrocio tra trastevere e san lorenzo a roma, ticinese a milano, molto popolare; passeggiato alla chueca, quartiere radical chic e gay; assistito a uno spettacolo del festival de otono, diretto da heiner goebbles in uno spazio meraviglioso, un ex-mattatoio, el matadero; partecipato a una festa di compleanno di madrileni con annesso personaggio vip cubano, partecipante a l'isola dei famosi spagnola con carmen russo; visto il real madrid prendersi 2 pappine dal siviglia in tv; bevuto molta birra nei locali di la latina; mangiato il tipico cocido madrileno, cioè bollito di carne con ceci, in particolare ho gradito il chorizo rojo e il sanguinaccio, direi straordinario...; fatto shopping a el corte inglès.

insomma, 3 giorni di relax, ci siamo molto riposati....

1.11.07

fottuto halloween


ecco, se c'è una festa che mi fa incazzare è halloween.

ieri sera dei bambini del cazzo mi hanno citofonato al grido di "dolcetto, scherzetto", plagiati da un contesto pubblicitario che ci porta tutti come schiavi davanti agli stati uniti d'america, inventori della zucca a forma di faccia.

ma non è tanto questo, è che di feste del cazzo, tristi, ne abbiamo già un casino, natale, pasqua...

l'unico aspetto positivo di halloween sono i film "teenage horror" anni 80-90 che ci hanno accompagnato quando eravamo più piccoli.

che post poco interessante...

allora vi segnalo il link per le recensioni cinematografiche più fighe del mondo, i miei cari "bastardi di vivimilano". odiano il cinema, e come il critico di ratatouille, stroncano tutto...ma quando non stroncano, vuol dire che il film vale veramente la pena: ecco qui.

qualche giorni di fancazzismo per recuperare fisico e pensiero: un augurio per tutti.