13.10.10

ivan


sembra un film di cronenberg, oppure un personaggio uscito da educazione siberiana di nicolai lilin.

invece è un serbo, probabilmente leader di un commando nazionalista venuto per farsi notare sfruttando la nazionale di calcio.

lo sguardo strafottente e i tatuaggi, la testa rasata. Ha 30 anni, ne dimostra 10 di più.

sulle braccia, tatuaggi che ricordano le sue origini, la religione cristiana, battaglie serbe, orgoglio nazionalista.

fa paura, guardarlo.

si chiama ivan, e rappresenta il cuore nero dei balcani, quello ultranazionalista, che poi vuol dire fascista.

verso le 10, tornando a casa, l'altra sera, facevo zapping tra la diretta dallo stadio marassi e xfactor.

mentre ivan, incappucciato, con una maglietta col teschio, tagliava indisturbato le recinzioni della curva ospiti, mentre collovati sbraitava cazzate al microfono, mentre i fumogeni cascavano in campo e nessuno sapeva cosa fare, mentre i "tifosi" serbi inneggiavano alla grande serbia e al loro diritto di avere il kosovo, mentre quella merda di stankovic piangeva, mentre i giocatori serbi alzavano il braccio con le tre dita in omaggio ai nazionalisti e alle tigri di arkan, mentre accadeva tutto questo, su raidue marco mengoni ci regalava una ballata miagolata insopportabilmente contornata da una coreografia di luca tommassini imbarazzante.

ecco, allora uno pensa: questa è la volta che prendo la tv e la butto dalla finestra.

che cosa fa più schifo, lo sguardo di ivan o il miagolio di mengoni? cosa televoto, le tigri di arkan o il giovane facchinetti?

uno genera l'altro. e l'altro genera l'uno.

arrestate anche marco mengoni e tutta la banda!



4.10.10

twin shadow - forget




twin shadow l'ho visto su pitchfork tv.

la prima cosa che mi ha incuriosito è quella faccia da indiano di India, con quei baffetti alla freddy mercury, e il ciuffo alla nick kamen.

il secondo pensiero è stato: ma pitchfork che ci fa con uno così?

il terzo pensiero è stato: ascolto e guardo.

il quarto pensiero è stato: ha la faccia da maniaco.

il quinto pensiero è stato: figo, eh!

il sesto pensiero: mo' mi scarico il disco, forget.

il settimo pensiero: minchia un gran disco.

sì, è un gran disco. finalmente.

il sound anni 80 raccontato con una batteria e un basso che guidano la melodia mi piace sempre molto. gli danno quell'aria dark, proprio da primi 80 che adoro. quel suono che viene fuori dagli eccessi punk anni 70 e sperimenta per la prima volta con l'elettronica. quella roba che ha generato i joy division ad esempio.

certo, è un sound retro, ma non vecchio. ha echi di 30 anni fa, ma ts è moderno nel manipolarli.

è curioso che un altro buon disco faccia lo stesso lavoro, anche se più ampio, e forse in maniera più confusa: ariel pink's haunted graffiti. io preferisco twin shadow, che balza improvvisamente e inaspettatamente tra i dischi più belli ascoltati quest'anno.

1.10.10

(deliranti) derive musicali

ma sbaglio o la musica del 2010 ha prodotto ben poco di interessante...?

cerco di pensare a che dischi per lo meno mi abbiano colpito, ma fatico.

beach house. ariel pink. sightings.

e il nuovo degli arcade fire? buono.

la definitiva caduta degli interpol. che peccato.

ah certo, contra dei vampire weekend.

devo ascoltare il nuovo dei deerhunter. e anche il nuovo di sufjan stevens. forse saranno capolavori.

grinderman 2. mah.

scuba, non male.

sì, jonsi...certo, anche jonsi. e i no age, anche i no age, certo.

ecco, ecco....joanna newsom...il doppio di joanna newsom è bello.

janelle monae, curiosa, sisì, interessante.

ma nessuno mi è piaciuto VERAMENTE....

se non...



28.9.10

rapporti perversi

totò schillaci fa l'attore e lele mora si è fatto corona.


nina moric si fa suora.

la juve si fa krasic.

di caprio si fa nolan.

berlusconi si fa fini. e fini si fa quel coglione di tulliani.

bossi si fa i romani.

la roma si fa l'inter. e gli juventini godono come "quei porci dei romani"(cit. quel genio di bossi).

mourinho si fa i giornalisti spagnoli.

tutta italia si fa bersani.

e poi dicono che non ci si fa abbastanza.






27.9.10

inception

sogno o son desto?

è sogno o realtà?

atteso come film rivoluzionario, il nuovo film di chrstopher nolan con leonardo di caprio è curioso. non ha un inizio. e come viene ripetuto più volte nei dialoghi, ti rendi conto di essere in un sogno solo quando non ricordi come hai fatto ad arrivare nel posto in quel modo.

io, sinceramente, di sogni così realistici non ne ho mai fatti.

sogno o realtà? la vita è sogno? viviamo nel sogno di un sogno di un sogno? quanti sogni dei sogni dobbiamo fare per arrivare nel profondo? quanti livelli dobbiamo scendere con gli ascensori della mente?

di caprio è bravo, non c'è nulla da dire. il film ti tiene incollato per più di due ore di azione. i passaggi sono estremamente confusi (come nei sogni?), le spiegazioni non si capiscono...

le domande sui perchè quel personaggio si è ritrovato lì in quel momento sono molte, così come l'idea di base, quella dell'entrare nei sogni degli altri per "rubare" delle idee, mi pare vagamente superficiale. chi sogna chi? che ruolo ha l'architetto? quante persone sognano nel film? è tutto un sogno?

per definire il film utilizzerei le parole che elio ha usato per definire nevruz, il suo concorrente che ha stuprato smells like teen spirit nella scorsa puntata di xfactor: è un film sempre in bilico tra la catastrofe e il trionfo.

aggiungerei: è un film sempre in bilico tra la minchiata e il capolavoro.

è sogno o realtà?

24.9.10

distruzione


oh....mio...dio....l'hanno presa a pugni in faccia.

noemi letizia è peggio di anna tatangelo.

19 anni e sembrare mia madre.

labbra di gomma, zigomi in fronte.

mi fa tenerezza.

mi fa incazzare.

mi fa un po' schifo, a guardarla.

mi dà molto fastidio a sentirla.

prodotto industriale del berlusconismo?

errore imperdonabile dei genitori?

io mi chiedo come sia possibile essere così. c'è qualcosa che non torna, troppe cose che non vanno, è pazza? sono pazzi genitori?

come distruggere una 19enne di periferia in pochi anni.

papi silvio se l'è scopata?

21.9.10

brucia la città - giuseppe culicchia


la torino che conosco io non è questa.

la torino che conosco io, quella degli anni 90, è una città triste e severa, che nascondo nei suoi meandri una vita underground: ai murazzi non c'è niente se non giancarlo e il csa, in piazza vittorio c'è il caffè elena che è un bar da vecchi, i ragazzi vanno a ballare all'area e quelli più grandi al big, e poi al palace. c'è la lega dei furiosi, la zona tre galli non esiste, il quadrilatero romano è infrequentabile, san salvario è luogo di battaglie razziali. si va a bere al cammello, o alla birreria cairoli.

la torino che racconta culicchia è quella degli anni zero. ed è un'evoluzione di cui si vedevano i germi negli anni 90. la città di questo libro è quella post olimpiadi. è la torino da bere nata tra la fine dei 90 e gli inizio degli 00. è una città inondata di droghe, esteriore, fintamente felice, trendy, radical-chic fino al grottesco. una città in cui ogni weekend c'è una notte bianca, ogni giorno un vernissage, ogni settimana una festa ai muri a suon di droga e alcool. una città in cui l'alleanza tra politica e imprenditoria delle costruzioni gestisce la città. una città da basso impero, senza sette sataniche, ma con orge a cui partecipano dj e assessori, ricchi imprenditori e personaggi della "cultura". ci sono samuel e boosta con la lessa, la littizzetto con il tizio degli africa unite, la herzigova, davide ferrario, culicchia e figli di notai, dentisti, primari, politici.

una città come le altre grandi città italiane. come roma, come milano. sviluppo finto, vuoto culturale, politica dell'immagine. privilegi, mazzette, droga. notti bianche.

disorientati, i giovani torinesi descritti da culicchia, girano a vuoto. serate ai muri, frangette, tatuaggi poco sopra il culo, finti alternativi.

i germi di questa roba si vedevano già negli anni 90. figli di ricconi abbandonati a loro stessi in villoni della pre-collina, già allora drogati, fatti di acidi e canne, con genitori dediti alla meditazione in tibet, ma schiavi del lusso. ex-sessantottini, reduci da matrimoni sfasciati, nobili in decadenza, cortigiani della famiglia agnelli. questo strano intrigo tra intellettuali, case editrici, operaismo chic, alta borghesia aristocratica, è sboccato, dopo l'arrivo del dams, della film commission piemontese, delle olimpiadi, della scuola holden, in quello che è ora, vomitando tutti i difetti di un mondo plasticoso e vuoto. sviluppo apparente, nessuna base sociale costruita. nessuna identità emersa nella città, dalla città, in seguito al crollo della fiat. l'unica alternativa: assomigliare a milano. il lapoelkanismo portato all'assurdo permea torino in ogni sua manifestazione sociale, politica, culturale.

il libro è triste, grottesco, a tratti comico nella sua tragicità. nel retro di copertina si parla di un quadro di bosch di una metropoli (anche se torino non è una metropoli) italiana. vero.

eccessivo e apocalittico, comunque molto vicino alla realtà, gc descrive un mondo che conosciamo bene, e che si rivela ogni giorno sui giornali, nelle nostre vite.

da fuori, il mio legame con torino è diventato viscerale, come se fosse una parte di me, che mi piace e mi disgusta contemporaneamente. affascinante, magica, perversa. anche semplicemente, un buco di culo da cui scappare.

ecco. questo è l'effetto che fa questo libro.

8.9.10

mengoni vs. sangiorgi


non so se marco mengoni oppure giuliano sangiorgi.

non saprei quale dei due smuove di più i miei nervi e mi spinge a prendere quella spranga di ferro che conservo, in attesa di qualche ladro, nel ripostiglio delle scope, per dimostrare che i due anni di kung fu che ho fatto negli oramai lontani anni zero hanno prodotto una vera macchina da guerra umana.

la spranga di ferro potrebbe distruggere il televisore e liberarmi dal tormento di questi due.

non so se mi danno più fastidio quei guantini neri, quella camicia sbottonata, quei jeans attillati di giuliano sangiorgi oppure quel fare da parrucchiere gay milanese, quelle sue faccette, quei difetti di pronuncia che gli fanno dire "re maccio" invece di "re matto", per provocare poi il disastro linguistico nel dire "ciuccio" invece di "tutto". cazzo. il suo insegnante di dizione gli deve aver detto di battere la T.

non so se odio di più i gorgheggi senza senso di sangiorgi oppure le variazioni inutili e vezzose di mengoni.

mi viene da disprezzare la musica italiana. e mi viene da dire: mondo cane mondo pane, come dice lorenzo jovanotti, ma che è!

e siccome tra i due litiganti, il terzo gode, dico che rispetto a questi due preferisco le parole a caso, il cattocomunismo, la retorica idiota di lorenzo jovanotti.

non sono pazzo.

3.9.10

letture estive




quest'anno, nel corso delle vacanze, ho imbroccato solo libri che mi sono piaciuti, in media, qualcuno di più e qualcuno di meno.

ho fatto molte riflessioni sul mio stile di lettura, caotico, veloce, forse un po' superficiale. forse sono solo un disordinato mentale, ma le storie mi rimango impresse. cerco di approfondire a posteriori, perchè troppa è la fretta di finire un libro che mi piace. poi ci ritorno.

skippy muore di paul murray: sulla copertina c'è scritto: tra il giovane holden e donnie darko. massimo coppola, direttore editoriale di isbn che pubblica il libro, ha cacato fuori dal vaso, perchè sono lontani i barlumi di questi riferimenti. però la storia è bella. è lunga. è una storia d'amore e sfiga. anche di ribellione. un po' epica, nel senso fantasy del termine, molto vicina a noi. c'è l'irlanda in sottofondo. ci sono nuvoloni grigi, pioggia, collegio e uniformi scolastiche. c'è anoressia e autodistruzione, c'è follia creativa. se fossi stato come tremonti con i tagli alla cultura, gli avrei tagliato indiscriminatamente almeno 100 pagine. ma non lo sono, e quindi gliele lascio.

una parte del tutto di steve toldz: lo intitolerei più efficacemente il tutto di tutto. perchè c'è di tutto in questo libro. ci sono storie parallele e flashback. viaggi e domande. caos disciplinato da una storia assurda ma quasi credibile. soprattutto c'è "filosofia" a pioggia. certe volte un po' spiccia, qualche volte troppo fondata sulle citazioni. sul citare e farsi citare. sono almeno una cinquantina le frasi da sottolineare in questo libro. e che vorresti ripetere. ricordarti. citare appunto. questo è forse anche un difetto. ma l'ironia feroce è molto coinvolgente, e, sinceramente, non pensavo che un australiano sapesse scrivere così. pregiudizio mio: pensavo, inconsapevolmente, che l'oceania fosse talmente lontana da essere quasi inesistente. nelle persone, anche negli autori. lontana e insignificante. con una grande natura ma poca "cultura", a parte quella aborigena. è il nuovissimo continente. fatto di exdetenuti, di pollyanna e lucy may. no. non è così. e questo libro lo dimostra. "c'è il teatro. poi c'è il teatro amatoriale. poi c'è un gruppo di persone che si incontrano per caso al buio su un palcoscenico e ti fanno pentire, a te spettatore, di essere nato". ecco, a memoria, ho citato. e non ho fatto onore all'originale.

il maestro e margherita di bulgakov: ok, ci sono arrivato tardi. questi sono i libri che si leggono a 17 anni. e invece io l'ho letto quest'estate. meglio tardi che mai. e sono rimasto sconcertato nel leggere un libro che se fosse stato scritto 10 anni fa, avrebbe potuto "rappresentarlo" david lynch. oppure tiziano sclavi. è un libro iconografico. il diavolo, il gatto nero, le streghe. il nano cattivo. il gran guignol, il grottesco. dylan dog. è un libro così fantasioso da superare ogni barriera temporale, di attraversare il faust di goethe per arrivare a mulholland drive. odiato dai regimi, comunisti in particolare, è un libro che mi ha fatto collocare le immagini con cui ho vissuto dai 10 anni ad ora in un contesto storico culturale. non è mai troppo tardi.

molto forte, incredibilmente vicino di jonathan safran foer: indubitabilmente pop. costruito per essere un best seller. annoiato a morte dal film tratto dal suo libro ogni cosa è illuminata, lo ho sempre tenuto lontano. alla fine, lo leggo. ed è indubitabilmente pop e costruito per essere best seller. ma. raffinato. intelligente. leggero. ironico. letterariamente interessante. un po' nelle nuvole, volontariamente. una bella scrittura. la storia. la guerra. la diaspora ebraica. l'11 settembre. l'infanzia e la vecchiaia. la vita e la morte. trattati con eleganza e con quel tanto di presunzione da non farlo essere antipatico. si beve in poco tempo, fa ridere e fa anche scendere la lacrimuccia. sarò io che sono pop? sapete che c'è? mi leggo ogni cosa è illuminata e poi decido. ma il libro che mi dovrebbe convincere a non mangiare la carne che ha scritto lui da buon autore indie-pop-kosher-vegano, manco scannato.

il potere del cane di don wislow: che libro ragazzi. tutto d'un fiato la storia del narcotraffico messicano e sudamericano. i rapporti con gli stati uniti, la cia, i federales. il vaticano e la teologia della liberazione. preti e assassini che dialogano con agenti segreti, boss della mafia italoamericana che si alleano con killer irlandesi. le rivoluzioni comuniste in america latina e il ruolo degli stati uniti, raccontato dall'interno, da molti punti di vista. una storia che attraversa circa 20 anni, dai primi 80 fino alla fine dei 90. con un linguaggio tagliente, violento, secco, quasi tutto al presente. un racconto feroce raccontato come se fosse narrato da un cantastorie. soffocante, inaccettabile certe volte. ma non te ne stacchi, mai. è il potere del cane.

ognuno a suo modo, ve li consiglio.

2.9.10

canzone dell'estate 2010

e come è tradizione, ecco qui le candidate alla canzone dell'estate 2010!


cesare cremonini - mondo: non male, ma sarebbe stato meglio che lorenzo jovanotti fosse rimasto a casa sua anzichè dire parole a caso nella canzoncina, anche perchè dire "mondo cane, mondo pane" proprio non c'entra un cazzo...



stromae - alors on danse: per me pezzo dell'estate; quasi a livello della dance anni 90, con in più quel francese scazzato che ci piace un po' a tutti. pompa tantissimo.




yolanda be cool - pa pa l'americano: rivisitazione dance di tu vuo' fa' l'americano, coatta come pochi altri pezzi MAI sentiti, sta benissimo nei salotti della de filippi e sulle gambe di tronisti e troniste.




rihanna - te amo: grande pezzo soul dance, rihanna rimane una delle negre urlatrici preferite, seconda solo a beyoncè.




shakira - waka waka: inno dei mondiali, non può che ricordare la disfatta della nostra nazionale oltre ad avere un video che è praticamente una presa per il culo dei negretti africani...la prossima volta una cantante africana, please...




katy perry feat. snoop - california gurls: poppettino orecchiabile, non della forza di altri pezzi, ma non terrificante come la media del pop estivo all'italiana.

lady gaga - alejandro: forse la peggior performance musicale della neo-madonna italo americana; alejandro, roberto o chi cazzo è?




lady gaga feat. beyoncè: grande pezzo grande video, scuola del pop dance del 2010.




fabri fibra - vip in trip: divertente pezzo con rivisitazione del video dei clash, con un grande dargen d'amico nei panni del palestinese.




noto con piacere che i pezzi italiani sono pochissimi....

votate votate!

30.4.10

i linea 77 come povia

i linea 77, virgulti torinesi dell'hardcore italiano.

hardcore? forse all'inizio, poi il successo, quello grosso. gli usa, il mondo. e lo spirito hc va piano piano a farsi fottere.

poi la decadenza. prima dell'hc che non si evolve, poi dei linea.

e allora, vedono sanremo. e capiscono che povia, forse, non ha tutti i torti. dedicare canzoni a eluana englaro può essere utile.

può essere utile dirlo, e farci una campagna pubblicitaria sopra, per l'uscita del nuovo disco.

farci il sermone sulla laicità con un pezzo ex-hardcore, è abbastanza disgustoso. così come è stato disgustoso sentire il teatro degli orrori farci i sermoni sull'ambiente e atteggiarsi a divulgatori politico-sociali.

cari gruppi/cantanti ex-alternativi, non sarebbe il caso di stare lontani dai jovanottismi? suonare, cantare, comporre, scrivere, è già di per sè un atto politico. non c'è bisogno di spiegarci, tramite i giornali, che siete pro-eutanasia o pro-ambiente.

attenzione alla svolta da bonovox. la tristezza mi coglie.

27.4.10

forza inter!


l'inter vincerà champions e campionato.

sono loro i più forti, i favoriti. dall'inizio.

io sono certo che domani l'inter vincerà e finalmente avrà l'occasione della vita.

ce la farete, mie care merde. sono certo che ce la farete e vincerete tutto.

gufo? no, dico quello che sento...

20.4.10

la giornata felice dell'uomo medio


inizia con una telefonata alle 8 del mattino.


no, non è un incendio o la polizia che mi cerca, è la consegna del mio nuovo, scintillante, meraviglioso, decoder sky.

ho un nuovo decoder sky, con annessa chiavetta appositamente dedicata alla ricezione del digitale terrestre in modo che, con un unico decoder, puoi girare tra i canali sky e quelli del digitale.

inoltre, è un decoder hd, quindi, quando comprerò un nuovo tv a led di 58 pollici, sky mi sbloccherà gratis tutti i canali hd presenti nel pacchetto sky.

infine, mi regalano per 6 mesi sky cinema, che non avevo.

il mio ritorno a casa di questa sera, chissà a che ora, sarà dedicato allo scartamento e al montaggio del mio nuovo decoder sky, che mi rende l'uomo medio più felice del mondo, in questa bellissima giornata di sole romana.

e ho pagato solo 69 euri!

16.4.10

no, raimondo no!!!


io voglio ricordarmi di raimondo vianello per casa vianello, tarzan, pressing, le gag con tognazzi.

non voglio sapere che era un repubblichino della repubblica sociale di salò.

non voglio sapere che quando berlusconi scese in campo, lui annunciò pubblicamente, come mike e molti altri, che era il nuovo che avanzava.

voglio ricordarmi solo quell'aspetto da nonno cattivo ma anche un po' buono, politicamente scorretto.

un vecchietto di casa, a cui si possono perdonare idee da fascista.

sono diventato troppo tollerante...

13.4.10

il mio nuovo show preferito

mettere insieme gerry, maria e zerbi in uno show televisivo è opera del demonio incarnato.


e infatti, io ci sono cascato come un cretino.

fenomeni da baraccone, maria che fa la psicanalista dei concorrenti, gerry con quella faccia da buono, rudy che fa il cattivone, ma alla fine è buono pure lui. li amo.

rannicchiata dietro la scrivania comequando si sdraia sui gradini dello studio di uomini e donne, guida il gioco di italia's got talent facendo domande trabocchetto ai concorrenti: li fa piangere, li smaschera, tira fuori la loro vita difficile, i loro problemi di infanzia, prende tutto e lo dà in pasto agli zombi, con la collaborazione dei suoi due cavalieri.

il fascino perverso dell'horror, ancora una volta.

la mia teoria che la de filippi e costanzo controllano il mondo è ancora una volta confermata. il partito dell'amore per il popolo semplice, mette a segno un nuovo colpo a suo favore, e noi non possiamo che esserne ammirati. il popolo ringrazia i suoi leader per i sogni che loro gli regalano.

nel frattempo, anche mantova è passata, dopo 64 anni al centrodestra.


12.4.10

inter merda


il calcio è uno sport così. ti riserva delle sorprese. anche quando hai fatto tutto il lecito e l'illecito che potevi fare, ti rimane sempre una quota di probabilità di prendertela nel culo.

guardate la juve. bistrattata. distrutta, buttata in b, ad opera di un cartello nerazzurro di spioni illegali. risorge, ritorna in vetta, e poi sbaglia tutto, di nuovo e piomba in una situazione imbarazzante di incompetenza e depressione sportiva.

ma cosa può essere più gioioso e soddisfacente di vedere le merde, convinte di essere la squadra più forte d'europa, sicuramente d'italia, vedersi scavalcare da una roma in rimonta trionfale?

cosaci può essere di più emozionante per un tifoso juventino che ha sempre sostenuto che ranieri non era il problema della juve, vedere i giallorossi prendere la guida del campionato?

in questo lunedì in cui le merde si rendono conto che non si può fare sempre il proprio comodo impuniti, godo, godo e godo per la roma e godo per le merde che finalmente perdono il primato.

le merde.

e non è rosicamento. il nostro male ce lo siamo creati da soli, abbiamo una squadra mediocre, una dirigenza inetta.

ma quelle merde le odio. e se pieni di prosopopea perderanno uno scudetto quasi vinto godrò ancora di più. incrociamo le dita.

stemmerde.

9.4.10

finalmente desmond e finalmente valentino...

diciamocelo sta sesta serie di lost è una rottura di cazzo: la lotta tra il bene e il male, scontata. il viaggio nel tempo e le dimensioni parallele consentono agli sceneggiatori tutto quello che gli pare. senza parlare del puntatone telenovela brasiliana con ricardo e isabela, inguardabile. qualcuno ci spiegherà mai l'orso bianco della prima serie? oppure il ruolo di mister hecko o del figlio di michael? no. tutto è ridotto alla scontata lotta tra bene e male. dentro ognuno di noi c'è un po' di bene e un po' di male e blablabla...e vincerà jack. l'unico che può veramente regalarci qualche sorpresa è desmond. vediamo cosa combinerà.

la storia di lost è come quella del motgp 2010. sottotono, senza soldi, nessuno ne parla. meno male che c'è valentino. si comincia in qatar e la lotta fra bene e male, meno scontata di quella di lost, è tra valentino e il resto del mondo.

io mi chiedo: ma se non ci fosse valentino, che rottura di palle sarebbe il motogp?

"i don't want to go back to the island"

8.4.10

esorcismi

ieri notte mi è capitato di guardare l'ottimo bruno vespa che indagava sull'esistenza del diavolo, nel senso di satana, lucifero, e sulla necessità degli esorcismi. in studio: vittorio messori, un vaticanista, un cardinale o vescovo esorcista, padre amorth, il più famoso esorcista italiano, irene pivetti e claudia koll colpita dalla fede. a "difendere" le parti del non credente, piergiorgio odifreddi.

mentre padre amorth ci spiegava l'utilità della chiesa e della preghiera per salvarsi dal demonio, e ci raccontava delle persone indemoniate e possedute, confermate da messori che aveva visto addirittura giovani indemoniati sollevarsi da terra, una pudica claudia koll ci raccontava il suo ravvedimento nella gloria di cristo, la visione del suo volto luminoso che la ha salvata dal diavolo incarnato probabilmente rappresentato come tinto brass. si inseriva nella discussione l'ex-presidente della camera irene pivetti, che sosteneva di intravedere il demonio nelle tentazioni e nelle sue piccole esperienze domestiche, che ne so un gatto a cui si illuminano gli occhi e vola, il figlio che si fa le seghe in bagno, il marito che si sogna ancora il look della bella irene in versione sadomaso qualche anno fa.

vespa si sfregava le mani e all'unica affermazione di odifreddi, relativista lontano da dio, del tipo "ci dimentichiamo che hitler era un fervente cattolico", non ha esitato un attimo a scatenargli addosso la furia di un vaticanista che, arrampicandosi sugli specchi, sosteneva che il nazismo era anti-cattolico (mah?!?! non era contro gli ebrei??).

mi sarebbe piaciuto sapere da vespa e dai suoi ospiti il loro pensiero sul demonio che si è impossessato di molti colleghi preti colpevoli di pedofilia, e forse anche della presenza di satana nel papa, che ha coperto i casi di pedofilia grazie a una procedura devotamente scritta in latino di suo pugno un po' di anni fa.

il partito dell'amore si trasforma nel partito del bene contro il male del demonio. il demonio inteso proprio come un esserino grazioso con le corna, la coda a punta, il forcone in mano, che entra nei corpi delle persone. il bene invece è proprio silvio. morto e risorto, ormai diverse volte. dio è un surrogato di silvio.

il pensiero che nel 2010, su raiuno, nel servizio pubblico, si parli dell'incarnazione del diavolo, della presenza del diavolo nei crimini efferati, e quindi della necessità della chiesa e degli esorcisti, sponsorizzati da suor claudia koll che ormai non scopa più, mi pare una pazzia totale.

anche se il diavoletto col forcone mi piace molto.

31.3.10

vince l'amore

io sono contento perchè ha vinto l'amore.

l'amore dei giusti verso coloro che sbagliano.

l'amore vince sempre sull'odio e sull'invidia.

l'amore di isabella rauti, per esempio, eletta con il listino polverini insieme a una combriccola di fascisti.

è l'amore, solo l'amore, che porta a dire "a morte santoro" durante la manifestazione, bellissima, del pdl in piazza san giovanni.

occorre dare amore. amare la figa per esempio, è fondamentale. amare la figa e uccidere santoro diciamo che sono un po' il riassunto degli obiettivi per i prossimi anni di governo.

io darò amore.

30.3.10

il silos di carne di silvio

mentre guardo le sezioni che mano a mano, lentamente, rivelano un vantaggio di emma bonino su renata polverini, penso che sono contento.

penso che si possa ricominciare e che alla fine gli italiani non sono poi tanto stupidi.

mi viene in mente luttazzi che parla di sesso anale, e penso che forse allora si era sbagliato, non ci piace così tanto essere inculati.

poi, lentamente, succede che roberto cota supera la bresso in piemonte e la polverini, ancora più lentamente, supera la bonino.

e immediatamente mi viene in mente un film porno con rocco siffredi che fa sesso anale con una decina di donne.

ha ragione luttazzi. cristo.

ma d'altronde, cosa possiamo pretendere da rosi bindi. o da bersani. che oggi dicono che alla fine non è andata male. che il pd ha tenuto. e che la colpa di un risultato che non è il massimo che si potessero aspettare è di grillo.

dei clown. involontari.

ieri sera vedendo bossi che sbavava parlando della sua vittoria, ho pensato a south park. allo stato in cui siamo. e del quale, a quanto pare, siamo contenti come delle pasque.

e non riesco a non pensare a tutto quello che silvio è riuscito a combinare negli ultimi 2 anni.

e a non vedere come abbiamo donato il nostro culo al "silos di carne" di silvio, che gode, insieme agli italiani, del suo strepitoso successo.

perchè, parliamoci chiaro: è un successo clamoroso, quello del pdl e della lega. avevano 2 regioni, ora ne hanno 6. punto. finito.

e grillo non c'entra, anzi.

allora cambio canale, e vedo la finale di amici, per lo meno le ultime sfide tra loredana ed emma. mi piace loredana. è un po' gattara, sembra troppo la nannini certe volte. ma mi piace. interpreta bene. anche modugno lo fa bene. emma è tecnica, ma meno coinvolgente, meno passionale. "ha meno anima", come dicono tutte le major discografiche schierate alla corte di maria.

mi rendo improvvisamente conto ancora una volta che sono lì a guardare amici. e mi viene in mente dead set.

spaventato, ritorno su raiuno. ma bondi che festeggia non lo sostengo psicologicamente. ripiombo su canale 5.

non sono uno zombi. ma voglio vedere chi vince amici. tifo decisamente per loredana, contro emma.

l'unica emma che non doveva vincere, vince. no, dai, era l'altra emma che doveva vincere, cristo!

quindi, porto sfiga? oppure sto sempre dalla parte sbagliata?

voglio il televoto anche per le elezioni, come amici, come il gf, come sanremo, che l'anno prossimo vincerà di nuovo una delle due finaliste di amici. amici fa il 30% di share, vespa il 14%. grillo prende il 7% in emilia romagna, l'udc il 4%. l'affluenza alle urne è del 10% più bassa di 5 anni fa.

shock culturale?

sono imbarazzato. e pure un po' triste. anzi, molto triste. anzi, sai che c'è?, mi viene da piangere.

almeno ci fosse subito una nuova edizione di un talent show. uno qualunque.

forse vado a rivedermi il profeta. forse mi riprendo. forse smetto di leggere i giornali. forse.

forse il silos di carne di silvio non è tanto male. forse, neanche quello che ci ficcano in culo la de filippi e costanzo, veri controllori del mondo.

devo cominiciare a pensare che forse...

forse, alla fine il risultato della bonino non è poi così male. se pensiamo che era una outsider. allora, per darmi un minimo di carica, mi fumo una sigaretta, dormo, e vedrai che domani mi riprendo. domani mi sveglierò e tutto sarà bello, per lo meno nel mio piccolo microcosmo che poi piccolissimo non è.

il giorno dopo, mi sveglio. mi fumo una sigaretta. non sono uno zombi.


29.3.10

il profeta

il problema fondamentale del film è: chi sei tu?

non è un film sul razzismo, non è un film sull'immigrazione, non è un film sulla vita in carcere.

è un'epopea umana. dall'essere niente all'essere qualcuno. e per essere qualcuno servono potere e soldi. oltre che un po' di morti.

mi sembra di intravedere un filo tra quello che fu l'odio di kassovitz, che poi attraversa l'istinto di morte di jean-françois richet con vincent cassel, per arrivare a questo il profeta di audriard, che è forse il più bello dei tre, perchè li raccoglie tutti insieme.

è un'epopea umana come quella di un barry lyndon, di cui si racconta solo l'ascesa, che è contemporaneamente la discesa, e che è anche il simbolo dell'ascesa di un nuovo soggetto umano, e la discesa agli inferi degli esseri umani. scomodando paroloni tipo identità. che identità ha l'uomo contemporaneo? quella di recluso, quella che deriva dalla razza, dalla religione, dalle radici etnico-geografiche, dai soldi e dal potere? o forse da nessuna di tutte queste cose?

da niente a qualcuno, vivendo in carcere. senza integralismi, e solo con una legge, quella del proprio interesse personale raggiunta attraverso un'educazione alla violenza inizialmente senza controllo, ma poi lucidamente canalizzata verso una precisa strategia per raggiungere il potere.

è bellissimo, questo film. è coinvolgente, quasi "di genere", ma contemporaneamente d'autore (come gli altri due che ho citato), come capita qualche volta ai film francesi.

e uno si chiede: ma perchè da noi questi film non si riescono a fare?

26.3.10

dead set


io, mi sono preso male.

ho dovuto smettere di guardarlo 4 o 5 volte. proprio mettere in pausa, prendere un respiro, accendermi una sigaretta, mangiarmi un biscotto e poi ricominciare.

sarà il trauma infantile dell'alba dei morti viventi, quello del supermercato. mi ricordo che sul mio letto a castello avevo paura a chiudere gli occhi perchè pensavo che gli zombi mi avrebbero mangiato.

comunque, se vi volete prendere male, spaventare, vedetevi dead set.

c'è dentro un sacco di roba, e sarebbe anche ironico. mio fratello, almeno, dice così. e io riconosco molto british humour, parecchio dark, un sacco di monty python in versione horror.

ma soprattutto ci vedo alessia marcuzzi e le tipe del grande fratello italiano.

e soprattutto ci vedo me, che lo guardo e divento zombi, come nei miei peggiori incubi.

quanto mi sta sul cazzo santoro?




eppure gli devo riconoscere che ha scoperto l'acqua calda, per primo. e la trasmissione via web di ieri sera l'ha costruita come una bomba ad orologeria in quasi tutto.

luttazzi fenomeno, specialmente nella parte metaforica sul sesso anale.

elio gigante.

per il resto, serenadandinismo come se piovesse, molto fastidioso ma, a differenza della dandini, intelligente e comunque, come dire, giusto, in un momento come questo.

le pecche:

- morgan: che cazzo c'entra? lasciatelo a casa a rilassarsi col crack no?

- venditti: cristodiddio ma avete sentito come canta? vibra tutto!

- benigni: dice cazzate sempre con sta musichetta del cazzo di la vita è bella in sottofondo...

- piovani: ma che cazzo...

- teresa de sio: questa non fa un cazzo mai, non vende un disco, eppure c'è a tutte le manifestazioni, feste dell'unità, cazzate di "sinistra"...

detto ciò, meglio che vedere vespa o la juve che, per l'ennesima volta, perde.

25.3.10

il ritorno





tornare a scrivere sul blog dopo così tanto tempo è un po' come uscire con una ex dopo 10 anni che non ci si vede: un cert
o imbarazzo, qualche emozione indefinita, la sensazione che in realtà tu non la conosci veramente.

e quindi, con un certo imbarazzo, che dico alla mia ex? che sto con facebook...

ripartiamo da capo.

ciao, come va?

tutto bene, tu?

in questo periodo ti ho pensato...tante volte ho pensato che avrei voluto scrivere...poi, invece che scrivere un post, scrivevo un status su fb, ed ero più tranquillo.

sei un superficiale.

è vero. avrei potuto scrivere un post su maria de filippi e costanzo che controllano il business dello spettacolo e della cultura in italia; avrei potuto fare il paragone tra mike bongiorno o pupo ai pacchi, e silvio che presentava i candidati durante la manifestazione a san giovanni; avrei potuto commentare il concerto dei fine before you came al circolo degli artisti oppure recensire il nuovo dei beach house, o mio fratello che mi ha consigliato dead set...e invece ho scritto una miriade di status su fb e poi mi sono iscritto a gruppi su fb e poi sono diventato fan di un sacco di cose su fb e poi sono diventato amico di un sacco di persone e mi sono piaciuti un sacco di elementi su fb. e non ho scritto più.

sei uno sfigato.

è vero. come posso recuperare un rapporto con te?

pubblicami.

ma devo prima scrivere qualcosa...

scrivimi e pubblicami...

ok ci provo. però domani. ci rivediamo?

non so. tu provaci.

intanto riparto dalll'ultimo post sui dischi del 2009 e pubblico un live dei fbyc...disco dell'anno.