28.12.07

il teatro degli orrori


questa volta si parla di musica seria. e vera.


questi teatro degli orrori nascono dalle ceneri dei grandi one dimensional man, storico gruppo del rock alternativo italiano che con you kill me hanno segnato un passo decisivo.

il tdo, con il suo spettacolare disco dell'impero delle tenebre, cita birthday party, melvins, punk rock adrenalinico, ma soprattutto antonin artaud. sulla loro pagina di myspace spiegano infatti la loro voglia di rifarsi al teatro della crudeltà e prendono a piene mani sostenendo con aa che "lo spettatore che viene da noi saprà di venire a sottoporsi ad una vera e propria operazione, dove non solo è in gioco il suo spirito, ma i suoi sensi e la sua carne. Se non fossimo persuasi di colpirlo il più gravemente possibile, ci riterremmo impari al nostro compito più assoluto. EGLI DEVE ESSERE BEN CONVINTO CHE SIAMO CAPACI DI FARLO GRIDARE".

ci riescono in pieno, a farci gridare. singolare che a salvare in extremis la musica italiana sia proprio il Teatro. musica, rock, adrenalina, politica, romanticismo...grand guignol...Teatro.

per passare una buona fine dell'anno vi regalo il testo e il video del loro pezzo forse più forte e rappresentativo, compagna teresa. urlate. io ho urlato da solo.

Guardami negli occhi e poi
Dimmi:"non mi prenderanno mai"
Dimmi che c'è ancora posto nel tuo cuore
Dimmi dove e quando io ci sarò
Prendimi per mano
Noi cambieremo il mondo come vuoi
Cambieremo vita libera e felice
Dimmi dove e quando io ci sarò
Teresa, rincorrere i sogni ci ha sempre portato fortuna
Teresa, quanto vorrei amarti solitudine

Guardami negli occhi e poi
Dimmi che non mi permetterai
Di lasciarmi andare o di dimenticare
Dillo pure a tutti io ci sarò
Rincorrere i sogni ci ha sempre portato fortuna
Quanto vorrei amarti
solitudine
Compagna Teresa ogni giorno ci porti la vita
Teresa non mi sfotti e corri più forte

Più forte che puoi
parlami Teresa dimmi
dimmi che non è sangue
il sangue che vedo
che ti scorre tra i fumi stringimi le mani noi
noi cambieremo il mondo
lo faremo come
volevi tu
ma quanto sei bella Teresa
lo sai con te muore
ciascuno di noi

Teresa non piangere
Teresa
Rincorrere i sogni ci ha sempre portato fortuna
Teresa

Quanto vorrei amarti
solitudine

Dolce solitudine
solitudine
dolce solitudine



26.12.07

fenomeni musicali



in un periodo di grave crisi dell'industria discografica, due astri della musica internazionale e globale eccellono e uniscono critica e pubblico in un unico grande applauso mondiale.


il primo, di cui trovate il video qui sopra, è spitty cash. nato nel ghetto marchigiano, immigrato di origini rumene, si esprime con la dura lingua della strada, svelando per la prima volta agli occhi del mondo la realtà delle periferie, ma non quelle plastificate di mtv, quelle vere, fatte di povertà e indifferenza. non si può fare altro che inchinarsi di fronte alla poesie che spitty infila in sequenza rappata, rifacendosi alla grande tradizione americana delle origini. un vero gangsta, un uomo duro, segnato dalla vita, che vuole aiutare il ghetto, il suo ghetto, ad alzare la testa, per combattere la realtà dei "bambini puoveri", che "non è bello per loro/ma neanche per me". grande spitty.

dopo la grande musica di impegno, che punta al riscatto e all'integrazione sociale, veniamo al puro intrattenimento, senza scordare le istanze sociali. parliamo del fenomeno straordinario di el chacarron che con maccaron (il video lo trovate qui sotto) punta a strappare il trono di re della musica caraibica e dance a sean paul: con una miscela esplosiva di electro, dance, ragga, chaccaron detta la linea del nuovo trend delle dancehall mondiali. già avvicinato da madonna per collaborare insieme a timbaland agli arrangiamenti del nuovo disco, ogni sua serata è un happening. ciò che più colpisce però è l'utilizzo francamente rivoluzionario della parola e del sound sensuale di un "mmmmm..mmmmm" e poi "ammgmndngmngnmm", che, come un nuovo futurismo, esprime volontà di azione, ottimismo, riscatto sociale.

buona visione di santo stefano.

25.12.07

eastern promises - david cronenberg

bisogna esorcizzare il natale. starne vagamente lontano, sfruttarlo per quello che di buono ci può dare.

quindi, noi, la sera della vigilia, ci siamo andati a vedere eastern promises, il nuovo film di david cronenberg.

prosecuzione naturale del precedente, bellissimo history of violence, di cui era sempre protagonista un ottimo viggo mortensen, dc va alle radici della violenza: confonde il confine tra bene e male, non racconta quasi nulla del passato e della personalità dei suoi personaggi direttamente, lascia intuire, narra senza spiegare.

il corpo tatuato del protagonista racconta storie di dolore e abbandono, fuga e tentativo di riscatto che vengono lasciati all'immaginazione dello spettatore. e non solo per vm, ma anche per gli altri. tutto incorniciato in una vicenda di mafia russa che spiega/non spiega il vento putiniano che viene dall'est, in contrappunto con la storia di violenza tipicamente americana/occidentale del precedente lavoro.

film di genere, noir preciso, dc ne esaspera i contorni specialmente all'inizio, con inquadrature e immagini alla hitchcock, situazioni alla resevoir dogs (il vestiario di vm...)...mentre però the departed di scorsese metteva l'accento di genere sull'aspetto grottesco e violento, rocambolesco e d'azione, dc lascia tutto alla crudezza delle immagini, alla storia scarna ma diretta e...ecco qui che mi viene fuori qualcosa...TAGLIENTE.

sarà per questo che mentre nel film di scorsese tutto era centrato su sparatorie, armi da fuoco e carneficine da guerra "moderna", in questo i morti sono tutti uccisi con armi da taglio, coltelli, scannatori, lamette, e mai uno sparo? come se si volesse lasciare fuori da qui tutta la "spettacolarità" della violenza e raccontarne l'aspetto crudo, da macelleria di uomini, come nella scena del bagno turco in cui, simbolicamente, cultura occidentale (siamo a londra), cultura mediorientale (ci sono di mezzo i curdi), russia e cecenia si scontrano in un "crash" definitivo. un bagno turco che diventa macelleria: tagli, squarci, sgozzamenti, sangue come di animali e non di uomini.

è solo un'ipotesi. e buon natale.


24.12.07

christmas with the yours easter what you want


il natale è bello chiusi in casa. al caldo. a leggere, non fare un cazzo. mentre fuori gruppi di uomini-formica, in fila indiana, si rincorrono per portare qualcuno un pezzo di pandoro, qualcuno un panettone, qualcuno un tacchino, qualcuno una botta di cocaina.

la famiglia. l'obbligo. il dovere di fare dei regali. i regali e poi i regali e poi i i regali.

e poi la famiglia, la famiglia, ancora famiglia.

una prigione. fatemi uscire.

però, ci sono anche aspetti positivi.

1. i regali li fai, ma li ricevi anche. nella marea di quelli odiosi e inutili, ce ne sono almeno un paio che valgono la pena.

2. si dorme. si è in vacanza. soprattutto barricati in casa.

3. teoricamente si dovrebbe anche mangiare, in un tour de force di pranzi e cene. spesso si mangia bene, anche se il prezzo da pagare (giornata con parenti) è spesso molto alto.

4. se guardi bene nel cesso, può arrivare mr. hanky, la cacca di natale.

quindi il natale serve anche a soddisfare alcuni bisogni primari.

in un bilancio generale, soppesando tutti gli elementi, forse il risultato è leggermente positivo. se non fosse che poi arriva l'altra, enorme, gigantesca, rottura di palle. il capodanno.

natale con i tuoi, pasqua con chi vuoi.

13.12.07

il pre-matrimonio dell'anno



si avvicina sabato e fervono i preparativi degli sposi.


per quanto mi riguarda, mi sto impegnando insieme ad altri amici per rendere domani, giorno prima del matrimonio, un giorno indimenticabile:

- edo si occupa di fottuto crystal e coca

- alle moldave ci pensa dado

- io porto 4 asiatiche

- lorenz ha raccattato delle armi russe da infilare nei pantaloni della tuta bianchi


- peccato che non c'è milanaus, c'era un suo amico con gli elicotteri da guerra


ho affittato il roof dell'es hotel, piscina al chiuso, si può entrare solo vestiti di bianco. brandon si è occupato delle limu bianche che porteranno le persone dall'aeroporto all'es.

gioielli e fibie d&g devono piovere.

al matrimonio sabato ci vado in frac di pelle azzurra.

12.12.07

tir revolutions


il mondo sta per finire.

il mondo finirà quando il petrolio sarà finito.


il petrolio muove le nostre vite e scatena le guerre.

in questi giorni stiamo vivendo in un futuro possibile in cui il petrolio avrà esaurito le sue scorte e non avremo alcuna alternativa.

il cibo non arriva nei mercati, gli aerei non volano, le autostrade sono bloccate, non c'è traffico perchè è finita la benzina.

come in un libro di lansdale, diventeremo una comunità primitiva, dedita all'autoconsumo. si formeranno delle micro-comunità che si dedicheranno alla caccia, alla pesca, all'agricolutura. tutto sarà resettato e riportato a ground zero.

questo è quello che sta accadendo con la rivoluzione dei tir. un viaggio in avanti nel tempo. o indietro. manco mad max...

moriremo tuttiiiiiiiiiiiiiiiiii

9.12.07

paranoid park - gus van sant




l'indagine sul mondo degli adolescenti di gus van sant è raffinata e profonda. dopo la cosiddetta trilogia della morte, gerry, elephant e last days, approdiamo a questo paranoid park.


l'estetica di gvs è ormai precisa e riconoscibile: montaggio a-temporale, fotografia nitida, piani sequenza lunga, uso del ralenti...e mi piace molto.

se gerry era una straordinaria metafora beckettiana con i bravissimi matt damon e casey affleck, elephant era la trasposizione di quella metafora all'interno del mondo reale e non sospeso, almeno apparentemente, il mondo di columbine e dei ragazzi di quella scuola che imbracciarono le armi per uccidere i loro coetanei; infine last days, dove si usa il pretesto degli ultimi giorni di kurt cobain per parlare, ancora, di vuoto, di nulla, di droga.

paranoid park
è coerente con la trilogia. si prende un sottogruppo culturale che negli usa è l'equivalente del plazaro, cioè lo skateboarder, e si ricerca quali siano i movimenti di un ragazzino incerto nei suoi rapporti con il mondo, con la famiglia, con le ragazze, con gli amici. insicurezza, paura.

molti simboli, come al solito. un padre probabilmente figlio della contestazione, una fidanzata carina e superficiale, una madre assente. l'uso della musica di nino rota mi ha stupito. da giulietta degli spiriti, soprattutto. fellini.

ci ho pensato e azzardo un'ipotesi. che paranoid park, cioè questo luogo reale e surreale dove si incontrano gli skaters, il non-luogo/punto di incontro di una generazione sia una specie di luna park in stile felliniano, un luogo di freak che cercano di sopravvivere a un mondo troppo difficile per loro? e lo fanno utilizzando sogno e fantasia. come i clown di fellini, sospesi tra realtà onirica e realtà materiale, gli skaters saltellano di qua e di là con le tavole, una piccola comunità slegata dalla società che li circonda.

isolamento e quindi annullamento delle relazioni con l'esterno, e quindi distacco dalla società e dai suoi valori? non so.

film bello e difficile, come sempre, se non per quella solita posizione (gay) per cui c'è l'equazione "le donne belle sono superficiali e stronze, quelle brutte e un po' lesbiche sono intelligenti e colte..."

4.12.07

azouz


azouz è un soggetto geniale. ha sfruttato la strage di cui è stato vittima per fare i soldi, scopare, firmare autografi, pippare e spacciare, ancora scopare e fare amicizia con gli ormai imprescindibili lele mora e corona.

qualcuno dice, un po' banalmente, che ormai per diventare famosi bisogna essere noti e non capaci di fare qualcosa. è la solita manfrina di quelli del grande fratello & c. è il tema preferito di buona domenica, dei giornali di gossip.


e fin qui.


ma una puntata di mentana su azouz? e lele mora? e corona? è meglio di una puntata di vespa intitolata "sesso perverso e droga"? con antonella clerici e lo psicologo bello e brizzolato che non mi ricordo come si chiama?? certo la puntata comica di dibattito tra corona e di pietro è entrata nella storia della tv. ma è altra roba.


sono il primo a essere interessato alla nuova materia preferita, "sociologia delle nuove generazioni".

me ne frega dei fiumi di cocaina che girano in italia (da dove sbucano?), me ne frega del motivo per cui perugia diventa ibiza e poi luogo di sesso e morte, me ne frega di capire quale dinamica perversa si instaura tra i ragazzini per cui si ritrovano in situazioni sempre più estreme...si tratta, insieme alla politica degenerata negli ultimi 20 anni, del tema fondamentale su cui si basano le nostre vite. ne vogliamo parlare seriamente? (mi piace che scrivo come se qualcuno mi leggesse...)

ma di azouz marzouk chi cazzo se ne frega?

3.12.07

sigur ros - heima


per parlare dei sigur ros voglio prima di tutto scomodare i pink floyd. sembra assurdo, però vedete un po' il dvd heima, il pezzo di chiusura del concerto di reykjavk e poi ne riparliamo. oppure vedete dove sono andati a suonare in islanda, sempre nel dvd, e capirete che non sono troppo lontani dall'idea del concerto in piazza san marco a venezia; o meglio, forse i sigur ros sono andati più vicini al sogno dei pink floyd di suonare sulla luna, visto dove hanno suonato in questo tour islandese.

andiamo con ordine.

i sigur ros sono uno dei gruppi più straordinari degli ultimi anni. insieme a radiohead e pochi altri hanno ridisegnato il rock mondiale entrando con forza nei meccanismi delle major, ma piegandoli al loro stile. l'intensità della musica è certe volte più forte di tutto. qualche perplessità sulla "monotonia" della musica? superata grazie all'incredibile impatto emotivo di quasi tutti i loro pezzi.

comunque. nel 2005 e 2006 i sigur ros fanno un tour mondiale per il loro lavoro takk. al termine, nell'estate del 2006, decidono di festeggiare il loro incredibile successo con un tour gratuito in islanda. e di riprenderlo tutto.

alcune cosa pazzesche: un tour in islanda?? gli islandesi, compresi loro 4, sono in tutto circa 350.000, di cui 300.000 stanno a rejkiavik. e allora?? questi pazzi sono andati a suonare nei paeselli con 30 persone, nelle ex fabbriche del pesce, in mezzo alla natura lunare del loro paese, nelle scuole e nelle palestre.

il dvd, heima, è in realtà costituito da 2 dvd: il primo è un film documentario sul tour, commovente; il secondo è una raccolta dei pezzi suonati live nei vari luoghi islandesi.

nel primo dvd in particolare, ho pianto. è un omaggio all'islanda e ai suoi abitanti, un gruppo, una comunità di alieni che sta in un altro mondo. alcune immagini che mi sono rimaste impresse: le famiglie ai loro concerti, famiglie voglio dire nonni, genitori, bambini, ragazzi; il concerto in una casetta dove ci saranno state 60 persone, sempre nonni, genitori, bambini, ragazzi, che si incontrano per la merenda, con le tazze per il tè e il caffè, e mentre questi festeggiano un momento insieme, comunitario, i sigur ros suonano....e poi, la nebbia e l'atmosfera surreale di alcuni luoghi dove suonano tipo woodstock, con la gente, poca, che beve birra seduta sul prato e si scalda intorno a un fuoco...e poi, il concerto senza amplificazione alcuna fatto in cima a un monte per protestare insieme a una decina di altri contro la costruzione di una diga...e poi, la familiarità e la semplicità di ogni gesto, quasi troppa, quasi mulino bianco certe volte...e poi, le immagini e i suoni da concerto dei pink floyd a reykjavik...

insomma, strabiliante, bellissimo, commovente, troppo fico. sono dei grandi. sono un fan.

non perdetevelo sto dvd. insieme è anche uscito il disco che non ho ascoltato ma sarà bello, sicuro.

1.12.07

fabri fibra

voglio parlare dell'immagine di fabri fibra e poi anche del nuovo disco bugiardo.

intanto chi è fabri fibra. è un ragazzo di 31 anni che da due anni vende più dischi di vasco rossi facendo un rap violento, duro, provocatorio, contradditorio, populista. una specie di eminem alla marchigiana, così almeno è stato definito.

contestato per le rime politically incorrect contro omosessuali e donne, ha raggiunto una fama nazionale alla velocità della luce e l'uscita del suo disco è una specie di avvenimento.

perchè tutto ciò? e soprattutto, fabri fibra ci è o ci fa per fare i soldi, cavalcando l'onda del nichilismo giovanile di cui non si fa altro che parlare?

fibra parla di cronaca, di veline, di briatore e la gregoraci, di cocaina e di soldi, di sanremo e di suicidio, di montecarlo e di icone contemporanee e lo fa parlando poi in fondo di se stesso. e il problema sta proprio lì: il fatto che venda centinaia di migliaia di copie cosa rappresenta?

la guerra iconoclasta ed eccessiva contro il mondo diventa una guerra contro di sè e contro quello che lui stesso rappresenta, cioè quelle centinaia di migliaia di ragazzi che lo ascoltano facendosi di cocaina e sballandosi.

moralismo? cinica legge del mercato per vendere copie? secondo me nessuno dei due, secondo me è paura. dalle interviste che ho letto e visto sembra essere un ragazzo spaventato, ma con idee molto chiara. con tutte le differenze del caso, sembra l'equivalente all'italiana e musicale de l'odio di kassovitz.

detto questo, bugiardo è un disco violento, aggressivo, musicalmente interessante grazie a basi underground e testi, come ho detto, molto forti, già a partire dai titoli (cento modi per morire, non sento più niente...). un disco dove si respira morte e vuoto. sentimenti che sentono i ragazzi della nuova generazione?

in italia/sei nato e morto qua/dove fuggi? dice uno dei testi.

un disco che è un mantra funerario di una generazione. l'accusa è pesante, ma fibra distrugge, secondo me, per suonare campanelli di allarme, non è in grado di costruire. è solo un ragazzo.

29.11.07

taxi revolutions


i taxisti a roma sono una lobby potentissima, e se anche loro cominciano a rivoltarsi contro veltroni, significa che l'uomo ha dei problemi.

trovare un taxi a roma è già normalmente difficile, diventa impossibile quando piove. i prezzi dei taxi sono il doppio che nel resto d'europa e il numero di macchine bianche è un terzo.

qualche taxista mi dovrebbe spiegare qual è il punto della protesta? chi conta, la lobby o i cittadini?

con l'aggiunta del fatto che mediamente l'educazione del taxista romano è quanto meno vicina allo 0. siete una casta, come i politici.

allora mi rivolgo ai taxisti.

taxista, ti odio.

28.11.07

che ne sarà di virginia? - 7a puntata

buio.

battito cardiaco.

respiro affannato.

urlo.

dove sono?

virginia ha gli occhi sbarrati, ma non vede. cieca. il respiro è leggero e veloce. nel buio vede elio.

urlo.

luce improvvisa. si guarda intorno, stordita. è in camera sua, la luce sul comodino accesa, ma è notte. la sveglia di hello kitty segna le 3.40 del mattino. ma piazza del popolo, elio? ELIOOOOOOO...

in un attimo è presa dal panico, si alza dal letto, si imbatte nello specchio, ci si riflette e tutto sembra normale. ma che è successo? il dito si avvicina allo specchio ma non c’è altro che la sua immagine riflessa.

bisogna rimettere a posto i pezzi, devo ricostruire tempi e luoghi, devo capire che cazzo è successo.

appoggiare la testa sul cuscino significa viaggiare con il re dei sogni. ed è proprio quello che accade. nel sonno, immagini strane si affacciano: riky, un cavallo in un deserto, cristiana e riky che si baciano su un tram, elio che le sorride e poi elio che nuota in un lago, poi nebbia. tutto è così reale, e tutto è cosi strano.

gli occhi si riaprono di colpo, sua madre la sveglia. ora di scuola. ma il buco temporale che passa tra ieri pomeriggio a piazza del popolo e stamattina proprio non torna.

il percorso per la scuola lo fa meccanicamente, senza pensare, immersa nel tentativo di ricostruire quelle ore di buco. il primo pensiero è quello di chiamare elio. il cellulare. il numero di elio non c’è. era sicura di non averlo fatto, ma probabilmente in un momento di rabbia e odio nei suoi confronti ha cancellato dalla sim tutto quello che lo riguardava. il secondo tentativo è la telefonata a cristiana, che era con lei, ieri.

il cellulare di cristiana pompa una suoneria con eros ramazzotti.

- oiii...

- ehi...

- oh cri, scusa se ti faccio sta domanda, ma elio come sta?

quella sensazione di malessere legata ad elio non le passa.

- elio? e chi è elio

- cri, non fare la cretina, elio g.

- vi, io non conosco nessun elio

- ok, ok, cri...ciao

che scherzo del cazzo. porca miseria non mi ricordo il numero di elio a memoria. chiamo nicolas. nicolas è il migliore amico di elio. è carino, pure lui fanatico di quella musica rock anni 80, non heavy metal, non solo almeno. abbiamo fatto un sacco di uscite insieme io elio, lui e claudia, la sua ragazza.

suoneria con i finley a palla. eh, si, a differenza di elio, a lui piace pure sta roba qui.

- ehi, vi, è un po’ che non ti sento...

- ciao ni...come stai?

- bene bene, molto incasinato...

- senti vengo subito al dunque, scusami ma sono agitata per una cosa...elio, come sta?

- elio? vi, ma chi è elio?

lo scherzo è bello quando dura poco.

- ascolta nicolas, non ho tempo di stare dietro a sto scherzo del cazzo, elio, come sta?

- vi, stai calma, io elio non lo conosco.

- E ALLORA CON CHI CAZZO SONO USCITA IO PER UN ANNO, CON TE CON LUI, MI AVETE ROTTO IL CAZZO!

- vi, io e te non siamo mai usciti insieme e elio non so chi sia.

insomma perchè tutti la prendono per il culo? virginia vuole solo sapere come sta elio, e forse chiedergli di accompagnarla al concerto dei finley, riallacciare un rapporto che sembrava ormai perso, ma che stanotte, proprio ora, ha deciso che invece forse possono essere almeno amici...e riky? ah, riky. beh, forse con elio lo può riallacciare un’altra volta il rapporto, ma intanto capire perchè tutti la prendono per il culo. e elio, dov’è???

le lacrime solcano come un aratro le guance di virginia. il portone della scuola è aperto come la bocca di un grande drago. è ora.

(continua...)

27.11.07

southparkizzati!


ci mancava solo questa....

non credo di dover commentare....

chi vuole southparkizzarsi può andare su www.sp-studio.de


25.11.07

fragments - peter brook

uno spettacolo diretto da peter brook è sempre un'esperienza. anche se, sinceramente, le ultime volte, da sizwe banzi est mort, aveva cominciato ad annoiarmi questo ripetersi sempre degli stessi canoni stilistici (niente scenografia, semplicità delle luci, pochi o nessun costume...). quello che più di tutto caratterizza l'arte di peter brook, secondo me, è il vedere l'anima degli attori che nelle sue mani superano la categoria di "attore" in senso stretto e diventano a tutti gli effetti, anche in palcoscenico, esseri umani.

non so se sono chiaro. forse no.

peter brook vede oltre l'attore, vede l'anima dell'uomo che gli sta davanti a recitare, e gliela tira fuori, con delicatezza, e dolcezza.

ecco. questi 5 frammenti che omaggiano beckett esprimono esattamente questo.

2 uomini e una donna. loro stessi, nelle scene mute e in quelle, difficilissime, parlate, non sono altro che loro stessi a dibattersi nel surrealismo ermetico di beckett. e ne escono con una carica emotiva fortissima.

devo però fare una menzione speciale per lei, kathryn hunter, una donnina piccola, storpia, bruttina...ma come una supereroina, lancia verso il pubblico una energia commovente che raramente mi è capitato di vedere.

quindi, dopo la mezza delusione di sizwe, mi sono riconciliato con peter brook. sarà perchè lo spettacolo durava solo un'ora?

23.11.07

a proposito di giovani su cui scatarrare su




sono in crisi di rigidità, e quando sono in crisi di rigidità mi riesce difficile sprigionare la fantasia ( non so manco se ce l'ho).


mi ha molto colpito la frase di andrea nel suo commento al post 2moro moro land, che mostra come il rapporto con le persone e con i mezzi di comunicazione producano un cambiamento nella percezione della realtà.
alla fine, dice andrea, quando con i miei amici ci beviamo una birra e chiaccheriamo, del delitto perugia commentiamo al massimo che amanda è una stragnocca.

ci penso su e dico: minchia, è vero...anche a me che di anni ne ho 32 questo è quello che mi rimane in testa di tutta la vicenda.

massimo coppola mi è sempre stato sul cazzo con quella sua arietta supponente e radical chic, ma bisogna dargli atto che ISBN Edizioni è una ottima casa editrice e pubblica quasi sempre cose interessanti; ho ormai letto diverse robe, da contro ratzinger 1 e 2, a metapop, da interviste extraterrestri ad accusare, quello tutto di foto.

ho recentemente letto italian fiction di tale michele vaccari, ragazzotto dell' '80 che racconta la storia omicida tra un hardcore warrior e una cosplay. sapete di che sto parlando? di sottocultura pop giovanile. è scritto in maniera ipnotica, drogata e piuttosto autocompiaciuta, però alcune parti non sono male, il libro scorre e un pochino spiega perchè mi è rimasto in mente che amanda, alla fine, è proprio una bella gnocca. ha ucciso qualcuno? ah già...

18.11.07

poche parole scritte di corsa ma tirate fuori dal profondo del cuore

a volte basta poco per scassarsi la minchia.

io ci metto pochissimo.

ecco. mi sono scassato la minchia.

16.11.07

2 moro moro land (sui giovani d'oggi ci scatarro su)


ero indeciso su come intitolare questo post, se prendere spunto dallo splendido pezzo degli afterhours oppure...alla fine ho deciso per tutti e due.

oppure...

in questo post vi rivelerò perchè ho pensato di chiamare "2morrowland" questo blog e perchè il sottotitolo sia "tifiamo rivolta!"

l'idea di fare un blog mi è venuta dopo gli scontri delle banlieu parigine di qualche anno fa, tan'tè vero che il primo post in assoluto si intitola per gioco e prende spunto dalle lotte di parigi, e in realtà non è un post, ma una "prova di post".

sentivo l'esigenza di esprimere pubblicamente (non preoccupandomi di interessare agli altri) un qualche disagio mio, e mi sembrava che le rivolte delle banlieu rappresentassero esteriormente quello che io provavo in quel momento della mia vita.

contemporaneamente, ero uscito dall'esperienza devastante di un concerto dei lightning bolt, un gruppo cult americano che segna un solco indelebile in chi lo ascolta: o rigetto o innamoramento. e anche quello mi sembrava che rappresentasse bene il mio stato d'animo.

uno dei pezzi del loro straordinario lavoro hypermagic mountain si intitola 2 moro moro land (vedi il video di questo post). ed ecco che compare il nome del blog: 2morrowland.

questo lungo preambolo per dire che.

perugia inferno di dante, garlasco, la battaglia di roma ultrà, amici di maria de filippi (è la prima volta che cito). sono questi i ggiovani d'oggi? l'informazione disegna così e inventa categorie romane, i ggiovani, la ggente. e omologa e omogenizza. perversamente attrae, e vomita. e io non sono più ggiovane, oramai.

le banlieu sono diverse dalla battaglia di roma.

e allora, come sarà la terra di domani?

13.11.07

rino gaetano

ebbene sì, è successo. ieri sera sono arrivato a casa a un'ora decente e ho visto, non proprio dall'inizio, ma quasi, la seconda parte del film per la tivù rino gaetano, sulla vita del celebre cantautore italiano. e ho capito perchè non avevo mai visto per intero una fiction rai o mediaset.

mettiamo le cose in ordine.

santamaria, che interpreta rino gaetano, è bravino. ha una bella faccia, simpatica e triste. ma tutto il resto del cast è imbarazzante.
la sceneggiatura è ridicola: frasi fatte, luoghi comuni, sentimentalismi da soap. peccato, perchè il soggetto invece è interessante.

non la conoscevo, ma la vita di rino gaetano è segnata da un fulmineo successo che lo porta, lui ragazzo di borgata figlio di immigrati del sud, alla ribalta del mondo discografico italiano, giocandosela con venditti, de gregori, renato zero. la sua musica tendenzialmente non mi piace, ma non si può non riconoscergli, per quei tempi, gli anni 70, uno spirito anarchico e divertito, che lo porta a stare fuori dallo schema "ribelle di sinistra" e quindi "potenziale terrorista" e contemporaneamente del "borghese", schema che che piace tanto agli autori di fiction italiana.

la definizione che dà santamaria di gaetano, "jim morrison italiano", mi pare eccessiva, dato che, per lo meno, gli manca il lato hippie, quello ammaliatore di folle, quello sensuale. rino gaetano è invece un giullare, che con un'ironia sferzante, attacca il potere, le caste, gli schieramenti utilizzando melodie pop e orecchiabili. insomma un personaggio irriverente e simpatico, che, dopo un'inizio strabiliante, si perde nei meandri delle case discografiche e del successo. debolezza? solitudine? depressione? dalla fiction viene fuori che il suo animo gentile e bambino gli fa percorrere strade che poi diventano sbagliate.

insomma un personaggio bello, interessante, raccontato male dal film per la tv, ma che, nonostante tutto, mantiene la sua immagine.

11.11.07

che ne sarà di virginia? - 6a puntata

mi chiamo elio. ho 18 anni. mi piacciono i serial americani e sono innamorato di virginia, ma lei mi ha lasciato quando ha deciso che ero troppo buono per lei. elio io ti voglio bene, mi ha detto, ma io ho bisogno di provare emozioni forti e tu non me le fai provare. sei un bravo ragazzo, mi ha detto, sei carino, mi tratti bene, sei intelligente e simpatico, ma io voglio...non lo so che voglio, mi ha detto. ci sono rimasto male. la penso ancora. spesso con il motorino mi aggiro nei posti dove andavamo sempre. siamo stati insieme un anno. la mia storia più importante. la cerco fuori da scuola, tutti i giorni, ma non la vedo mai. si nasconde da me.

l’altra sera stavo guardando heroes, la nuova serie sui supereroi, e ho pensato che anch’io vorrei dei superpoteri. vorrei il potere di teletrasportarmi da lei e convincerla che... le messaggerie musicali. ci venivamo sempre a comprare qualche disco. fuori c’è un gran casino di gente. mi hanno detto che virginia adesso si vede con un tizio che si chiama silvio, ma a me sembra uno sfigato. questa folla mi rompe veramente le palle. voglio andare nel negozio metal che sta in quella traversa di via del corso. ci sono gli anfibi e le giacche di pelle molto heavy stile anni 80. virginia mi odiava quando le facevo sentire quella roba tipo gli iron maiden. ma mi piacciono, anche se sono vecchi. ecco. troppo belli i collari con le borchie. certo se me li metto io faccio ride., però son fighi. la maglietta can i play with madness? vabbè, facciamo i seri, che ho i problemi io. spendere quei 4 soldi che mi dà la mamma ogni settimana mi fa stare meglio e non penso a virginia.però sto bordello in via del corso...oh, c’è cristiana, che guarda la vetrina...non è che c’è anche vi...vero? no, scappo. no, vado. no. non ce la faccio. vado...oh...ma quello è quel riki, e che ci fa con cristiana.aspe’...si guardano, non è che...aspe’, aspe’, mi fermo e qui e guardo un attimo...cazzo ma c’è anche vi....con silvio, stanno parlando. mo’ vado e li ammazzo tutti. no ma che dici, elio. sta calmo. riki se ne va, silvio piange, cristiana immobile, ma che succede....oh....oooooooooooo.....ma vi, ma quel fascio di luce che le esce dalle mani, ma ch...

elio si avvicina, lentamente, cristiana si è allontanata e silvio ha lasciato virginia da sola. in un attimo elio è da lei.

quanto sei bella vi...ciao......

virginia si gira. ciao e’...

gli occhi di virginia hanno una luce strana, blu, che trafigge come una freccia tirata da un arco teso. lentamente il suo corpo si alza e lo sguardo lo penetra. sembra che tutto il resto del mondo che gira loro intorno non veda nulla di quello che sta succedendo. ma la luce blu sparata dagli occhi di virginia in quelli di elio c’è, eccome.

virginia cosa mi stai facendo?

virginia non risponde.

intorno a elio non c’è più niente e piazza del popolo non esiste. c’è un deserto enorme e grigio. lontano un cavallo bianco e sopra virginia. elio rincorre il cavallo perchè sente che quella è la direzione giusta. virginia gli fa cenno di andargli dietro.

il deserto diventa colline, e poi praterie verdi. elio corre e non sente la stanchezza. in fondo alla valle c’è un lago. elio si tuffa e anche virginia. l’acqua è tiepida. giocano. e si baciano. elio la ama. forte.

il colore del lago, prima verde, si imbrunisce. di colpo cala una nebbia, densa.

virginia. dove sei.

un tentacolo alla caviglia, tira come una furia, lo tira giù in acqua. aria. ho bisogno di aria.

i polmoni si riempiono di acqua e un calore, subdolo, gli penetra nelle ossa.

elio, nebbia e acqua diventano la stessa cosa. un vortice.

10.11.07

pj harvey - white chalk

Come si può non parlare del ritorno di Pj Harvey? Dopo alcune prove non proprio esaltanti, Polly Jean scopre una vena che sembra aprire nuove strade. Abbandonate le conturbanti atmosfere dei leggendari Rid of Me, Dry, Is this desire?, superate le difficoltà del successo interplanetario con Stories from the cities e Uh Huh Her, con White Chalk, la più autorevole rappresentante del rock d’autore mondiale si racchiude in se stessa e per la prima volta affronta melodie intime, trascurando il suo strumento, la chitarra, e utilizzando sussurri di pianoforti e archi. La voce non è violenta, sembra arrivare dall’aldilà, così come lei stessa, che sulla copertina è rappresentata come il fantasma di se stessa: uscita da uno spettacolo di Emma Dante? Un omaggio a Emilie Bronte? Quello che è certo è che la musica è bella e malinconica, va a pescare in una tradizione di blues ruvido e risulta spesso claustrofobica, certe volte troppo. A pensarci bene, il passaggio ricorda molto il lavoro che Nick Cave fece quando dopo Murder Ballads pubblicò The boatman’s call: quasi a dover pagare un pegno doloroso al grande successo ottenuto, Pj diventa austera e triste, si trasforma in una entità a-corporea, e la sua voce in un lamento. I ritmi sensuali e le evocazioni di sesso e desiderio disperato espressi con chitarra elettrica, basso e batteria sono lontani. Buona musica, come sempre, ma quanta ansia! anche noia?

8.11.07

spremuta di cervello (ippopp)


sono giorni infernali di continuo movimento fisico in su e giù per l'italia. e ho la sensazione di essere sull'orlo di bermi una spremuta di cervello. il mio.

l'ondata di pazzia adolescenziale o post-adolescenziale collettiva che i giornali ci propinano ogni giorno non fa che peggiorare le cose: un finlandese fascista che emula gli sciroccati di columbine, un gruppetto di pazzi internazionali che a perugia fanno festini e orge, cazzo ma chi lo sapeva che il capoluogo umbro era una specie di ibiza invernale in cui da tutto il mondo vengono studenti a farsi le canne, alcolizzarsi e fare casino. faccio fatica ad immaginare perugia come un girone dantesco di punkabbestia e studenti schiffarati, come dicono a palermo, che si strafanno dalla mattina alla sera. tra l'altro, come se lo facessero solo lì. ma non entriamo nell'indagine sociologica che il mio cervello spappolato non riuscirebbe a reggere.

però, guai a confondere pazzia con follia creativa. e la follia creativa di questo gruppo di pazzerelli torinesi che si chiamano bounty killART di cui potete ammirare il video sublimemente demenziale qui sopra, ricorda i primi beatie boys in acido, oppure un film demenziale anni 90. uno di loro è il geniale inventore del soprannome "cavour negro" per il nostro amico EDO.

la mia spremuta di cervello me la bevo insieme ai bounty killart, che si bevono il loro, di cervello con il ritmo dell'ippopp.

5.11.07

madrid

la lonely planet con atteggiamento imperialista e capitalista americano (ma sono australiani? boh..) impone dei diktat ai quali difficilmente ci si può negare.

da non perdere a madrid:

- le tapas nei bar. fatto. effettivamente ottimi, il mio preferito rimane sempre il pulpo a la gallega, per cucinare il quale ho imparato alcuni segreti: bollire il pulpo in acqua salata con foglie di alloro; una volta bollito e intererito, cuocerlo per ulteriori 15' in un brodo fatto con il dado. il condimento, oltre che olio e paprika dolce (pimentòn) prevede il sale, ma quello marino grosso, non quello fino!

- leggere il giornale e bere il caffè a plaza major. ecco lo stupido americano radical chic. in plaza mayor ci siamo stati, ma invece di bere il caffè abbiamo ammirato il miglior artista di strada mai visto: un ciccione enorme (gordo) travestito da spiderman che plasticamente prendeva le posizioni tipiche dell'eroe marvel. presto le foto. e poi non bevo caffè stronzo.

- visitare prado, thyssen e reìna sofia. abbiamo fatto solo il reìna sofia. di più non ce la posso fare. effettivamente l'impatto con guernica è piuttosto impressionante. ma tra tutti sti picasso, mirò, calder....non si sa a chi dare i resti.

- cioccolato e churros al san gimènes. noto bar madrileno in cui si mangiano churros e porras, pastella fritta dolce in bastoncini, intinte in una cioccolata calda fondente. direi ottimo.

- passeggiata a el rastro. megamercatone alla porta portese ma più simile alla fiera di senigallia, grande il triplo. oggettistica hippy, puttanate, cibo, niente mobili o antiquariato. comprato maglietta tipica con toro come ragazzino di elephant di gus van sant.

- passeggiata al parco del buen retiro. zompato.

- mangiare il pollo asado alla casa mino. niet.

però abbiamo: visto uno straordinario spettacolo di flamenco in un locale fumoso vicino al palacio real; passeggiato e bevuto al quartiere la latina, un incrocio tra trastevere e san lorenzo a roma, ticinese a milano, molto popolare; passeggiato alla chueca, quartiere radical chic e gay; assistito a uno spettacolo del festival de otono, diretto da heiner goebbles in uno spazio meraviglioso, un ex-mattatoio, el matadero; partecipato a una festa di compleanno di madrileni con annesso personaggio vip cubano, partecipante a l'isola dei famosi spagnola con carmen russo; visto il real madrid prendersi 2 pappine dal siviglia in tv; bevuto molta birra nei locali di la latina; mangiato il tipico cocido madrileno, cioè bollito di carne con ceci, in particolare ho gradito il chorizo rojo e il sanguinaccio, direi straordinario...; fatto shopping a el corte inglès.

insomma, 3 giorni di relax, ci siamo molto riposati....

1.11.07

fottuto halloween


ecco, se c'è una festa che mi fa incazzare è halloween.

ieri sera dei bambini del cazzo mi hanno citofonato al grido di "dolcetto, scherzetto", plagiati da un contesto pubblicitario che ci porta tutti come schiavi davanti agli stati uniti d'america, inventori della zucca a forma di faccia.

ma non è tanto questo, è che di feste del cazzo, tristi, ne abbiamo già un casino, natale, pasqua...

l'unico aspetto positivo di halloween sono i film "teenage horror" anni 80-90 che ci hanno accompagnato quando eravamo più piccoli.

che post poco interessante...

allora vi segnalo il link per le recensioni cinematografiche più fighe del mondo, i miei cari "bastardi di vivimilano". odiano il cinema, e come il critico di ratatouille, stroncano tutto...ma quando non stroncano, vuol dire che il film vale veramente la pena: ecco qui.

qualche giorni di fancazzismo per recuperare fisico e pensiero: un augurio per tutti.

29.10.07

ratatouille

questa volta i tizi della pixar l'hanno fatta veramente grossa.

nemo era un film per bambini che piaceva anche agli adulti, fatto con una tecnica straordinaria, una sceneggiatura di ferro. un classico.

gli incredibili era un passo avanti. una storia a cavallo tra l'infanzia e l'adolescenza, i fumetti, i supereroi. straordinario, ma di transizione.

cars è un piccolo passo falso. molto ben fatto come sempre, ma molto infantile, meno coinvolgente di nemo, ma meglio animato. (da non dimenticare, invece, lo straordinario corto iniziale, una sfida tra menestrelli nel medioevo...)

ratatouille è un punto di arrivo. la tecnica di animazione ha raggiunto livelli impressionanti: l'ambientazione è reale, i piani sequenza che inseguono il topolino che fugge e si arrampica dove trovi appigli sono incredibili. in aggiunta, gli sceneggiatori hanno costruito un intreccio raffinato, divertente, commovente, profondo, con riferimenti coltissimi, ma risate assicurate anche ad una visione superficiale. non racconto nulla della trama perchè leverei la gioia della scoperta. ma trattasi di cucina, e questo si sapeva, ma trattata come un'arte che coinvolge i sensi e la mente.

dialoghi strepitosi, un film vero e proprio, che piace agli adulti e ANCHE ai bambini, che evidenzia ancora più chiaramente le potenzialità straordinarie della animazione PIXAR (inparagonabile con chiunque altro, dreamworks in primis).

se non vince l'oscar come migliore animazione, butto una bomba a hollywood.

quando la pixar vincerà un oscar con un MIGLIOR FILM? credo presto...

25.10.07

che ne sarà di virginia? 5a puntata (scritta da v.)

La situazione è paradossale, pensa cristiana.

Ora vado da Vi e le spiego tutto. Ha l’aria troppo sconvolta e mi dispiace, ma cosa posso fare se non confessare?

Confessare cosa? Cristiana non aveva avuto finora il coraggio di parlare con l’amica di ciò che era accaduto dalla sera stessa che Riky era andato ad invitare Virginia al concerto dei Finley.

Non aveva avuto le palle per raccontarle che si erano messaggiati, che si erano incontrati un paio di volte per i corridoi della scuola e che tra loro percepiva una certa alchimia…

Ma non era stata in grado di parlare finora, e non era giusto nei confronti dell’amica che con lei era sempre stata sincera. Certo, pensava, sarà difficile raccontarle del bacio. Sì, quel bacio meraviglioso che si erano dati sull’autobus l’altro ieri pomeriggio.

Virginia capirà, si diceva Cristiana, capirà che a me lui piace più di quanto piaccia a lei e forse rendendosi conto che anche a lui piaccio..magari avremo addirittura la sua benedizione…

Mentre dunque Cristiana “sogna” un futuro di amore e pace, decide di andare verso l’amica per essere finalmente sincera.

Ma Virginia tutto aveva nella testa tranne la pace. Aveva visioni alla “Arancia Meccanica”, ultraviolenza contro l’amica fischiettando “singin’ in the rain”.

Appena si accorge che Cristiana, già rinominata Giuda, si sta avvicinando, comincia a correre via per via del corso, con le lacrime che le offuscano gli occhi permettendole a stento di schivare le persone che, ignare del caos che si era appena scatenato nella sua vita di sedicenne spensierata e incosciente, camminano guardando le vetrine.

Tanti pensieri nella sua testa:

-dove cacchio sto andando?

-torno indietro e la ascolto?

-ma perché silvio mi ha lasciata?

-sono diventata brutta?perchè non mi vuole più?

-torno indietro e la ammazzo di botte?

-ma casa mia e dall’altra parte!

-Riky, è infame pure lui, o è stato solo incantato da quella falsa meschina?

-ma sta laura che c’ha più di me?

-ah, c’ha le tette!

Ad un certo punto si ferma di colpo, non ce la fa più a correre, non ha più fiato, le tremano le gambe, ha bisogno di bere.

Si accorge di aver corso un bel po’, tant’è che si ritrova in piazza san silvestro. Pensa subito che in piazza c’è una fontanella. La raggiunge, beve, e si mette seduta sui gradini di un’altra chiesa, quella che fa angolo con via del tritone.

Piange ancora, e le domande nella sua testa sono ancora più numerose ed insistenti di quelle di prima. Il dubbio sulla presunta relazione di Giuda e Riky la tormenta, forse sarebbe stato meglio se se lo fosse tolto parlando con la traditrice. E poi silvio…..uffi! sono più sfigata di lui: diventata superipersfigata per esser stata accannata da un super sfigato.

Improvvisamente un sms: eccitata Virginia prende il telefono e lo legge.. è la Tim. La avverte che non ha più soldi. Una grande tristezza. Si sente infinitamente sola. ripensa a quella strana sensazione che ha provato dall’arrabbiatura, tipo fuoco che la pervadeva tutta e che la rendeva rossa ed incandescente al tatto. Perfetto, ora ho anche paura, potrei trasform…..

-Ciao Vi!!!

O mio dio. Pure questo, ma che è oggi? Il giorno del giudizio???

È Elio, lo storico ragazzo di Virginia, resuscitato dalla tomba in cui lei lo aveva mandato a forza di maledirlo..

-Ciao E’!

Virginia si sforza di sorridere, ma si accorge di essere finalmente calma, pronta a parlare con lui dopo tempo…

Cosa accadrà tra Elio e Virginia? Si ritroveranno? Virginia ascolterà o picchierà Cristiana alias Giuda? E silvio, l’ha lasciata sul serio o l’ha solo provocata? Virginia riuscirà ad andare al concerto dei finley accompagnata?

(continua...)

24.10.07

la ragazza del lago

che servillo sia bravo, lo sappiamo oramai da tempo.

che fabrizio gifuni lo sia un po' meno, pure.

che la golino sia bellissima, siamo tutti d'accordo.

che anna bonaiuto sia un'attrice eccezionale, pure.

basta tutto questo per giustificare un film come la ragazza del lago? ancora no.

allora aggiungiamo che: la sceneggiatura è interessante. si tratta di un film di genere ben scritto.

aggiungiamo anche che: la regia è ben fatta, molto new italian style.


certo qualche problemino con la figura del padre...perchè, poi, alla fine, è di questo che si parla, del rapporto padre-figli. sullo sfondo un giallo un po' tendente all'ispettore derrick, ma in fondo è la relazione quella che conta.

è un film giustificabile, a questo punto? forse si. è un film onesto. ben scritto, ben fatto, molto scopiazzato dallo stile garrone/sorrentino, ma onesto.

un film che non hai voglia di rivedere, ma che non annoia, anzi lì per lì ci stai.

però mi pongo una domanda: ma allora il cinema in italia rimane solo questa roba qui, un po' fatta con lo stampino, un po' film di genere ma con tendenza all'autorialità (perchè non sono quasi mai veri film d'autore)? cheppalle...

23.10.07

argomenti

di che parlare su sto blog...? su 165 visite da quando ho lanciato il sondaggio, hanno votato in 9....non gliene fotte nulla a nessuno!!!

comunque, i 9 sono colti dato che la maggioranza ha votato per teatro,cinema,ecc., e a parimerito per "che ne sarà di virginia?".

d'ora in avanti non farò più caso alle critiche di lorenz.

22.10.07

Here's the latest trick to pickup dates!




la testa pesante, le idee confuse, in questi giorni. sarà fontana di trevi rossa. sarà la fottuta festa del cinema. sarà mastella.


ne approfitto per pubblicare, a sua insaputa, una mail che ha mandato a me e ad altri l'amico POLLISTER, un pazzo che ha vinto anche un premio perchè disegnatore/animatore del miglior video musicale del romefilm fest (anzi, guardatevelo, l'ho anche messo nell'immagine del post).

è arrivata ad alcuni di noi una mail/virus da tale ALYS con il titolo
Here's the latest trick to pickup dates!

questo scemo ha risposto così:

"come al solito non c'ho capito niente!!
ma lo farò!!
la prossima volta
sperando che accetti di uscire...
@
ma la domanda è la seguente...chi è alys?

comunque...
come attrarre e farsi dare un'appuntamento da un bel figliolo:
segui i miei consigli e tutto andrà come non ti aspetteresti mai...

1. chiamalo e chiediglielo

avvertimenti per l'appuntamento:

1. colpiscilo subito con una bestemmia- ti giustificherai alla meglio
dicendo che ha capito male
2. scollatura provocante così da poterlo redarguire appena il suo
sguardo andrà naturalmente ad apprezzare un tale miracolo
3. seducilo senza pietà! ma facendo finta che sei naturale come se
fossi nella tua stanza in una serata tranquilla, e magari lo sei
4. parla del tempo e vedi se sa mantenere alto il livello di
conversazione
5. flirta con chiunque possa essere una minaccia per la sua incerta
virilità
6. ubriacati e vedi come reagisce...ovviamente senza svenire...
7. guarda l'ora nervosamente e ad un certo punto telefona a qualche
amico intimo
8. digli qualche segreto assurdo. e vedi se sgrana gli occhi
9. paga tu
10. quando meno se l'aspetta vai a casa

o sbrocca
o è tuo
o pensa che sei matta
o è l'uomo perfetto
oppure hai passato una serata del c...o a fare esperimenti
@"

ora, ditemi voi se uno può avere degli amici così.....ma secondo me, anche fare il disegnatore...è solo un trucco per baccagliare...o rimorchiare......

18.10.07

pioggia


stamattina mi sono svegliato con il romantico ticchettio della pioggia che batteva sulle serrande. nel torpore mattutino, improvvisamente una scarica di adrenalina e un attacco di panico.

a roma, due gocce di pioggia equivalgono all'arrivo di godzilla: i semafori saltano, gli autobus si svuotano e rimangono immobilizzati al ciglio della strada, la gente si riversa in macchina nel tentativo di fuggire, ma si blocca tra i sanpietrini distrutti del centro. di vigili naturalmente neanche l'ombra. invece, come in un paese sudamericano, sirene, scorte, ambulanze (trasportano politici verso il parlamento?) rompono il monotono cadere della pioggia.

il motorino è un'impresa disperata, sotto la pioggia. non tanto perchè ci si bagna, ma perchè le strade, prive di alcuna manutenzione, si allagano in un minuto, bastano davvero due gocce, per via dei tombini intasati, dei sanpietrini che si staccano, ecc. quindi, per girare in motorino sotto la pioggia serve una muta da sub.

l'autobus, già normalmente, passa una volta ogni mezzora, quindi quando piove bisogna uscire almeno due ore prima per arrivare in ufficio a un orario decente.

taxi? hahahahahahaha
(sottinteso: provate a chiamare un taxi a roma, magari quando piove...).

quindi, quando piove, meglio buttarsi malati.

però, a roma, abbiamo il leader del partito democratico e il concerto gratis dei genesis. evvai!