murcof - cosmos
Fernando Corona, ideatore e incarnazione di Murcof, non c’entra nulla con il nostro purtroppo celebre fotografo dei “vip”. Nato a Tijuana, in Messico, in mezzo al deserto, lavora come programmatore e attacca un Commodore64 a un sintetizzatore, cominciando a manovrare per tirarne fuori suoni. Inizia la carriera di uno strabiliante musicista contemporaneo che, partendo da visioni alla Arvo Part e Ligeti, inventa un nuovo concetto di musica elettronica, che supera il tradizionale click’n paste fatto con l’I-Mac. Come in teatro Peter Brook tende a “levare” sovrastruttura sia alla recitazione che all’impianto scenico per lasciare l’essenza del “teatro immortale”, così Murcof “leva” suono alla musica e punta a rappresentare in note e sintetizzatori il silenzio, lasciando all’ascoltatore la vera essenza della musica stessa. Contatto con gli elementi terreni e la natura, ma anche con la “materia di cui son fatti i sogni”, come il ricordo (Remembranza è il suo precedente capolavoro), oltre che con la tecnologia: queste sono le caratteristiche di Cosmos, nuovo capolavoro di Murcof. Il suono dello spazio (dopo i Pink Floyd) da cui emergono di volta in volta deserti, pioggia, costellazioni e galassie con l’aiuto di archi e piano, oltre che del laptop. Musica che apre la mente a un viaggio nello spazio-tempo; un volo alla Kubrik tra comete, cielo e terra, mondi paralleli. Il suono del Big Bang.
Nessun commento:
Posta un commento