4.7.18


Ieri stavo barcollando in motorino sulla Tuscolana in direzione Cinecittà e non potevo fare a meno di pensare agli ultimi tre episodi di Handmaid’s Tale.
Cercavo di capirci qualcosa di più, di andare un po’ più a fondo della superficiale analisi estetica e stilistica, che non può che portarmi a pensare a quanto sia curata la fotografia, a quanto siano bravi Elisabeth Moss e gli altri, all’atmosfera di una delle migliori serie degli ultimi anni.
Cercavo dunque qualche riferimento alla cultura pop che mi aiutasse a collocare lo splendido adattamento televisivo del romanzo di Margaret Atwood.
Insomma, ne ho trovati un paio.
Il primo è quello degli anime giapponesi anni 70-80, quel filone di cartoni drammatici, in cui la protagonista è sempre una ragazzina, solitamente orfana, a cui ne capitano di tutti i colori, vessata dalla sfortuna, dalla violenza di una classe sociale opprimente, da eventi nefasti che la rendono forte ma la sfiancano. Candy Candy, Lovely Sara. Pochi riferimenti umani positivi, una lotta solitaria contro un mondo di ingiustizia e violenza.
Ho provato a immaginarmi queste ultime puntate come un anime: Offred-June nella sua stanza all’ultimo piano da sola, incinta, la violenza del Comandante Waterford, la cattivissima Serena; e poi, tutte le scene con il lupo, la solitudine, il parto solitario…
Il secondo riferimento è Lars Von Trier, e direi Dancer In the Dark. Prendi una donna, le fai capitare tutto il male possibile, senza via d’uscita, solo dolore, morte, violenza, tragedia.
Tutto questo nella prima stagione non mi era venuto in mente.
La prima stagione era stata sorprendente e innovativa, un treno in faccia, estremamente realistico nella sua distopia, non lasciava tempo e spazio a pensare a cosa ci fosse al di fuori di quel mondo lucido e devastante, cupo e tormentato.
La seconda stagione, pur sempre nella bellezza estetica, stilistica, recitativa, di scrittura, svolta verso il melodramma, in maniera alta.
Ma io non faccio altro che pensare, ad ogni puntata, alla rivoluzione, alla catarsi tarantiniana di Bastardi senza gloria, a qualcosa che deve prima o poi succedere, perché le vicende di June-Offred sono troppo oltre ogni immaginazione, l’ansia è troppo forte, la violenza troppo efferata pperchè non si scateni una rivolta violenta.
Si scatenerà nell’ultima puntata di questa stagione? O nella prossima stagione? Non lo so, ma non so neanche se riuscirò ancora a seguire questa deriva mélo di una delle migliori serie degli ultimi anni.

21.12.12

io ai maya ci avevo creduto

io ai maya ci avevo creduto. e invece mi sa che ci hanno preso per il culo. sono qui che mi affaccio ogni tanto dalla finestra per capire se arrivano gli ufo, o almeno una tempesta di asteroidi, un cambio di poli, uno tsunami che affondi roma, un megaterremoto. ma niente. niente di niente. non fa neanche tanto freddo per essere dicembre. io ci avevo creduto. mi ero depresso pensando ai film sulla fine del mondo. a cosa avrei fatto l'ultima notte. e invece.

mannaggia a li maya.

e invece, ci tocca il natale.

19.12.11

i 10 dischi dell'anno secondo me

più che una "classifica dei dischi del 2011 secondo me", si tratta dei dischi che più sono riuscito ad ascoltare, data ormai la mia predilezione per canzoncine antiche e popolari, sergio endrigo, zecchino d'oro, ninne nanne, ecc...


ci proviamo, così a caldo, senza pensarci:


11. anna calvi - anna calvi


10. burial - street halo


9. james blake - james blake


8. fucked up- david comes to life


7. fleet foxes - helplessness blues


6. brian wilson - in the key of disney


5. crash of rhinos - distal


4. dead elephant - thanatology


3. raein - sulla linea d'orizzonte tra questa mia vita e quella di tutti


2. bon iver - bon iver


1. pj harvey - let england shake




ok, ne ho messi 11...


vorrei anche aggiungere che il disco più brutto dell'anno è lulu di lou reed e metallica...una roba veramente imbarazzante, quasi come l'ultimo di vasco, o di jovanotti.

10.6.11

il mio vecchio, caro blog

ci sono tornato su per caso. leggendo frasi dell'internetwikibook su virginia. e ho notato che non scrivo dal 13 ottobre scorso.


buco temporale.

rivoluzione.

8 mesi che cambiano la vita.

ed è proprio così.

la vita è così cambiata, che riattivo il blog.

come se facebook si fosse mangiato il tempo.

io scrivo, mi diverto, mi diverte leggere i commenti se ce ne sono.

io scrivo, poi si vede.


13.10.10

ivan


sembra un film di cronenberg, oppure un personaggio uscito da educazione siberiana di nicolai lilin.

invece è un serbo, probabilmente leader di un commando nazionalista venuto per farsi notare sfruttando la nazionale di calcio.

lo sguardo strafottente e i tatuaggi, la testa rasata. Ha 30 anni, ne dimostra 10 di più.

sulle braccia, tatuaggi che ricordano le sue origini, la religione cristiana, battaglie serbe, orgoglio nazionalista.

fa paura, guardarlo.

si chiama ivan, e rappresenta il cuore nero dei balcani, quello ultranazionalista, che poi vuol dire fascista.

verso le 10, tornando a casa, l'altra sera, facevo zapping tra la diretta dallo stadio marassi e xfactor.

mentre ivan, incappucciato, con una maglietta col teschio, tagliava indisturbato le recinzioni della curva ospiti, mentre collovati sbraitava cazzate al microfono, mentre i fumogeni cascavano in campo e nessuno sapeva cosa fare, mentre i "tifosi" serbi inneggiavano alla grande serbia e al loro diritto di avere il kosovo, mentre quella merda di stankovic piangeva, mentre i giocatori serbi alzavano il braccio con le tre dita in omaggio ai nazionalisti e alle tigri di arkan, mentre accadeva tutto questo, su raidue marco mengoni ci regalava una ballata miagolata insopportabilmente contornata da una coreografia di luca tommassini imbarazzante.

ecco, allora uno pensa: questa è la volta che prendo la tv e la butto dalla finestra.

che cosa fa più schifo, lo sguardo di ivan o il miagolio di mengoni? cosa televoto, le tigri di arkan o il giovane facchinetti?

uno genera l'altro. e l'altro genera l'uno.

arrestate anche marco mengoni e tutta la banda!



4.10.10

twin shadow - forget




twin shadow l'ho visto su pitchfork tv.

la prima cosa che mi ha incuriosito è quella faccia da indiano di India, con quei baffetti alla freddy mercury, e il ciuffo alla nick kamen.

il secondo pensiero è stato: ma pitchfork che ci fa con uno così?

il terzo pensiero è stato: ascolto e guardo.

il quarto pensiero è stato: ha la faccia da maniaco.

il quinto pensiero è stato: figo, eh!

il sesto pensiero: mo' mi scarico il disco, forget.

il settimo pensiero: minchia un gran disco.

sì, è un gran disco. finalmente.

il sound anni 80 raccontato con una batteria e un basso che guidano la melodia mi piace sempre molto. gli danno quell'aria dark, proprio da primi 80 che adoro. quel suono che viene fuori dagli eccessi punk anni 70 e sperimenta per la prima volta con l'elettronica. quella roba che ha generato i joy division ad esempio.

certo, è un sound retro, ma non vecchio. ha echi di 30 anni fa, ma ts è moderno nel manipolarli.

è curioso che un altro buon disco faccia lo stesso lavoro, anche se più ampio, e forse in maniera più confusa: ariel pink's haunted graffiti. io preferisco twin shadow, che balza improvvisamente e inaspettatamente tra i dischi più belli ascoltati quest'anno.

1.10.10

(deliranti) derive musicali

ma sbaglio o la musica del 2010 ha prodotto ben poco di interessante...?

cerco di pensare a che dischi per lo meno mi abbiano colpito, ma fatico.

beach house. ariel pink. sightings.

e il nuovo degli arcade fire? buono.

la definitiva caduta degli interpol. che peccato.

ah certo, contra dei vampire weekend.

devo ascoltare il nuovo dei deerhunter. e anche il nuovo di sufjan stevens. forse saranno capolavori.

grinderman 2. mah.

scuba, non male.

sì, jonsi...certo, anche jonsi. e i no age, anche i no age, certo.

ecco, ecco....joanna newsom...il doppio di joanna newsom è bello.

janelle monae, curiosa, sisì, interessante.

ma nessuno mi è piaciuto VERAMENTE....

se non...