super homem - o regresso
è qualche giorno che sento che amici vari non andranno a vedere superman – il ritorno. motivi: fa tristezza; sarà un’americanata (luogo comune…..!); non c’è christopher reeve… io l’ho visto. in una giornata noiosa passata in giro per lisbona, a cercare formaggi puzzolenti nel più grande corte inglès della storia dei corte inglès.
(corte inglès: per chi non lo sapesse, la più grande catena di grandi magazzini spagnoli. a lisbona, come ultimo segno della dominazione della spagna sul portogallo, o forse come nuovo segno di un nuovo tipo di dominazione della spagna sul portogallo, è stato costruito il più grande corte inglès della catena. un tempio dei non-luoghi, una cattedrale globalizzata di 7 piani sopra a terra e 2 sotto. a partire da –2: parcheggio, poi fermata della metro appositamente costruita con l’ingresso/uscita al corte inglès; alimentari, enorme, all’americana – tra l’altro centinaia di prodotti tipici portoghesi, tra cui il formaggio puzzolente di cui sopra, il queijo serra de estrela, che consiglio, jamon de puerco iberico di ogni tipo, morbido, stagionato dolce, cinghiale, poi naturalmente bacalhau surgelato e salato, alcune decine di tipi di porto ecc…- angolo dei gourmet, con vini e porto tra i più pregiati – una bottiglia di porto vintage del 1884 a €2.200- dal ruby al tawny – dedicherò un post al porto - ; sette fast food di vario tipo, tranne macdonald’s, perché tutti portoghesi; sette sale cinematografiche con gli schermi più grandi d’europa. A salire: moda donna, moda uomo formale, casual, bambini, arredamento, letti, divani, elettronica, 4 o 5 caffetterie sparse nei vari piani, ristorante con vista su lisbona, roof garden. Ci sono stato un giorno intero…)
dopo aver trovato il dannato formaggio e aver passato una buona ora con il commesso dell’angolo gourmet per scegliermi una bottiglia di porto che fosse buona ma che non levasse il sangue dalle vene (alla fine ho optato per un ottimo tawny invecchiato 20 anni in botti di legno, cosa che fa perdere al porto il suo colore rubino – ruby – per renderlo ambrato, dolce e adatto alle degustazioni di formaggio, noci, frutta secca…), mi sono imbattuto nelle sale cinematografiche e non ho resistito: dovevo immediatamente vedere superman – il ritorno (che in portogallo si chiama Super-homem – o regresso). in inglese sottotitolato in portoghese.
in sala, siamo io e un bambino che peserà cento chili. e basta. certo, sono le 4 del pomeriggio…
entriamo nel vivo.
sinceramente capisco poco questo pregiudizio per cui amici della mia età (30/31 anni) che sono cresciuti con l’immagine di superman e lois lane interpretati dal mitico christopher reeve e margot kidder, un grande marlon brando che fa jor-el, un entusiasmante lex lutor recitato da gene hackman, non sono curiosi di vedere che ne fa un regista contemporaneo, con effetti speciali moderni. certo, anche io sono entrato dentro la sala (ghiacciata) del cinema con della spocchia. come spesso mi capita…
comunque, i primi 40 minuti di superman-il ritorno sono straordinari. il ritorno di superman da krypton, l’incontro con la madre – madonna, l’incontro con lois lane – maria maddalena, sono commoventi. così come è strepitoso il ritorno di superman sulla piazza di metropolis, una NYC senza twin towers di cui si percepisce forte il disagio. clark kent è meno credibile. non voglio raccontare la trama. gli accostamenti della mamma e di lois lane con figure dei vangeli non sono casuali, perché il resto del film è centrato su un tesi di fondo che è: in questi tempi bui, c’è bisogno di un superman – cristo che salvi l’umanità? ora, questo di per sé non sarebbe un problema; il problema nasce quando subentra il fatto che la sceneggiatura è mediocre, e quindi tende a filosofeggiare in maniera gratuita, con una trama che si sviluppa in maniera banale. possiamo quindi dire che il film parte molto bene e finisce molto male, attraversando, nelle 2 ore che dura, tutte le gradazioni tra i due estremi in ordine cronologico dalla migliore alla peggiore di esse. alcune immagini sono molto bello, e vedere superman che svolazza con gli effetti speciali digitali, è molto piacevole. concedo anche che non perde mai la vena fumettistica, e questo è un notevole pregio. come dire, la storia non mi ha soddisfatto, però lo vorrei rivedere, per cogliere qualcosa in più, se c’è.
sono uscito dal cinema e, pensando al film, mi sono mangiato 4 pasteis
(pasteis=minitartine di sfoglia sottilissima, tipo millefoglie, ripiene di una crema dolce, serviti tiepidi, solo 2 pasticceri al mondo sanno farli come devono essere fatti, uno dei quali è nella pasticceria “pasteis de belem” appunto a belem, che è praticamente lisbona).
7 commenti:
Pur non avendo visto il film, ancora s'intende, provo ad analizzare il perchè di questo moto anti Superman dei ns coetanei. Scartando aprioristicamente i contro a prescindere, quelli del "sarà una americanata", gli altri forse hanno semplicemente cambiato idea con gli anni. Nel senso che il primo Superman cinematografico è della fine degli anni 70, primi anni 80. All'epoca noi avevamo pochi annetti e a quell'età è proprio Superman, con la sua invincibilità, senza apparenti lati oscuri, l'idolo più semplice da tenere a cuore, meno lo sono i supereroi più black, stile Batman per esempio. Se a questo aggiungi che l'immagine stessa di America era allora molto diversa da quella di oggi, imbattibile forza del bene allora, vulnerabile tempio del potere e della guerra oggi. Allo stesso modo è cambiato Superman, forse. Ora non so se nel film questo si senta o meno, certo che seppur inconsciamente è l'anima stessa di Superman ad essere cambiata ai nostri occhi.
Un distrutto dal lavoro ma sempre affezionatissimo P22
Dialogo finale tra Beatrix Kiddo e Bill in Kill Bill vol.2: "come sai, io sono un grande appassionato di fumetti. Soprattutto di quelli sui supereroi.
trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito: Superman. Non un grandissimo fumetto. La sua grafica é mediocre, ma la filosofia non é soltanto eccelsa. E' unica. Dunque, l' elemento fondamentale della filosofia dei supereroi é che abbiamo un supereroe e il suo alter ego. Batman é di fatto Bruce Wayne. L' Uomo Ragno é di fatto Peter PArker.
Quando quel personaggio si sveglia al mattino é Peter Parker. deve mettersi un costume per diventare L' Uomo Ragno.
Ed é questo che fa di Superman l' unico nel suo genere. Superman non diventa Superman.
Superman é nato Superman.
Quando Superman si sveglia al mattino é Superman. Il suo alter ego é Clark Kent.
Quella tuta con la grande S rossa é la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono. Sono quelli i suoi vestiti.
Quello che indossa come Kent, gli occhiali, l' abito da lavoro, quello é il suo costume.
E' il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. clark Kent é il modo in cui Superman ci vede.
E quali sono le caratteristiche di Clark Kent ?
E' debole, non crede in se stesso. Ed é un vigliacco.
Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana. Piu' o meno come Beatrix Kiddo e la moglie di Tommy Plington"
... se ci ho messo 25 minuti a capire come lasciare un commento (che peraltro non ho) su questo blog significa che sono malato? O soltanto vecchio?
Vabbeh, prometto che la prossima uscita sarà più profonda.
Lollo
un'ultima cosa e poi mi taccio per sempre sull'argomento: la retorica post 9/11 è evidente e anche vagamente fastidiosa...
a lore', sei vecchissimo...
Io Superman Returns l'ho visto ad Avola qualche settimana fa.
Superman non era il mio personaggio preferito, ma a tratti l'ho apprezzato.
Non mi sono mai piaciuti i film tratti da fumetti ad eccezione forse di Batman 1 e Spider-Man 2.
Superman 1...uhm, sì, forse all'epoca era cool ma ora non me la sento di allaragarmi troppo (eccezion fatta per la prima volta in cui si cambia in cabina che ancora oggi che sento la musichetta mi attizzo).
Detto ciò.
Superman returns non l'ho capito.
Non voglio dire che è la più grande boiata del mondo, nè che un grandissimo film.
Mi è sembrato solo totalmente superfluo. Per intenderci ancor più superfluo di Superman 3 e 4.
A tratti forse anche fastidioso, quando tira in ballo Redentori, Salvatori, Cristi e Madonne e citazioni gratuite da 2001 Odissea nello Spazio.
Ma poi, scusate, la trama non vi sembra un remake del primo?
Insomma una noia mortale eccezion fatta l'areo nello stadio da baseball e Kevin Spacey nei panni di Lex Luthor.
sono d'accordo, alla fine è superfluo...
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