il vuoto che avanza, ma lo combatto
la testa ronza come se un moscone inseguisse quell'unico neurone all'interno del cranio. un anno faticoso pesa con tutta la sua potenza, come un pugno di bud spencer vibrato dall'alto in basso usandomi come un tappo da bottiglia. cerco di sforzarmi ma veramente comincio a non farcela più. la mia vitalità va a farsi fottere e sento la depressione che avanza come un fiume in piena. anzi, il contrario, la depressione mi svuota come una di quelle macchinette per mettere sottovuoto i prosciutti. di solito mi dimentico cosa sogno, invece in queste notti vado a recuperare immagini di 10/15 anni fa, gente scomparsa che non vedo da tempo, e tutto è così realistico che al risveglio mi manca. la separazione dall'immagine onirica mi disturba, vorrei restare lì ancora, sempre, di più. meglio il sonno che la veglia.
ma alla fine chi se ne frega, quello che voglio, è stare tranquillo e come diceva bukowski, quello che voglio è grattarmi sotto le ascelle. c'è una scatoletta di simmenthal che mi aspetta a casa. e delle uova sode. l'aria condizionata non funziona, ma tanto mi fa venire il mal di gola. dovrei cambiare le lenzuola che fanno schifo, ma non ho tempo.
e da domani mi rituffo nel passato torinese per un paio di giorni e cercherò di non farmi imprigionare in un quadro di munch.
3 commenti:
Complimenti per lo stile! Molto salingeriano! E, comunque, "guerra al vuoto"!
Non ho idea di come si possa interagire su un blog. Ho appena lasciato la clava nella caverna con messenger ma ancora ci vivo dentro come una cavernicola....uscirò dal torpore...magari con questo blog...magari leggendo i vostri commenti, le vostre paure, le vostre risate, le vostre...giornate si e giornate no.
Oggi non ho indossato il mio vestito migliore per uscire di casa, sono rimasta intasata dentro il mio letto per andare anche io a ricercare volti passati. Domani andrà meglio. Lo so perchè è sempre così. Non ho nemmeno toccato l'acqua oggi, non mi sono immersa tutta dentro me stessa nel silenzio di quando sprofondo giù con la testa, sono rimasta troppo vigile nei miei pensieri e mi sono occupata troppo dei pensieri di persone che non meritano. Però ho cantato. Lì tutto il mio mondo gira come deve girare ed anche nella nota più lieve, urla tutto il mio corpo impazzito di desiderio per cantare e cantare e cantare ancora.
Grazie massimo per questa opportunità che imparerò ad usare.
Great work.
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