7.5.07

metro



vr è una ragazza carina. ha 22 anni e da qualche anno ha deciso di distinguersi dalla massa facendosi dei piercing in faccia, uno sotto il labbro, uno sul sopracciglio. è cresciuta in una famiglia come ce ne sono molte: papà morto, un fratello più grande. il fratello più grande lavora, si rasa a zero e probabilmente è iscritto a forza nuova. la borgata romana è piena di iscritti a forza nuova. vr vuole una famiglia e dei bambini, e li vuole con xy, un ragazzo amico del fratello, compagno di manganellate ai tunisini, rapato a zero anche lui, con stani simboli appesi al collo. a vr piacciono i bambini. anche quelli di colore. quello che non sopporta sono gli zingari e i marocchini, le fanno schifo, anche se uno dei suoi compagni di scuola, hg, ha la mamma africana e lo stesso è simpatico. e anche il tabaccaio, algerino, di via gglk è sempre gentile e le vendeva le sigarette senza dirlo a sua madre. ma questo non lo può dire sennò il fratello si incazza e la costringe ad andare a quelle riunioni coi busti di mussolini e quelle stronzate che, sì, capisce che hanno senso, ma a lei alla fine non gliene frega niente.


dm ha 20 anni. è rumena. è rimasta incinta di uno stronzo che amava quando aveva 16 anni. sono stati insieme un po', ma lui era freddo, lontano e non lavorava. lei non aveva i soldi per mantenersi. così decide di scappare perchè lavoro da quelle parti non c'è. ha studiato fino alle superiori, forse un posto da segretaria si trova. arriva nel nostro paese e lascia il bambino alla madre. in italia non trova lavoro come segretaria, ma come puttana, al servizio di un gruppetto di peruviani e italiani. in quattro anni la sua pelle diventa spessa, impara a difendersi, dai clienti e dai papponi che dovrebbero proteggerla, ma in realtà è meglio se si protegge da sola dagli italiani.

le due vite si intrecciano e non è un film dossier. si incontrano, si odiano. si spingono, urlano una all'altra. dm si sente aggredita si volta e tira qualcosa, qualsiasi cosa per farla stare zitta. vr muore, in una situazione nonsense, per una cosa talmente stupida che neanche ci voglio pensare. due ragazze, giovani. con una vita complicata. come due vagoni della metro che si scontrano.

non volevo dire niente. solo immaginare che sono due storie che si toccano e collassano una sull'altra. e non voglio sentire parlare di stranieri che uccidono i nostri figli italiani. sono stronzate.
sono due storie che quando incrociano le loro strade detonano come positivo e negativo, come fuoco e polvere da sparo.

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