radiohead live@arena civica, milano
partiamo subito da un presupposto.
i radiohead sono di gran lunga il miglior gruppo al mondo, da circa 13 anni.
per quanto mi riguarda la loro importanza a livello musicale e artistico in rapporto alla fine degli anni 90 e fino a oggi, equivale a quella dei beatles per gli anni 60, dei pink floyd per gli anni 70, degli u2 per gli anni 80 (e su questa cosa ci sarà da discutere...come trascurare infatti joy division o smiths...ma ci sarà modo di parlarne), i nirvana per gli anni 90. non mi dilungo sul perchè questi gruppi siano il simbolo degli anni in cui hanno agito, ci sarà modo in un'altra sede.
parliamo dei radiohead.
è il mio terzo concerto dei radiohead. il primo al palatrussardi di milano per il il tour di ok computer, il secondo a bergamo.
considerando che sono i migliori, non è difficile immaginare come sia stato il loro concerto, il primo e unico in italia dopo quello straordinario a bergamo di ormai un paio di anni fa: perfezione di suono, perfezione dei musicisti, emotività, pelle d'oca continua, un concerto incredibile.
parliamo delle particolarità, però: quella più importante è che il volume è basso, il concerto è, come si dice, lo-fi. scopro, a posteriori, che si tratta di una scelta precisa: il tour dei radiohead è ecosostenibile, e si occupa anche di una battaglia contro l'inquinamento acustico. dunque, l'impostazione del concerto è lo-fi. questo significa che la scaletta è stata molto attentamente selezionata, privilegiando i pezzi lenti, le ballate, l'impostazione acustica.
solo i radiohead potevano permettersi di fare un concerto lo-fi in uno stadio: un concerto che poteva essere fatto tranquillamente in un club da 200 persone, trasportato con successo alla dimensione da stadio, senza perdere intimità, comunicatività col pubblico. solo loro
in due ore di concerto pazzesche, con continui colpi emotivi, con i capelli dritti per i brividi, con le lacrime sempre sul precipizio delle palpebre, ci sono stati due momenti ancora più particolari. il primo, a metà concerto: si sente un calo di tensione. un eccesso di lo-fi? un eccesso di volume basso? non lo so, ma lo avverto, forse solo io. immediatamente però, da grandissimi quali sono, sfoderano un dittico, everything at its right place e idioteque, in sequenza (li trovate nel video del concerto sopra), che all'imporovviso scompagina tutto, rimette tutti in discussione, caga in faccia a tutta la musica electro-underground inglese degli ultimi 10 anni. una esecuzione incredibile.
secondo momento di calo, verso la fine del concerto. di nuovo....e poi subito la pazzesca chiusura con paranoid android, che manda tutti al manicomio. uno stadio in lacrime.
mentre suonano il loro concerto a bassissima produzione di co2, sullo sfondo un megaschermo mostra un montaggio di immagini prese in diretta e contemporaneamente dal palco: particolari, un piede del chitarrista, uno sguardo di quel magico puck della musica contemporanea che si agita come un folletto, come un freak, dentro quella pioggia di luce che scende dalle americane del palcoscenico. thom yorke è fatto della stessa materia dei sogni, e con la sua voce dolente, nostalgica, immaginifica, ci guida in un concerto onirico, emozionante, unico, come sono i radiohead.
tornate presto.
i radiohead sono di gran lunga il miglior gruppo al mondo, da circa 13 anni.
per quanto mi riguarda la loro importanza a livello musicale e artistico in rapporto alla fine degli anni 90 e fino a oggi, equivale a quella dei beatles per gli anni 60, dei pink floyd per gli anni 70, degli u2 per gli anni 80 (e su questa cosa ci sarà da discutere...come trascurare infatti joy division o smiths...ma ci sarà modo di parlarne), i nirvana per gli anni 90. non mi dilungo sul perchè questi gruppi siano il simbolo degli anni in cui hanno agito, ci sarà modo in un'altra sede.
parliamo dei radiohead.
è il mio terzo concerto dei radiohead. il primo al palatrussardi di milano per il il tour di ok computer, il secondo a bergamo.
considerando che sono i migliori, non è difficile immaginare come sia stato il loro concerto, il primo e unico in italia dopo quello straordinario a bergamo di ormai un paio di anni fa: perfezione di suono, perfezione dei musicisti, emotività, pelle d'oca continua, un concerto incredibile.
parliamo delle particolarità, però: quella più importante è che il volume è basso, il concerto è, come si dice, lo-fi. scopro, a posteriori, che si tratta di una scelta precisa: il tour dei radiohead è ecosostenibile, e si occupa anche di una battaglia contro l'inquinamento acustico. dunque, l'impostazione del concerto è lo-fi. questo significa che la scaletta è stata molto attentamente selezionata, privilegiando i pezzi lenti, le ballate, l'impostazione acustica.
solo i radiohead potevano permettersi di fare un concerto lo-fi in uno stadio: un concerto che poteva essere fatto tranquillamente in un club da 200 persone, trasportato con successo alla dimensione da stadio, senza perdere intimità, comunicatività col pubblico. solo loro
in due ore di concerto pazzesche, con continui colpi emotivi, con i capelli dritti per i brividi, con le lacrime sempre sul precipizio delle palpebre, ci sono stati due momenti ancora più particolari. il primo, a metà concerto: si sente un calo di tensione. un eccesso di lo-fi? un eccesso di volume basso? non lo so, ma lo avverto, forse solo io. immediatamente però, da grandissimi quali sono, sfoderano un dittico, everything at its right place e idioteque, in sequenza (li trovate nel video del concerto sopra), che all'imporovviso scompagina tutto, rimette tutti in discussione, caga in faccia a tutta la musica electro-underground inglese degli ultimi 10 anni. una esecuzione incredibile.
secondo momento di calo, verso la fine del concerto. di nuovo....e poi subito la pazzesca chiusura con paranoid android, che manda tutti al manicomio. uno stadio in lacrime.
mentre suonano il loro concerto a bassissima produzione di co2, sullo sfondo un megaschermo mostra un montaggio di immagini prese in diretta e contemporaneamente dal palco: particolari, un piede del chitarrista, uno sguardo di quel magico puck della musica contemporanea che si agita come un folletto, come un freak, dentro quella pioggia di luce che scende dalle americane del palcoscenico. thom yorke è fatto della stessa materia dei sogni, e con la sua voce dolente, nostalgica, immaginifica, ci guida in un concerto onirico, emozionante, unico, come sono i radiohead.
tornate presto.
5 commenti:
prima mi dici che per venire al oncerto devo usare i mezzi pubblici, poi mi fai pagare il biglietto 60 euro. io ti mando affanculo.
mah...non sono d'accordo...
premetto che non sono andato. però da + parti ho sentito molte lamentele per un organizzazione un po' così... dalle tribune dicono fosse peggio che in televisione... fischi contro i carabinieri... gente che scavalcava come al primo anello a s.siro...insomma il concerto, peraltro mi dicono bellisimo, mi sa che ve lo siete goduti in pochi...
guarda io ero in tribuna laterale e vedevo abb. bene ma sentivo male causa lo-fi o quel che l'è.
loro han suonato da dio e han tenuto il palco ancora meglio.
secondo me tutte ste fisime di co2, inquinamento acustico etc sono comunque secondarie rispetto alla resa finale del concerto. Leggasi: ho speso 60 (sessanta) euro per vedere decentemente (laterale) e sentire male, il t5utto perchè non si sono presi la briga di montare il palco 30 metri indietro e montare un impianto anche ai due lati per risparmiare energia?
ma fanculo!
hai ragione, minchia, però potevi comprearti un biglietto per il prato, anzichè andare sugli spalti che notoriamente si sente peggio...
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