27.10.08

the mist

il problema è che da stephen king non si scappa. hai paura, ma se inizi a leggerlo non ne esci. una spirale sadomaso ti fa rimanere impigliato alla violenza perversa che quell'uomo riesce a tirare fuori.

io sono rimasto impigliato a sk per diversi anni, dai 15 ai 20, circa. contemporaneamente a tutta quella letteratura horror che nasce da edgar allan poe, come h.g. wells, lovecraft, ecc.

la prima cosa in assoluto che ho letto è stato proprio la nebbia; non un racconto, neanche un romanzo. un romanzo breve? in italia raccolto insieme a un sacco di altra roba sparsa in un volume intitolato scheletri.
la lettura di la nebbia durò una notte di terrore. che non scorderò facilmente.
così come non scorderò facilmente la lettura di l'ombra dello scorpione, le notti di salem (forse in assoluto il più pauroso), pet sematery, ossessione, carrie, shining, it....

quando si parla di sk e delle trasposizioni cinematografiche si casca volentieri nel luogo comune che dice che i film usciti dai suoi libri sono delle cazzate, a parte shining dove c'è di mezzo un certo kubrik.

è un luogo comune, ma ha in sè della verità, con delle eccezioni:

- il cimitero dei morti viventi, tratto da pet sematery, è una cazzata;
- it, il film, è una cazzata;
- carrie, è buono (è di de palma)
- christine la macchina infernale, è discreto
- il miglio verde è una cazzata
- misery non deve morire, è buono
- la zona morta è molto figo (è di cronenberg)
- stand by me è molto figo

sono quelli che mi ricordo, o che ricordo di avere visto.

sk non manca certo di sapiente capacità narrativa e visionarietà, quindi è anche scontato che tutti provino a immaginare dei film dalla sue idee. ma i suoi testi sono anche così pieni di livelli di lettura che, veramente, sono pochi quelli che hanno centrato nel segno.

rimango sempre piuttosto stupito quando penso all'avventura di shining, al fatto che sk non approvò il lavoro di kubrik. è vero, il romanzo è molto diverso dal film. ma l'atmosfera che ne viene fuori, dal film dico, è così kubrikianamente rivoluzionaria, che non riesco a capire le motivazioni dell'autore. invidia?

comunque, già fu fatto un orrendo film da la nebbia, the fog. inguardabile.

questo the mist invece non è niente male. tiene sul filo, fa una bella metafora della società americana, è piuttosto pessimista ma gestibile, mantiene una tensione alta per tutto il tempo. meno spettacolare di la guerra dei mondi, ma meglio studiato, più approfondito, più horror, più cattivo, più esplicito. un omaggio ai grandi autori cinematografici della fantascienza e del'horror subito dall'inizio, una bella interpretazione di attori semisconosciuti.

il maestro ne sarà contento.


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