21.2.08

inventato di sana pianta - regia di luca ronconi

per parlare degli spettacoli di ronconi si può ormai usare un'unica frase:


una perfetta, esteticamente ineccepibile, gelida, a tratti da sorriso accennato, pippa ultraintellettualistica, recitata ronconianamente (per chi gradisce la recitazione ronconiana...io no).


avranno speso mezzo milione di euro per sta pippa. complimenti.


ronconi, fai male al teatro. non c'è bisogno di te. (come non ci sarebbe bisogno di molti altri, naturalmente....)


(sala mezza vuota).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ovviamente non sono daccordo. questo è il primo spettacolo di ronconi, dopo anni, che mi dice qualcosa dell'oggi- pur parlando di altri tempi e altri luoghi- senza essere un manifesto ( come il silenzio dei comunisti e biblioetica visti a torino ). l'intreccio tra sentimenti che si sgretolano nella modernità liquida e gli affari che governano i cuori, i portafogli e le economie, è risolto in un testo delizioso e ironico. i duetti tra popolizio e la buonaiuto da soli valgono il biglietto: lei ha questa sua recitazione che qualcuno ha definito "popolana", invece a me sembra "regale" e comica insieme che la rende irrsistibile. su popolizio mi astengo perchè potrei essere arrestata per post osceno ma insomma posso dire che ronconeggia meno del solito . i gesti e gli sguardi degli attori, i movimenti perfetti, arrivano prima delle battute creando un senso che precede e a volte contrasta le parole. la scena è bellissima e perfetta non perchè sia fredda e di design ma perchè raffigura benissimo quelle hall e quella stanze degli alberghi di affari dove immagino si incontrino ancora oggi banchierucoli e affaristi.
inutile dire che non la trovo affatto una pippa intellettualistica ma un gioco delizioso e lieve, sopseso tra il futile e il fatuo di sentimenti così e il greve e losco peso degli affari. il riferimento al petrolio e alla cina non fa che sottolineare una attenzione di ronconi negli ultimi anni per i temi legati all' economia e lo rende più attuale di quanti strepitano con proclami psedudo impegnati in spettacoli che sperimentano restando sempre sulla soglia del parrocchiale o del centrosociale. consiglio infine lettura di david golder di irene nemirosvsky ( adelphi) per chiudere il cerchio.
rosa

max ha detto...

grazie, rosa, per avermi aiutato a confermare la mia tesi: una pippa ultraintellettualistica.

Anonimo ha detto...

Domenica ci vado, cerchero' di dare il mio contributo a questo dibattito.Pero', tanto per capire : quale teatro, per usare la sottile metafora di max, è "una bella scopata intrisa di cultura popolare" e non una "pippa intellettualistica"? Così, tanto per capire i tuoi modelli ed il tuo sistema di valori. Grazie.

max ha detto...

anonimo, non ho capito bene la tua domanda? vuoi sapere cosa mi piace in alternativa a ronconi? mi piacciono gli spettacoli che dialogano con il pubblico, che lo muovono e, nella migliore delle ipotesi, lo cambiano. non mi piacciono gli spettacoli che si parlano addosso e si autocompiacciono della loro presunta intelligenza. è ovvio che ronconi è intelligente, ma se lo dice da solo e si masturba su questo. che me ne fotte a me?