the niro - an ordinary man
Davide Combusti è di Roma, ma non sembra. Sembra cresciuto in qualche landa degli Stati Uniti in cui si respira musica folk, country e blues. Chissà se Jeff Buckley sarebbe contento di sentire un giovane cantautore italiano (anche se canta in inglese) che si rifà alla tradizione che parte da un passato remoto che ritorna forte prima con Nick Drake e poi proprio con lui. Secondo me si: se non fosse morto prematuramente, Buckley sarebbe stato orgoglioso di questo ragazzo italiano che, dopo avere assorbito quelle sonorità, le ripropone in una veste da nuovo millennio, forse meno rivoluzionaria di quegli anni ’90 immersi nell’esperienza grunge, ma più contemporanea e pop. Sotto lo pseudonimo di The Niro, Davide Combusti prende una chitarra acustica, la suona con passione, ci mette sopra una voce che, oltre ai già citati Buckley e Drake, non può non evocare alcune atmosfere malinconiche alla Radiohead. Il punto di forza dei pezzi di An Ordinary Man, primo EP del cantautore romano, è quello di essere emotivi e di impatto immediato. Ha guadagnato una certa popolarità fuori dal nostro paese: alcuni concerti a New York, l’apertura di eventi importanti come quello dei Deep Purple. The Niro si posiziona in una neo-wave di pop cantautoriale italiano sviluppata negli ultimi anni che viene da “sottoterra” o da myspace, di cui fa parte anche Moltheni, da non trascurare, anzi da seguire con attenzione. Interessante.
3 commenti:
segnalo a tutti nel genere un ragazzo di ferrara che ho sentito suonare insieme al teatro degli orrori a torino.
Le luci della centrale elettrica:
http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=119397988
interessante, interessante,...
fece bella prova.
anche a me piace lui.
ho ascoltato le luci della centrale elettrica. moooolto interessante. piace.
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