27.3.08

burocrazia alla romana



per la prima volta voterò (non voterò) a roma.

sono residente a roma da ormai 2 anni e naturalmente la tessera elettorale non mi è mai arrivata.

mi armo di forza e decido che, prima che si avvicini troppo il 13 aprile, devo andarla a ritirare io, al municipio xvi, dove sono residente. la tessera elettorale mi serve per prendere la scheda elettorale e infilarci una bella fetta daa mortadella.

la burocrazia di roma...che meraviglia...siete mai stati all'inps o all'enpals a roma? o negli uffici del comune? o all'inail? kafka e orwell in confronto sono dei bambini di due anni. ingenui. sprovveduti.

cuniculi. neon. scatoloni di cartoni strabordanti carte e cartacce. muffa. storpi al posto dei portieri. scarafaggi e formiche. attese interminabili. rimbalzi da un ufficio all'altro. persone maleducate che con quel fastidioso accento romano, ti danno del tu. code infinite...insomma, l'inferno.

arrivo al municipio xvi. cazzo, è pulito. non c'è tanta gente. però: "eh, no, signore, la tessera elettorale le arriva a casa, oppure la deve ritirare all'EUR". ottimo, dall'altra parte di roma. però almeno la signora delle informazioni è educata, anche se stupida.

comincio a innervosirmi, ma mi muovo verso il viaggio per l'EUR.

piazza marconi è il centro di quella terribile zona fascista con l'architettura razionale e squadrata, bianca, gelida. mi innervosisco. sarà devastante.

parcheggio il motorino. l'"ufficio servizi elettorali" è ben indicato e mi porta dritto al palazzo giusto. ommioddio che succede? entro. l'atrio è ampio, luminoso, verniciato di fresco, c'è un cartello grande che indica gli uffici.

un signore ben vestito mi chiama: "digaaa?" eccoci qua. mi indica il primo ufficio. l'ufficio è ordinato, non c'è fila, è pulito. un signore non mi parla, gli do i miei dati e mi manda al "settore 4". una vecchina, gentilissima, sveglia, alle informazioni, mi spiega dove sia.

mentre salgo le scale, incrocio una che fa le pulizie. una bella donna. mi fa un sorriso e mi dice "buongiorno". ricambio, sbalordito. le scale sono nuove, ben tenute, e sbucano in un terrazzo enorme, con una delicata fontanella in mezzo, una vista sull'EUR che la fa sembrare bella. un cartello grande e visibile indica i settori. entro, non c'è fila. i settori sono molti, quindi la gente si distribuisce. arrivo al mio settore, mi si avvicina un signore brizzolato, ben vestito, affascinante.

"buongiorno, vorrei ritirare la mia tessera elettorale", dico.

"che taa sei perza?", dice. vabbè...

"no, non l'ho mai ricevuta", dico.

"ah, vabbè...me dai un documento?" dice.

glielo do. i settori sono tutti divisi. non ci sono scatole di cartone, ma pratici ed eleganti contenitori di plastica con coperchi gialli. all'interno, chiuse, ci sono in ordine di numero, le tessere elettorali. in un minuto, il signore brizzolato trova la mia, mi fa firmare una carta e mi saluta.

"ciao", dice.

"ciao", rassegnato, dico. rassegnato, ma contento!

oh, ma che cazzo è successo?? sono a roma o a zurigo? beh, zurigo magari no, però mai vista un'efficienza simile, per di più sotto elezioni, con tutti che hanno perso la tessera elettorale...

minchia, non sarà mica merito di veltroni?

(non lo voto lo stesso...)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'accento fastidiso sarà il tuo.... TORINESE FALSO E CORTESE.

Anonimo ha detto...

L'accento romano è stupendo, bellissimo e meraviglioso! Chiaro?
Marina