giuda ballerino!
dylan dog compie vent’anni e questo dimostra che i trentenni come me sono vecchi.
ho comprato il mio primo numero nel luglio 1989: il buio, la storia di mana cerace. quell’estate è stata abbastanza importante. avevo 14 anni e ho dato il mio secondo bacio con la lingua a una ragazza (il primo con sentimento…), una tale paola di roma. era l’estate in cui per la prima volta mi ero staccato dai miei genitori senza piangere, in uno di quei centri sportivi in cui si gioca a tennis e si fa sport di vario genere per 2 settimane. questa paola mi piaceva parecchio, ci siamo sentiti per un po’, sono venuto a roma per trovarla e rivederla ma non si è mai più fatta trovare e non l’ho più rivista…
il numero 43 dell’aprile del 1990, storia di nessuno, “una tiratura da far paura: 185.000 copie!” fu il primo vero traguardo di dylan dog, oltre a ricordarmi che, in IV ginnasio, alla fermata del 18, avevo appena comprato l’albo all’edicola davanti la fermata e insieme ad altri aspettavo su una panchina nel piccolo slargo sabbioso. mi si avvicina uno (ero con altri), tira fuori una siringa e vuole dei soldi; non glieli do e scappo, con stretta la mia copia di dylan dog.
da il buio mi è cominciata una certa passione da fumettaro. nelle bancarelle dei mercatini di vario genere sono riuscito nel giro di un anno a ricostruire gli arretrati, tutti in originale. il mio amico muccio, più fanatico di me, venne a torino a trovarmi, un anno, e lo portai in via saluzzo in un posto di vecchi libri polverosi. si comprò a quattro lire il numero 1 originale, e poi, non ricordo per quale motivo, me lo regalò…pazzo!
mio cugino carlo, più anziano di me di qualche anno, aveva tutta la collezione: mi ricordo di aver passato 2 giorni e 2 notti a leggermi a casa sua a milano tutti gli arretrati che mi mancavano, e a ogni numero che finivo mi saliva la voglia, ma anche la paura. perché i numeri tipo gli uccisori, la zona del crepuscolo, canale 666, facevano paura, sul serio.
insomma, mi è presa una sorta di fanatismo, e sono riuscito a comprarmi anche tutti gli albi giganti, tutti gli speciali (che meraviglia orrore nero…), le storie in coppia con martin mystère, le collezioni estive, gli almanacchi dell’orrore, i numeri speciali usciti su riviste oscene tipo tutto, un numero in croato, uno in polacco e uno in tedesco. ho anche una copia di un libro di tiziano sclavi su dylan, autografata. ho persino visto 2 volte dellamorte dellamore con rupert everett e anna falchi!!!!!
nei primi numeri, nel club dell’orrore, la rubrica di lettere dei lettori, c’erano dei pazzi che facevano gare del tipo archiviare le varie modalità di morte in dylan dog; cifre a caso: 15 da proiettile da pistola, 4 decapitati, 7 impiccati, 13 schiacciati da qualche tipo di automezzo, 8 caduti nel vuoto. catalogavano le donne di dylan e le battute di groucho, e pensavo quanto mi sarebbe piaciuto farlo, ma non mi ci sono mai messo.
da dylan sono poi partito con nathan never, legs weaver, nick raider, magico vento, dampyr, napoleone. poi ho deviato sul fumetto indipendente americano, che ancora mi piace molto, ma questa è un’altra storia…
ora ho smesso. compro solo dylan, per nostalgia.
purtroppo da anni le storie non mi fanno più paura. quell’atmosfera poetica ma anche splatterona, grottesca non la sento quasi più, se non in alcuni rari numeri. c'è troppa voglia di commuovere e troppo poca di spaventare. le battute di groucho sono quasi tutte già sentite, il galeone non lo prova neanche più a costruire, il trillo del diavolo lo suona sempre meno spesso. forse sono cambiato io…ma non credo visto che se vado a rileggermi morgana, golconda! o dal profondo ancora mi piacciono da morire. o forse l’attenzione di sclavi sul suo personaggio è calata drammaticamente. gli sceneggiatori sono bravi ma non al livello, salvo michele medda (l’ho conosciuto e mi sono sentito male…), chiaverotti, e pochi altri che scrivono troppo poco ormai. i disegni sono sempre più o meno belli, anche se mi manca corrado roi.
l’idea del fumetto noir all’italiana, con radici nel cinema horror, ma con una vena surreale ha reso dylan dog un cult vero e proprio, e io gli sono affezionato. mi piacerebbe molto che sclavi lo curasse di più, ha ancora molto da dire.
ps. l’ultimo libro di sclavi, il tornado di valle scuropasso, non è male e si legge in fretta. belle atmosfere di horror fantascientifico, ma anche un viaggio in una mente disturbata…