obama si fa fare i pantaloni a pianezza, vicino a torino.
io conoscevo pianezza solo perchè un mio vecchio compagno di liceo, sparito nei secoli dei secoli, ci abitava. a pensarci, a pianezza, mi sono sempre immaginato una specie di sesto san giovanni, operaia, cazzuta...una banlieu vecchio stile, incazzata, piena di problemi. di quei posti che c'erano a torino negli anni 80 in cui si aveva un po' paura a camminare.
amarcord: una volta camminavo in una via di torino che si chiama via artom. avrò avuto 15 anni, forse meno. fine anni 80, inizio 90. le case diroccate, la strada deserta. zona operaia inizialmente, diventata luogo impregnato di criminalità e disagio, oltre che disoccupazione. insomma, cammino, con un amico, e guardo, curioso le case. la stra è deserta pur essendo le 4 del pomeriggio. le serrande e le persiane dei condomini sono tutti chiusi. the day after. guardo, osservo, scruto, per vedere facce, qualcuno, qualcosa.
d'un tratto un ragazzino, con la maglia della juve, avrà avuto 10 anni, esce da un portone e piano piano si avvicina a noi: "dice mio padre che se guardi un'altra volta ti spara". siamo scappati.
così mi immagino pianezza. così forse è. o era. ma sto divagando.
obama i pantaloni se li fa fare a pianezza, da una società che è di un mio amico.
dado è un mio amico.
lo voglio bbene.
dado, li voglio anche io i pantaloni di obama. con i bottoni di argento fino.
sai che sono un fashion victim.
noto che obama, all'interno dei pantaloni di pianezza, si è fatto cucire il suo slogan preferito, yes, we can.
dado, io anche, insieme ai bottoni di argento, voglio stampigliarmi lo slogan di obama. però non dentro, ma fuori, proprio sul pacco. in verticale. yes, we can.