27.12.08

changeling


ho avuto modo di discutere animatamente in famiglia sulla presunta necessità dei festeggiamenti di natale. naturalmente, ho perso. e mi sono ritrovato nel solito delirio di 3 giorni, dal quale ci si salva molto difficilmente. difficilmente ci si salva equilibrio mentale e sanità fisica, intendo.

per avere un attimo di stacco, ho deciso questa sera di regalarmi un momento "saudade", e girarmene da solo, il giorno di santo stefano, di sera, al duomo, in galleria, in via torino, insieme a una masnada di sudamericani di diverse generazioni, dai vecchi che parlano ancora lo spagnoindio, ai giovani di terza generazione, a tutti gli effetti italiani.

dopo una cena "tristeza" da solo da macdonald's (ma quanto sono buoni i chicken macnuggets, immersi nella salsa barbecue e in quella al curry...), mi sono infilato in un cinemino incastrato tra un intimissimi e una chiesa, per vedere questo changeling, pronto a devastarmi cuore, mente e anima in uno dei film che (mi avevano assicurato) è tra i più strazianti degli ultimi anni.

confermo: è tra i più strazianti degli ultimi anni.

però. perchè c'è un però.

nonostante tutta la turpitudine di una società corrotta, iperrazionale, anti-femminile, violenta, per la prima volta, anche rispetto a quel capolavoro che era mystic river, intravedo una luce in fondo al tunnel.

prima, però, faccio una domanda a tutti noi: ma siamo sicuri che clint eastwood sia americano? o meglio, che sia americano e repubblicano? c'è la pena di morte, sulla quale però non c'è una posizione netta; certo, uno dei pochi non distrutti dalla corruzione, e leader della protesta, è un pastore presbiteriano (john malkovich), e senza di lui la povera mrs. collins (angelina jolie) non si sarebbe mai salvata.

però. ecco un altro però.

la figura di aj è quella di una donna che non molla, che combatte. combatte per che cosa, ecco, questo non è chiaro. per la propria identità di madre? oppure si tratta di un simbolo, per cui aj-mrs.collins è la rappresentazione di una nazione, e quindi cerca la propria identità di donna, e quindi l'identità di una nazione che quell'identità la ha persa?

ecco qua che mentre scrivo mi vengono in mente delle cose da dire.

se mrs. collins è la rappresentazione degli usa corrotti, che vengono salvati da un presbiteriano che molto probabilmente rappresenta la religione, dio, il rapporto dell'uomo con dio, allora come mai il nostro clint fa un quadro della situazione devastato per via della violenza e della corruzione in particolare su una donna, considerata il male dalla società degli anni 20, e non appena in dissenso o con qualche cenno di volontà di emancipazione, lotta, passionalità, rinchiusa in manicomio con le matte?

oddio sta a vedere che mi devo rimangiare quello che ho scritto sopra. in realtà la visione di clint è religiosa? e la speranza, per una donna, per una nazione, è quella di mettersi nelle mani della religione? mamma mia, ecco qui clint repubblicano. l'identità si salva con la religione?

non è così semplice, secondo me. il film è complesso e ha, come sempre, mille piani di lettura, mille prospettive, mille intrecci. quello che è certo, è che clint intravede una speranza, questa volta. a caldo, avrei detto che si trattava di dire/pensare:"mettiamo la società contemporanea nelle mani delle donne, ci salveranno", e mi pareva un'idea rivoluzionaria, che condivido in pieno. se però clint intende dire che la società si deve mettere nelle mani della religione per salvarsi, allora non mi sta bene. o peggio, che le donne, grazie alla religione, trovano una propria identità e la forza per lottare...mi sento male.
comunque, ho trovato incredibilmente profonda l'analisi di una situazione, quella della los angeles degli anni 20 come rappresentazione del mondo contemporaneo. una visione, direi quasi, all'avanguardia. in cui le donne, i cittadini, sono oppressi da una cultura dominante violenta, maschilista, antica.

vabbè basta. potrei parlare e scrivere e cambiare idea un centinaio di volte.

quello che è certo è che è un film molto bello, che si può leggere e rileggere in tanti modi. anche se temo che clint abbia un'unica visione, e non è incoraggiante. brava angelina jolie. anche se la issue "interpretazione di angelina jolie in questo film" passa decisamente in secondo piano, data la profondità dell'insieme.

fantastico. ero partito con l'idea di difendere clint dagli attacchi di conservatorismo, e mi ritrovo io per primo ad attaccarlo. ma che cazzo.

comunque, emozione e pensiero mi hanno salvato da natale. grazie clint.

non perdetevelo, poi ne discutiamo.

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