burial - untrue
Nessuno sa chi sia Burial. Un suono cupo che echeggia nei meandri di Londra. Un battito cardiaco sincopato che segnala delle tracce di vita nel mezzo di un cumulo di macerie. Un angelo oscuro che si aggira nel buio della nightlife inglese. Quello che è certo è che, oltre alla misteriosità del soggetto, Burial è musica che nasce dopo la distruzione di tutto quello che è stato il sound londinese degli ultimi 15 anni. Dub, jungle, ragga, hyper-dub, tutto viene raso al suolo per essere ricostruito come un segnale alieno e minimale in questo Untrue, secondo spettacolare lavoro di Burial. Dopo l’uscita di Dead Cities dei Future Sound of London nell’ormai lontano 1996, Untrue resetta lo stato dell’arte della musica elettronica europea, riconfigurando il mondo rave e superando ogni lavoro precedente. Immagini spettrali, strade buie e suoni potenti che fuoriescono trasformati dai locali più underground di Londra. Echi. Musica che rimane in testa come un rimbombo ovattato, un magma gelido di hyper-dub e jungle, con un cuore caldo come quello che pulsa, come coperto, per tutto il disco. Al rallentatore, ma contemporaneamente alla velocità della luce, la musica ci trasporta in una dimensione parallela, in un tunnel alla fine del quale si intravede una luce. Un disco fondamentale, importantissimo per il futuro dell’elettronica, sicuramente uno dei migliori in assoluto dell’appena terminato 2007.
3 commenti:
più lo ascolto più sale nella mia classifica dei dischi del 2007.
capolavoro.
mi sto ascoltando a giro le vostre classifiche 2007.
questo burial è perfeto quando mi alzo la mattina. mah. forse non capisco il genere. posso dire che mi piace però.
(ma sbaglio o ormai io e marco abbiamo monopolizzato il blog?)
sono d'accordo con marco. trattasi di capolavoro fondamentale. dovevo metterlo al secondo posto, sopra a murcof ma sotto chesnutt.
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