4.12.07

azouz


azouz è un soggetto geniale. ha sfruttato la strage di cui è stato vittima per fare i soldi, scopare, firmare autografi, pippare e spacciare, ancora scopare e fare amicizia con gli ormai imprescindibili lele mora e corona.

qualcuno dice, un po' banalmente, che ormai per diventare famosi bisogna essere noti e non capaci di fare qualcosa. è la solita manfrina di quelli del grande fratello & c. è il tema preferito di buona domenica, dei giornali di gossip.


e fin qui.


ma una puntata di mentana su azouz? e lele mora? e corona? è meglio di una puntata di vespa intitolata "sesso perverso e droga"? con antonella clerici e lo psicologo bello e brizzolato che non mi ricordo come si chiama?? certo la puntata comica di dibattito tra corona e di pietro è entrata nella storia della tv. ma è altra roba.


sono il primo a essere interessato alla nuova materia preferita, "sociologia delle nuove generazioni".

me ne frega dei fiumi di cocaina che girano in italia (da dove sbucano?), me ne frega del motivo per cui perugia diventa ibiza e poi luogo di sesso e morte, me ne frega di capire quale dinamica perversa si instaura tra i ragazzini per cui si ritrovano in situazioni sempre più estreme...si tratta, insieme alla politica degenerata negli ultimi 20 anni, del tema fondamentale su cui si basano le nostre vite. ne vogliamo parlare seriamente? (mi piace che scrivo come se qualcuno mi leggesse...)

ma di azouz marzouk chi cazzo se ne frega?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

raffaele morelli? il direttore di riza psicosomatica, epiteto con cui il buon vecchio costanzo è solito accompagnarne il nome?

Marco ha detto...

di azouz non me ne frega una minchia.
me lo immagino al sempione che quando passi a 30 metri di distanza ti fa "sss..fumo belo?" con quel sibilo che si sentirebbe anche durante il passaggio di un jet perchè solo loro (i marocchini che spacciano s'intende) sanno riprodurre con la bocca quella frequenza. e poi non ti danno manco la junta (questo non l'avevamo messo nel vocabolario o sbaglio?). è un poveraccio un po' schifoso e basta.

per il resto.
prendiamo le cose da un punto di vista sociologico.
perugia che diventa ibiza e diventa luogo di sesso e morte. io mi chiedo. siamo sicuri che non succedesse anche 20 anni fa? magari l'informazione non si concentrava solo su queste stronzate e rispettava un po' di più la privacy delle persone. non so, è un'ipotesi. che comunque non giustificherebbe nulla, in ogni caso.

viviamo in una società in cui la massima aspirazione di chiunque è "mettersi in mostra" e, spesso inconsapevolmente, essere controllati. la nostra (la loro) è una falsa libertà. è come dire "siete liberi di fare quello che volete, pensate, potete guidare ubriachi riprendervi con il telefonino perchè la tecnologia ormai ha fatto passi da gigante e poi mettere tutto su youtube così tutti vi possono vedere e ridere". bravi coglioni. ma è quella la libertà? oppure la libertà è sapere di poterlo fare ma sapere che è meglio non farlo? si è perso completamente il senso della realtà, e allora quello di youtube, dei cellulari, del grande fratello sono mondi a parte in cui, secondo molti, tutto è lecito. chiaro che poi la gente fa un gran casino.
con la piazza, quella dove la gente si ritrova, non quella degli zarri, si è perso il senso del rapporto con gli altri. ma la colpa di questo per me è della libertà a tutti i costi senza la cultura della libertà. ora faccio anche una citazione colta e parlo di bauman, sociologo che ha teorizzato i deserti sovraffollati, la società liquida. in cui i rapporti sono sempre e comunque mediati da qualcuno/qualcosa. in cui ci si sente soli in mezzo a milioni di persone. la società dell'incertezza. maggiore è la libertà a tutti i costi, maggiore è l'incertezza. e quando uno è incerto fa un casino che manco si immagina.
non sono conservatore, o forse un po' sì. ma per essere liberi davvero non abbiamo bisogno di poter fare quello che ci pare. è una condizione mentale. e deriva innanzitutto dal rapporto con le persone. che, nelle nostre città, non esiste. l'unico rapporto che conosciamo è quello violento, guarda amici, guarda i dibattiti in tv, guarda cosa vuol dire guidare a milano, o a roma. è chiaro che odi il tuo prossimo. gente che si odia e basta, gente che non stabilisce nessun tipo di rapporto 'vero'. io non penso che la tv influenzi la società, penso che la tv sia lo specchio della società. e i ragazzini di oggi mi fanno una pena infinita. roba che non ti viene voglia di procreare. in confronto quelli di elephant di gus van sant vivevano nella famiglia cuore. e gli 'adulti' che non dicono altro se non che i ragazzi di oggi non hanno ideali e tutte ste cazzate.

ora.
perchè fiumi di cocaina? perchè è figo. punto e stop. una volta c'era alcol a fiumi, poi gran cannoni adesso c'è la coca. status symbol. e la coca è perfetta per i giorni nostri. lucido, razionale, parli di brutto, no paranoia anzi solo amici dappertutto e ti senti proprio un gran figo senza problemi. razionalità all'ennesima potenza che affossa tutto quello che sei realmente.
una volta c'era cresco, mi trovo un lavoro, mi sposo, faccio dei bambini, faccio le corna a mia moglie, muoio. nulla di più facile. i problemi erano altri. materiali. economici. di sopravvivenza. mentre è difficile 'essere realmente' al giorno d'oggi, molto più difficile nel momento in cui le scelte che puoi fare sono potenzialmente infinite. e cosa c'è di più figo che sentirsi i più fighi del mondo dimenticandosi per una sera di non esserlo affatto?

perchè sesso e morte? perchè sono la stessa cosa. perchè sono cose che derivano da un mancato rapporto di rispetto reciproco. perchè è un'eterna guerra. in cui vale la legge del più forte. e dove vale la legge del più forte il rispetto non c'è. individualismo. capitalismo. qualunquismo. un sacco di ismi. soldi. pochi ma tanto vale far finta che sia così se no mi pigliano per il culo. cameratismo fascista. paranoia. depressione. e se poi perdo il controllo? non c'è problema, ti ammazzo. magari ti riprendo anche col telefonino.

madonna che pippone che ho fatto..

max ha detto...

guarda marco, sono molto d'accordo con te, ma alcni spunti di riflessione te li lancio:

1. perugia che diventa ibiza succede da quando a perugia è città universitaria, cioè dal medioevo o giù di lì. cosa è cambiato? che ci scappa il morto. e così come a perugia, ovunque ormai, la perdita di controllo, come dici giustamente tu, equivale al "ti ammazzo". in maniera sempre più facile. questo è il punto.

2. la coca a fiumi. la coca fa figo. vero. ma non sono d'accordo che sia solo uno status symbol. lo è, anche. una volta c'erano l'alcool, e quindi l'alcolismo, e poi le canne. ma la coca ti frigge il cervello, non il fegato. per sempre. quel senso di onnipotenza, di contatto lucido e razionale con la realtà (finta), ti rimane, e apparentemente sei normale. il brutto è quando ti passa. e quindi lo rifai, a catena, per stare su. depressione. se ti sbronzavi, stavi male, sboccavi, due giorni e ti passava. con la coca sei normale esteriormente, forse un po' su di giri, ma sei normale. con il cervello liquefatto. e come puoi agire nel mondo che frequenti tutti i giorni sempre su di giri e con il cervello andato a male?

3.sesso e morte non sono la stessa cosa. non approfondisco, non ho tempo.

4. era paolo crepet.

5. non era tanto un pippone.

Anonimo ha detto...

crepet non è affascinante. è morelli il piacione.

Anonimo ha detto...

è vero sesso e morte non sono la stessa cosa, mica sono un prete. l'ho espresso male. voglio dire che in questi contesti lo sono. nel senso che sono 2 declinazioni di un'unica pulsione che è quella dell'annullamento dell'altro. e anche di se stessi. in questi casi la voglia di sesso mica deriva da un interesse, anche solo fisico, verso l'altro. ha altre radici.
credo che nessuno ormai sia più in grado di rapportarsi agli altri in modo costruttivo, anche perchè è difficilissimo farlo innanzitutto a farlo con se stessi. quindi gli altri diventano inevitabilmente lo specchio dei tuoi di problemi. e volendo annullare i tuoi, annulli loro. è una roba malata.
può avere un senso? non lo so, sono mie congetture..

Andrea Scwhendimann ha detto...

urca che botta di pensieri...
ci devo pensare un attimo prima di rispondere. ok fatto.

1) io credo che oggi le informazioni siano molto più dettagliate e viaggino molto più veloci anche solo di 10 anni fa. figuriamoci di 20. i delitti di merda ci sono sempre stati. solo che prima se un liceale di 17 anni stuprava una passante magari lo si scopriva un annetto dopo e non dalla telecamera digitale dell'edicolante accanto...

2) io di coca a fiumi non ne vedo. lo status è pucciare o magari snasare una volta ogni tanto. rarissimi i veri e propri dipendenti. parlo sempre del giro di gente che conosco. la droga sinceramente non la vedo come questa grande piaga. piuttosto vedo molto di più travesta col cazzo in mano e puttanieri col suv vetri scuri (e col cazzo in mano, e anche in culo).

3) continuo a sostenere che la situazione non mi pare così tragica. insomma io per primo di amicizie/rapporti ne ho costruiti e ne sto costruendo. e vedo che molti ne costruiscono e ne continuano a costruire. poi dipenderà dalle due (o più) parti in causa stabilire dove si fermerà il rapporto (che sia di amicizia o altro).

4) il baco del calo del malo.

5) bho, forse un pò lo era... ma è interessante...

aggiungo:
non sostengo nemmeno che vada tutto bene. però credo che il più grosso problema che abbiamo sia la mancanza di valori attuali. Insomma con la caduta di qualsiasi forma di ideologia e di fede manca un centro politico/sociale/culturale/morale a cui appoggiarsi. l'unico rimasto è quello religioso, parodia di sè stesso ormai. quanti ne sento dirmi: "si sono cattolico credente. anzi no aspetta. sono cristiano. cioè credo in Dio e nella Trinità ma mi sta sul cazzo la Chiesa." come dire: me la interpreto come voglio io...

aggiungiamoci la casta, l'informazione virale e il nepotismo all'italiana.

la frittata è fatta: uno non sa più dove cazzo sbattere la testa.