informazione camorrista
e poi dicono che l'alitalia fallisce, che ci sono 20.000 lavoratori per strada, che quell'urlo di liberazione dei dipendenti alitalia è stato una vergogna, ecc.
e poi dicono che la gelmini è una dura, che rovina la scuola, che il voto in condotta, che il grembiule, che i libri, che il maestro unico, ecc.
e poi dicono che la finanza è fallita, che fra poco spariranno le banche, che siamo alla crisi del 29, che è bene non tenere soldi liquidi, ecc.
e ancora dicono che il pd cresce, che il governo è allo sbando mentre ha il consenso del 60% degli italiani, che faranno opposizione dura in parlamento, che siamo in una democrazia e non in un regime.
va bene tutto. e quando parlano della strage di castel volturno?
in maniera sconsiderata, gli organi di informazione hanno completamente trascurato una delle più violente stragi di camorra degli ultimi 10 anni. è una mossa politica. si parla di tutto, ma non di quello che veramente è il nodo del nostro paese. cioè, che siamo nelle mani della malavita organizzata.
il povero saviano, ormai inchiodato dal suo stesso successo a vivere recluso, non può fare altro che scrivere più che può, sceneggiare film, adattare per il teatro. ma la battaglia, quella vera alla cultura del malaffare, quando si fa? quando il governo, i governi, si decideranno a obbligare per lo meno la tv di stato a occuparsi in maniera approfondita di mafia e camorra?
non c'è più differenza tra l'isola dei famosi, amici, porta a porta e ballarò, matrix e il grande fratello.
la camorra è come il teatro, come l'opera lirica, una parte fondante della cultura italiana: serve per far fare film a garrone, per vincere premi, per esportare film all'estero. l'estetica dell'italia di sciuscià e di roma città aperta è quella vincente per l'estero. i bambini che giocano a piedi nudi per le strade di palermo come nel dopoguerra, i ragazzetti che spacciano nei quartieri spagnoli, le bande di sicari che uccidono a casal di principe. estetica dello spettacolo. estetica cinematografica. affari e finanza. niente di giusto per la tv e i giornali. stereotipo dell'italia. va bene a tutti. va bene ai politici collusi, a chi fa affari, al cinema e alla cultura. perchè sradicarlo, questo utile stereotipo, che ci fa essere così simpatici e terzomondisti?
ormai risale a un anno fa il servizio delle iene che peraltro non parla di camorra, ma di saviano. nel frattempo è arrivato un nuovo governo e la situazione è sempre la stessa.
sembra ormai che possa succedere qualunque cosa: possono levarci ogni diritto, parlarci di qualunque cosa, levarci la scuola, e noi siamo contenti, come delle pasque. contenti. meno male che silvio c'è.
a quando una vera battaglia informativa contro la camorra? sono troppo ottimista.
e poi dicono che la gelmini è una dura, che rovina la scuola, che il voto in condotta, che il grembiule, che i libri, che il maestro unico, ecc.
e poi dicono che la finanza è fallita, che fra poco spariranno le banche, che siamo alla crisi del 29, che è bene non tenere soldi liquidi, ecc.
e ancora dicono che il pd cresce, che il governo è allo sbando mentre ha il consenso del 60% degli italiani, che faranno opposizione dura in parlamento, che siamo in una democrazia e non in un regime.
va bene tutto. e quando parlano della strage di castel volturno?
in maniera sconsiderata, gli organi di informazione hanno completamente trascurato una delle più violente stragi di camorra degli ultimi 10 anni. è una mossa politica. si parla di tutto, ma non di quello che veramente è il nodo del nostro paese. cioè, che siamo nelle mani della malavita organizzata.
il povero saviano, ormai inchiodato dal suo stesso successo a vivere recluso, non può fare altro che scrivere più che può, sceneggiare film, adattare per il teatro. ma la battaglia, quella vera alla cultura del malaffare, quando si fa? quando il governo, i governi, si decideranno a obbligare per lo meno la tv di stato a occuparsi in maniera approfondita di mafia e camorra?
non c'è più differenza tra l'isola dei famosi, amici, porta a porta e ballarò, matrix e il grande fratello.
la camorra è come il teatro, come l'opera lirica, una parte fondante della cultura italiana: serve per far fare film a garrone, per vincere premi, per esportare film all'estero. l'estetica dell'italia di sciuscià e di roma città aperta è quella vincente per l'estero. i bambini che giocano a piedi nudi per le strade di palermo come nel dopoguerra, i ragazzetti che spacciano nei quartieri spagnoli, le bande di sicari che uccidono a casal di principe. estetica dello spettacolo. estetica cinematografica. affari e finanza. niente di giusto per la tv e i giornali. stereotipo dell'italia. va bene a tutti. va bene ai politici collusi, a chi fa affari, al cinema e alla cultura. perchè sradicarlo, questo utile stereotipo, che ci fa essere così simpatici e terzomondisti?
ormai risale a un anno fa il servizio delle iene che peraltro non parla di camorra, ma di saviano. nel frattempo è arrivato un nuovo governo e la situazione è sempre la stessa.
sembra ormai che possa succedere qualunque cosa: possono levarci ogni diritto, parlarci di qualunque cosa, levarci la scuola, e noi siamo contenti, come delle pasque. contenti. meno male che silvio c'è.
a quando una vera battaglia informativa contro la camorra? sono troppo ottimista.
1 commento:
Adesso inviamo 500 soldati a Caserta. A fare cosa, non si capisce. Si mettono agli angoli, si fanno fare le foro e tra tre mesi se ne tornano in caserma. Ed i casalesi non se ne accorgono nemmeno... Lorenz
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